Aprile (1)

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<<Listen to your heart, there's nothing else you can do>>
- Roxette

CAPITOLO 29

Ho passato la fine di Marzo chiusa in casa, zoppicante e con un orribile livido scuro sul sedere. Malgrado i rimproveri di mia madre per la mia distrazione e i suoi tentativi di obbligarmi ad andare dal medico, sono riuscita a staccare da tutto rintanandomi nel mio mondo, circondata da libri e buona musica.
Il libro La fonte meravigliosa è talmente assurdo da avermi aiutata a distrarmi, ma la vera sfida arriva dal fronte musicale. Nella mia playlist ci sono tante canzoni adatte al mio stato d'animo ed ogni volta, in un istante, mi ritrovo nell'oscurità. Hello darkness, my old friend.
Quando ripenso alla situazione che si è creata con Alan, mi sento estremamente confusa. Per mesi non mi sono accorta di lui, troppo concentrata a pensare a Manuele, quindi perché proprio adesso? Non potevo continuare a restare ignara dei miei sentimenti?

Quello che mi ferisce di più è che questa volta non sono stata io a farmi un castello immaginario. Alan ha fatto così tanti gesti carini che qualunque ragazza ci sarebbe cascata.

Nel mio caso la situazione è aggravata dal fatto che, quando ci sono in mezzo i sentimenti, io perso sempre la testa. Mi è successo con Manuele e ora mi è successo con Alan. 

Per questo lo scopo principale della mia settimana di reclusione era di evitarlo il più possibile e, fatta eccezione per il suo compleanno e per qualche suo sporadico messaggio, non ci siamo più sentiti. Speravo che evitandolo, il mio cervello si sarebbe risvegliato, ma non è servito a nulla.
Accetto il fatto che lui non sia interessato a me, ma non accetto la mia stupidità: tutti quei segnali, tutta la sua gentilezza, non erano per interesse, ma per semplice amicizia e io ho interpretato tutto nel modo sbagliato. 

Con l'arrivo di Aprile però non riesco più ad evitare il mondo.
Per tirarmi su di morale, Michela mi trascina a fare un giro, che lei definisce risanatore, da Abercrombie & Fitch.
<<Cosa c'è di meglio di questi figaccioni?>>, continua a ripetermi. Io le sorrido per gentilezza, ma in realtà non sono affatto felice malgrado i bei ragazzi.
Tuttavia, questo giro con Michela, che fa di tutto per tirarmi su di morale, mi è di grande aiuto: ho delle amiche fantastiche e dei genitori che mi adorano. Perché dovrei soffrire così per un ragazzo? Ci sono cose ben peggiori nella vita.
All'improvviso mi trovo a ragionare più lucidamente di quanto non avessi fatto negli ultimi giorni passati a rimuginare su Alan. 

<<Michi, ho deciso. Non ho intenzione di lasciar perdere e tirarmi indietro. O meglio, non ho intenzione di perdere Alan. Dopo tutti questi mesi, ormai lo considero un amico, malgrado il suo stupido carattere. Devo salvare il salvabile>>.

Lei è d'accordo con me, anche se è ancora incredula per la risposta di Alan alla mia dichiarazione. Michela è ancora convinta che si tratti di uno scherzo, ma, purtroppo, ormai so che non è così.

Appena arrivo a casa, decido di scrivere a colui che nella mia rubrica è ancora registrato come "Odioso pervertito":

Ciao Alan, come stai? Ti senti più saggio ora che sei più vecchio? :) Volevo solo dirti che mi dispiace per quel giorno. Non so cosa mi è preso. Non avrei dovuto dirti quello che ho detto, quindi dimentichiamolo entrambi.

Lui ha risposto con un semplice "ok"che è comunque meglio di niente.

Ecco cos'ho deciso di fare: devo smetterla di deprimermi per i ragazzi, soprattutto per quelli a cui non importa un fico secco di me! Dedicarmi a me stessa, questo è il mio nuovo motto.

Dopo anni e anni di Cosmopolitan, film per teenager e telefilm vari so esattamente da dove cominciare: un nuovo taglio di capelli.
Anche se Cosmo consigliava di cambiare drasticamente look, io non sono pronta a tanto, e decido semplicemente di accorciare i miei lunghi capelli, folti e ormai senza forma.
Per fortuna, il mio parrucchiere è un vero professionista. In preda all'estasi creativa decide anche di "risaltare i miei riflessi naturali" e quando esco dal salone non posso negare di sentirmi molto meglio.
Finché non mi viene la brillante idea di dedicarmi, per la prima volta, alla ceretta fai-da-te. Con le gambe non ho mai avuto problemi...ma all'inguine è tutta un'altra storia. Dopo circa un'ora passata con la striscia appiccicata alle mie parti basse, in attesa di una botta di coraggio per staccarla, mi ritrovo costretta ad utilizzare olio e acqua tiepida per risolvere il disastro.
Nuova regola di vita: mai più, ceretta all'inguine fai-da-te, solo ed esclusivamente dall'estetista.

Ispirata da questo mio nuovo modo di essere decido anche di andare in palestra a fare una lezione di prova di step trascinandomi appresso anche Riccardo e Michela.
Veramente una pessima idea! L'insegnante mi pare una piccola Hitler saltellante: <<Forza su quella gamba, su su! Forza non mollate, ne mancano solo 100>> continua a urlare. Aiuto. Aiuto. Aiuto. A fine lezione voglio andarmene strisciando, anche perché non sento più le gambe. Solo che, purtroppo, mi sono fatta prendere talmente tanto dall'idea di prendermi cura di me stessa che ci ho iscritti anche ad una lezione di zumba.
<<No. Vaffanculo Sabri! Col cazzo che resto ancora qui>>, sbraita Riccardo.
<<Non urlare! Dai, lo so che sei uno sportivo>>, gli rispondo mielosamente.
<<Ma cazzo non potevi iscriverti a yoga con Giorgia?>>.
<<La gente è pazza a pagare per essere torturata?>> esclama Michela interrompendo il suo silenzio.
<<In teoria lo sport dovrebbe aiutare a rilassarsi>>. 

La prova è stata utilissima per farmi capire che non ho intenzione di iscrivermi in palestra. In fondo la ciccetta è sexy ed è molto meglio passare il tempo rilassandomi con le amiche.
Quando le mie, qualche giorno dopo, vengono a passare la notte da me, non posso fare a meno di ripetermi quanto sono fortunata. Michela prepara per tutte dei bicchieri di vodka lemon che ci ispirano talmente tanto da portarci alla creazione dell'Inferno degli idioti, ispirato a Dante e contenente le varie tipologie di uomo. Tra i vari gironi ci sono quello dei bugiardi, quello dei codardi della serie "vorrei ma non posso stare con te", degli arrapati maniaci, degli sbruffoni e di quelli che ti fanno innamorare per dirti che non sono interessati.

Tutto ciò ha davvero avuto un effetto benefico su di me. Innanzitutto, mi sento decisamente meglio. Poi ho raggiunto la conclusione che è meglio stare da sole piuttosto che con codardi come Manuele, una storia ormai superata.
Infine, ho passato parecchio tempo con le amiche. Cosa posso chiedere di più?
Alan chi?

La dura vita delle ragazze singleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora