Dicembre (1)

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<<True is false.
Who is who?>>.

- Masquerade (Phantom of the Opera)

-CAPITOLO 17-

Ok, mi rendo conto di avere esagerato. Ripensandoci su, ho anche capito una cosa: noi cinici siamo idealisti delusi! In realtà non sono mai stata cinica, ma sono stata spesso descritta così. Ogni volta che sostenevo fosse praticamente impossibile trovare l'Amore, quello vero. 

Malgrado queste mie perle di saggezza, non posso negarlo: sono stata patetica e melodrammatica. Che diamine mi è successo? Per quanto timida, sono sempre stata una ragazza "brillante", non proprio simpatica, ma perlomeno dalla battuta pronta. Non sono mai stata una patetica ragazzina piagnucolona, come invece sono stata negli ultimi tempi.

Penso che Shakespeare non avrebbe avuto dubbi su di me e mi avrebbe scelta per recitare qualche suo pezzo teatrale! Non che io stessi recitando, ovviamente, ma avevo esagerato.

Riflettendo sull'accaduto sono riuscita a rispondere alle seguenti domande:
1) Manuele mi amava? Chiaramente no.
2) Manuele mi aveva mai amata? Probabilmente amata è una parola grossa, ma, comunque, sì: aveva provato "qualcosa" per me. Probabilmente attrazione.
3) Io ero mai stata innamorata di Manuele? O i colpi di fulmine esistono oppure avevo scambiato la mia prima cotta ricambiata per un amore folle.
4) Sono pronta a dimenticarlo? Non proprio.

Al momento però non posso farci nulla, devo concentrarmi sull'università, sulle mie amiche e sulla mia famiglia. Ogni decisione è rimandata all'imminente pausa invernale.
Ciò che è chiaro, è che sarebbe assurdo pensare che fosse amore. Era una cotta ed è anche finita male. 

Ora che ci penso, manca già meno di un mese al Natale, la mia festa preferita da sempre. Certo, quando ero bambina a rendere il tutto più bello c'era la trepidante attesa di Babbo Natale, con tanto di latte e biscotti sul tavolo solo per lui. Credo sia un trauma infantile scoprire la verità su questo signore vestito di rosso, ma ad essere sincera continuo a sperare in questa favola. Ogni tanto mi torna in mente quella vecchia compagna di classe che asseriva con convinzione che Babbo Natale era atterrato nel suo giardino. Perché aveva scelto il suo giardino e non il mio? 

Mia mamma irrompe nei miei deliri natalizi con il suo classico tono di rimprovero: <<Tu stai già pensando al Natale, ma ricordati che prima c'è altro a cui dovresti pensare!>>.

<<Si! Ai regali! Una cosa un po' consumista ma pur sempre una scusa per fare shopping direi>>.

Dal suo sguardo truce intuisco che non era ciò che intendeva.
<<Ma Sabrina dove hai la testa? Sto parlando del tuo compleanno: manca poco al 14! Io sì che me ne ricordo: un freddo terribile, tanti centimetri di neve, la macchina bloccata e i dolori lancinanti. Arrivare in taxi all'ospedale non è da tutte>>.
<<Ah sì, il mio compleanno... dovrò festeggiare, uffa>>.

<<Ho una figlia che si comporta come una novantenne. Ah è il mio compleanno, uffa... fai 19 anni, comportati da giovane>>, brontola mia madre facendomi il verso.

Sono combattuta. Amo il mio compleanno, un giorno in cui tutti ti fanno sentire speciale, o almeno dovrebbero. D'altra parte però, ne soffro perché mi fa pensare allo scorrere rapido e inesorabile del tempo. Poi, ogni anno, decidere come festeggiare, dato che ci si sente praticamente in dovere di farlo, è un'impresa. Che tedio!
Quest'anno voglio qualcosa di semplice, come sempre d'altronde (tra i miei compleanni più recenti vanto pizzate con meno di dieci persone, cene semi-disastrose preparate da me e bevute al bar).

Qualche giorno dopo le mie amiche mi propongono un'idea geniale, una cosa che sogno da una vita. Non ci penso due volte e decido che è così che voglio festeggiare il mio compleanno: con un ballo in maschera! Non capita tutti i giorni un'occasione simile, soprattutto a Dicembre, lontani dal Carnevale. Già che mi sono persa Halloween, questa volta ne devo approfittare.
Una discoteca organizza un evento chiamato "Il ballo d'Inverno".

Anche il nome è bellissimo, mi fa pensare all'epoca d'oro di Versailles.

<<Sabrina, qualsiasi cosa tu faccia per il tuo compleanno, ricordati di invitare anche Alan>> comincia a ripetermi mia mamma non appena le dico della mia brillante idea.

Così mi decido a scrivere anche a lui, chiedendomi se ne sarebbe stato entusiasta come me.
Dopo pochi minuti, arriva la sua glaciale risposta: 

Ciao honey, grazie per l'invito. Sebbene la serata sia importante, non credo parteciperò. Negli ultimi anni ho partecipato a troppe feste e ormai la cosa un po' mi annoia. In più, le discoteche non mi entusiasmano come un tempo. Nel caso di un cambio di programma ti farò sapere.

Ma che problema ha? Forse è meglio così: almeno sarò risparmiata da battutine irritanti sul vestito che sceglierò.

Le mie amiche continuano a chiedermi ogni giorno se il "bel ragazzo straniero", come lo chiamano loro, avrebbe partecipato. E a loro non basta che io gli dica che l'ho già invitato e che lui si è mostrato totalmente disinteressato.
<<Oh Sabrina invitalo ancora, lo voglio conoscere!>> mi ripete Michela ogni giorno al telefono.
<<Credimi, è meglio non conoscerlo. Sì certo, bello, anzi "passabile, anche se non abbastanza da potere tentare me", ma ha un carattere impossibile>>. Per fortuna che Giorgia non può sentirmi perché ho intenzione di farglielo conoscere sperando nasca l'amore fra loro.
<<Beh tu faccelo conoscere almeno, poi è un tuo amico ormai!>>, insiste lei.
<<Non credo comunque che verrà, non gli piacciono le feste a quanto ho capito>>.

I miei pensieri sono altri: cosa mi metto per la festa? Sarà tipo un Carnevale anticipato?
Il volantino dice "Preparatevi al Ballo d'Inverno, prendete una maschera e presentatevi come se foste al Gran ballo del Re Sole. Be who you want to be". Fortunatamente, consigliano anche un negozio dove poter affittare gli abiti! Chissà quanto costeranno. Ma è per il mio compleanno dopotutto.

Così, carica di speranze, vado a caccia dell'abito perfetto in questo piccolo negozietto pieno di travestimenti di ogni genere. La proprietaria è una signora dai folti capelli argentati raccolti in uno chignon e dai vestiti particolarmente colorati. Sarà a causa degli occhiali che indossa, ma più la guardo e più penso alla professoressa Sibilla Cooman. Se salta fuori che fa anche divinazione, mi butto in ginocchio e le chiedo di farmi entrare a Hogwarts.
In ogni caso lei sostiene che i look più gettonati tra le ragazze in queste occasioni siano quelli da gattina sexy, da angelo e da diavoletto.

<<Anche se si fa riferimento al Re Sole, non siamo a Venezia e quello che conta di più per le ragazze è essere sexy e libere di divertirsi>>.

Che tempi, che costumi! Voglio essere speciale, ma non voglio sembrare una fuggita dalla versione sciatta del Moulin Rouge o, peggio, dal Rocky Horror Picture Show. Voglio mettere qualcosa di speciale, per esempio, mi sarei potuta travestire da ladra o paladina della legge, un Zorro al femminile: insomma qualcosa di mascherato e misterioso. Quando la Cooman mi indica un abito nascosto in un angolo, cambio idea. E' in color avorio con rifiniture verde acqua, il bustino stretto finemente lavorato e le maniche a sbuffo.
Wow. Mi sento come se fossi una Jane Austen proiettata del XXI secolo. In più, abbinato a esso c'è anche una deliziosa maschera di pizzo! Lo voglio, assolutamente.

<<Cara ragazza, quel vestito solitamente lo noleggio in coppia con quello maschile. Li vuole entrambi?>>, domanda lei.

Ok, la scelta è ardua: far capire alla signora che mi guarda con occhi impietositi che in realtà in amore la mia fortuna è alla temperatura del Polo Nord, oppure far finta di nulla e prendere i due vestiti? Noleggiarli entrambi o risparmiare? E' una domanda talmente stupida che non so nemmeno io perché perdo tempo a pensarci. Io preferisco il risparmio : un cent risparmiato è un cent guadagnato! Poi dubito che Riccardo sia disposto a indossare questo genere di abito.
Mentre sto per risponderle vedo un altro vestito ancora più interessante: questo che sto per prendere mi piace, ma probabilmente mi sentirei fuori luogo ad essere l'unica vestita in stile Regency in un mare di ragazze sexy. 
L'altro vestito è perfetto: è elegante, sobrio e allo stesso tempo, grazie alla stoffa leggera, è anche sensuale. 

Ancora non ci credo: il vestito è mio e sto per andare ad un ballo in maschera. Non vedo l'ora che sia il giorno del mio compleanno. 

La dura vita delle ragazze singleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora