-CAPITOLO 30-
Dopo le lezioni del mattino, Arianna mi costringe ad accompagnarla in aula studio così da permetterle di guardare il ragazzo che le piace.
<<Ari, devi fare qualcosa! Vai a parlargli, ormai vi conoscete>>, le dico, mentre lei lo osserva con aria sognante.
<<Son sicura di non piacergli. E poi non ci conosciamo molto. Abbiamo solo fatto la strada insieme qualche volta>>.
<<Appunto! Guarda, sta uscendo! Vai>>, esclamo. Lei afferra la borsa e, dopo avermi salutato, parte all'inseguimento.
Non posso fare a meno di sorridere. Avere una cotta è una sensazione così bella e spaventosa allo stesso tempo. Certo a me non è andata tanto bene, ma sono sicura che la mia amica sarà più fortunata.Per non pensarci, inizio a sistemare gli appunti, ricalcando le parole chiave con il tratto pen rosso, finché una ragazza dai lunghi capelli biondi e boccolosi si siede di fronte a me interrompendomi: <<Ciao, non ci conosciamo. Io sono Stella>>.
Le stringo cordialmente la mano che mi porge, ma non posso fare a meno di sentirmi sospettosa nei confronti di questa sconosciuta.
<<Sabrina. Per caso seguiamo gli stessi corsi? Non mi pare di averti mai vista>>, le rispondo dubbiosa.
Lei mi scruta con i suoi occhi chiari come il miele e sorride mostrandomi una dentatura perfetta: <<No, in realtà no. E' un po' imbarazzante, ma vorrei chiederti un favore. Tu conosci Alan, giusto?>>.
<<Alan chi? Alan Alan?! Sì>>, le rispondo sempre più stupita.
<<E siete amici, giusto?>>, continua a domandarmi. Anche quando non voglio pensare a lui, sono obbligata.
<<Si può dire che siamo amici. Perché?>>.
<<Perfetto! Ho notato che spesso tornate a casa insieme. Mi devi aiutare>>.
La osservo in trepidante attesa, con gli occhi fissi nei suoi.<<Vorrei chiederti di presentarmelo e mettere una buona parola per me! Lui è davvero bellissimo e credo che un'intercessione da parte della sua migliore amica possa essere davvero utile>>, mi dice con un altro sorriso.
La sua migliore amica. Anche gli sconosciuti si sono accorti che tra noi c'è solo amicizia e danno per scontato che il bellissimo Alan non potrà mai essere interessato alla ragazza mora, banale e impacciata, che è spesso con lui.
Sto cercando il modo giusto di rispondere a questa bellissima bionda, ma sono in difficoltà.
Mentre sto valutando se andarmene urlando come una pazza che non gliel'avrei mai presentato, il diritto interessato arriva inaspettatamente. Quando si dice il tempismo.<<Ciao! Studi o fai finta?>>. Eccolo qui, con il suo stupido sorrisetto.
La ragazza mi fissa ansiosa con uno sguardo da cucciolo adorante in attesa della pappa.
<<No, sono in pausa. Alan, conosci la mia amica...ehm... la mia amica...>>, come cavolo si chiama? La vicinanza dell'odioso pervertito mi confonde.
<<Stella>>, dice prontamente lei, stendendo la mano verso Alan.
<<Penso di non aver avuto questo piacere. Io sono Alan>>, sorride sollevando solo un angolo della bocca. Ecco il suo ghigno che così tante volte ha rivolto anche a me.I due cominciano subito a chiacchierare, mentre io cerco di starmene in disparte. Cerco di concentrarmi sui miei appunti, ma sono incredibilmente a disagio e, ogni volta che lo sento ridere, è una stilettata al cuore. Il ragazzo che mi ha rifiutata è seduto di fianco a me ed è oggetto di un flirt spudorato.
Improvvisamente, il ricordo delle parole pronunciate da Alan durante il nostro soggiorno in montagna mi colpisce come un pugno nello stomaco: "E' bionda, come piace a me. Proprio il tuo opposto".
Stella è bionda, sexy ed intraprendente.
Vorrei andarmene, ma la consapevolezza che così le lascerei il campo completamente libero mi frena. E' solo quando la sento dire <<Alan, ti scoccerebbe darmi il tuo numero di telefono? Mi piacerebbe sentirti e vederti anche fuori dall'università>>, che mi rendo conto che la mia presenza è solo una tortura per me stessa, dato che non vengo minimamente considerata.
Appena noto che Alan mi sta guardando, come se volesse invitarmi ad andarmene, decido di raccogliere frettolosamente le mie cose. Ma sì, che me ne frega! Stai pure qua a flirtare con questa bellissima ragazza dai capelli perfetti.
<<Scusatemi, ho proprio fame. Penso che tornerò a casa>> esclamo alzandomi.
<<Aspetta, torno con te! Sono venuto qua apposta. Scusa Stella, è stato un piacere>> ribatte Alan alzandosi e salutandola con un sorriso smagliante.Camminiamo fianco a fianco diretti verso la metropolitana.
<<Le piaci>> gli dico non appena ci fermiamo.
<<L'ho notato. Peccato che lei non piaccia a me. E' venuta da te solo per questo? Per essere presentata, intendo>>.
Annuisco.
<<L'ho intuito appena ho notato che non ti ricordavi il nome della tua amica. La mia amica..ehm...la mia amica..>> continua facendomi il verso.<<Smettila di prendermi in giro>>, gli rispondo cercando di nascondere la mia tristezza.
<<Perché hai accettato? Stupida!>>, mi dice appoggiandomi una mano sulla testa come se fossi una bambina da consolare.
<<Non ho accettato, ovviamente! Sei tu che sei arrivato nel momento sbagliato, stupido!>>. Irritata, mi infilogli auricolari nelle orecchie ed accendo la musica per non sentirlo più.
Alan mi toglie un cuffietta e la infila nel suo orecchio.<<Le Spice Girls?>>, mi chiede scettico.
<<Sì, mi mettono di buon umore>>, e riprendo il mio auricolare mentre saliamo sul metrò.
<<Non pensavo fossero il tuo genere>>.
<<A proposito di genere. Stella è bionda e sexy, proprio come piace a te, quindi dovresti ringraziarmi>>, gli dico arrabbiata e, poco prima che le porte si richiudano, salto giù dalla nostra carrozza. Lui si avvicina alle porte ormai chiuse e mi guarda confuso, mentre il metrò riparte lentamente.
Sono così triste ed arrabbiata che non avrei resistito tutto il viaggio accanto a lui.
Quando il mio telefono squilla, osservo lo schermo e mi accorgo di avere ricevuto un messaggio. L'odioso pervertito.Sei impazzita?!
Mi sa proprio di sì. Perché me la prendo con lui? E' lecito che io non gli piaccia e dovrei essere felice di aver trovato un altro buon amico.
Scusa, mi sono ricordata improvvisamente di una cosa. Ultimamente sono proprio sbadata.
Non sono sbadata, sono solo stanca di sentire il mio cuore impazzire quando sono accanto a lui.
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La dura vita delle ragazze single
ChickLitAvete mai immaginato come sarebbe stata Bridget Jones se avesse avuto 18 anni? Sabrina si sente come lei: una ragazza normalissima, impacciata e divertente, con una voglia folle di innamorarsi come qualsiasi ragazza della sua età. Quando, durante...