Capitolo 15

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-Mettevi comodi- Thara, la rappresentante della Gens Tellus, mormora queste parole tramite il microfono al centro dell'altare.
Tutti obbediscono all'istante, tranne noi, che dobbiamo stare in piedi ai lati dell'allestimento, fin quando non sarà fatto il nostro nome.

Mi sento strana: Non provo nulla e l'agitazione è sparita. Ora l'unica cosa che voglio è che tutto questo finisca il prima possibile.
Non guardo più Seth, non ce la faccio. Lui ha smesso di toccarmi, il che può farmi solo che bene, considerando come ho reagito davanti a tutta quella gente mezz'ora fa.

Da ciò che ho sentito sussurrare pochi minuti fa da Fanny, la Scelta della Gens Martius, pare che il bacio tra me e Seth sia stato trasmesso su tutti i maxischermi di Alìtia.

Non sapevo ci fossero dei maxischermi. O meglio, ai lati delle impalcature ne sono stati montati ben due per permettere anche a chi è più lontano di partecipare, ma pare che ce ne siano altri disseminati per tutta Alìtia.
Non m'importa. Che trasmettano quello che vogliono. Ora la mia priorità è pensare al letto morbido che mi aspetta alla Domus quando tutto ciò sarà concluso.

"Arya! La vuoi piantare? Devi concentrarti."
Percepisco un soffio d'aria sul collo. Vorrei dire a Seth di togliersi, ma mi ricordo che lui è appoggiato ad una colonna a tre metri da me.
Chi è allora? Nell'istante in cui lo penso, con la mano destra blocco prontamente il braccio muscoloso che stava per circondarmi la vita. Dapprima ho timore, poi riconosco le unghie limate, e il suo profumo familiare mi avvolge: Adam. Non lo guardo neanche in faccia.
Mi giro e mi butto al suo collo, e ci rimango per un pò mentre lui ride.

-Rory, non cambi mai- Sfodera un sorriso a trentadue denti. -Sei sempre così diffidente.
Ha ragione, ma purtroppo (o per fortuna) sono fatta così. -Oh, Adam. Dovresti saperlo ormai.- E mi lascio andare ad una risata liberatoria, mentre non posso che provare totale appagamento dalla sua presenza.
-A proposito- Faccio, e d'istinto lo spingo dietro un pannello dove siamo parzialmente nascosti.
-Non puoi stare qui. Io.. Tu non puoi vedermi!- Esclamo spaventata. Il protocollo dice chiaramente che a nessuno dei cittadini di Alìtia è permesso incontrarmi prima dell'inizio della Cerimonia.

-Sì lo so, infatti me ne stavo giusto andando.- Mi sorride. Probabilmente ho la sua stessa faccia da ebete. È che mi fa così piacere rivederlo. È l'unico che mi riporta a pensare a com'era prima della scelta, a com'ero io, quando ancora non sapevo chi sarei dovuta essere.
Gli do un buffetto su una guancia. -Non fare lo spiritoso. Ho bisogno che tu vada, sul serio.- Mi guardo intorno di sfuggita, ma non notando nessuno torno con gli occhi su di lui. -Troverò un modo per vederci, te lo prometto.
Lo spingo indietro, ma è troppo tardi.
Seth, sbucato all'improvviso da dietro il pannello, ci fissa soddisfatto. -Bene, questa mi mancava.
Non ho intenzione di far passare dei guai ad Adam, non sarebbe giusto. E poi Seth non lo farebbe mai. O sì? Farebbe la spia?

Ad Alìtia la "spia" non esiste. Ognuno ammette le proprie colpe immediatamente dopo averle compiute. Perciò nessuno è costretto a riportare a chicchessia l'azione sbagliata di un altro.

Ma noi siamo noi, e Seth è Seth. E lui manterrà il segreto. -Credo proprio che qui ci sia stato un fraintendimento.- Continua, mentre fissa Adam dritto negli occhi.

Alìtia (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora