Agosto (2)

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-CAPITOLO 4-

Tornata a casa, con qualche difficoltà visto il mio pessimo senso dell'orientamento, mi ero infilata il pigiama e mi ero struccata. Altro che fare follie. Chissà cosa sta facendo Manuele con quella!

Mi stavo lavando i denti, quando bussarono all'ingresso.
Istintivamente, pensando fossero le altre, avevo spalancato la porta.
Con lo spazzolino tra i denti e la schiuma del dentifricio che colava da tutte le parti, avevo bofonchiato un <<Oh cafolo>> richiudendo la porta di colpo.

In faccia a Manuele.

Era lui e io ero in una condizione ridicola. Niente trucco, la bocca piena di dentifricio e indossavo un pigiama con su degli orsacchiotti!

Ero corsa in bagno urlando <<Torno subito. Aspetta li>>.
Avevo sciacquato i denti e afferrato la matita per gli occhi nel vano tentativo di darmi un po' di contegno, mentre borbottavo: <<Bella merda! Proprio adesso. Il ragazzo che mi piace è qua fuori e io sono conciata da far pena>>. Solo dopo aver sentito una risatina soffocata mi ero resa conto che Manuele era li a fissarmi, appoggiato allo stipite della porta del bagno, con le braccia incrociate.

<<Chi è il ragazzo che ti piace eh?>> aveva chiesto con un sorriso mozzafiato.
<<Ehm. Cosa? No no. Hai capito male! Dicevo il terrazzo che mi piace. Non trovi sia proprio.. carino?>>. Mi stavo letteralmente arrampicando sugli specchi.
<<Il terrazzo?>>.
<<Si si. Il terrazzo qua fuori, il mini-balconcino. Dove tu dovresti essere>>.
<<Capisco. Quindi avresti detto "il terrazzo che mi piace è qua fuori e io son conciata da far pena", giusto?>>.
Dopo una breve pausa aveva continuato: << Non sembri stare male, perché sei tornata a casa? Mi hai lasciato solo con tre coppiette>>.

Io l'avrei abbandonato eh? Se avesse avuto anche solo un minimo interesse, non mi avrebbe mai abbandonata in compagnia di tre coppiette sdolcinate per andare all'inseguimento di una ragazza che sembrava uscita da un giornaletto di moda.

<<Beh, ad essere sinceri, è successo il contrario. Tu mi hai abbandonata con tre coppiette>> ho risposto.
<<Quella ragazza, Nadia, è la mia ex fidanzata.Ci siamo lasciati da un po', ma solo ieri abbiamo chiarito definitivamente.>>
<<Non che siano fatti miei, ma comunque non sembrava proprio un'ex>>. Ero un po' gelosa.
<< Lei non vuole accettarlo, ma io non voglio più avere niente a che fare con le persone come lei>>, aveva ribattuto avvicinandosi.
<<Ah no?>> Temevo che il mio cuore andasse fuori posto.
<<No. Comunque>>, un'altra pausa, <<non credi sia meglio uscire da questa specie di bagno?>>. Effettivamente quell'antro di 2mx2m non era l'ideale per chiacchierare.

Si era accomodato sul divano e gli avevo offerto da bere del latte ben zuccherato: unica alternativa all'acqua. Peccato che, essendo io molto maldestra, ero inciampata, rovesciandogli il bicchiere di latte addosso, mentre lui mi afferrava per evitare che cadessi a terra. Senza nemmeno accorgermene ero finita tra le sue braccia e, giuro, non l'avevo fatto di proposito.

Imbarazzata l'avevo fissato negli occhi, tanto vicini da potermici specchiare, e lui aveva appoggiato le sue labbra sulle mie. Lentamente il bacio era diventato sempre più passionale e io mi sentivo travolta dalle emozioni. La mia mente dopo un primo momento di panico totale, elaborava il tutto. Lo stavo baciando? Il mio cuore andava a mille e, probabilmente, se mi avessero misurato la pressione in quel momento, mi avrebbero ricoverata d'urgenza. Chissà se lo stavo baciando bene.

Non appena mi ero resa conto della situazione (lui fradicio di latte super zuccherato), non avevo potuto fare a meno distaccarmi e scusarmi per il danno.
<<La camicia potrebbe rovinarsi>> avevo detto.

La dura vita delle ragazze singleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora