Un bimbo con i capelli color caramello e gli occhi azzurri mi guarda adorante, mentre mi accingo a cambiargli il pannolino. Solo che ora non sto più cambiando il pannolino a lui, ma a Seth. Inizio a ridere come una matta. Giuro, non ho mai riso così tanto. -Arya- esclama. -Abbiamo degli ospiti- Che cosa strana da dire per un bambino.
Mi sento scuotere la spalla, e piano piano riemergo dal sonno.-Ehi- Fa Seth. Dalla tono di voce sembra divertito. -Alzati.
Sto ancora ridendo -Ho sognato..- Poi mi blocco, e il sorriso se ne ne va dalle mie labbra. Non mi sento ancora di renderlo partecipe dei miei strani sogni, non ci conosciamo abbastanza.Mi sistemo i capelli come meglio posso.
-Cosa?- Fa lui, sembra incredibilmente interessato, e ancora divertito.
-No, niente- dico, brusca.
-Credo di conoscere il protagonista del tuo sogno- sussurra, ironico.
-Eh?- Mi stropiccio gli occhi, confusa. -Perchè, ho detto qualcosa?!
"Ti prego, dimmi di no"
-Il mio nome, due volte. Ma hai più che altro parlato di quanto fosse adorabile... un certo peluche, credo.Non era un peluche.
Divento immediatamente bordeaux e un brivido mi scende lungo la schiena. La sua vicinanza mi crea sempre dei problemi. È come avere delle falle nel cervello e perciò fatico a pensare razionalmente.Per esempio ora le sue labbra sono l'unica cosa che vedo, mentre se la ride di gusto, sicuramente pensando a me che lo nomino nel sonno. Mannaggia a me e al mio vizio di non riuscire a tenere la bocca chiusa nemmeno mente dormo.
Basta.
-Finiscila- Mi alzo dal letto, consapevole di non essere proprio del tutto presentabile. Infilo un magline largo che fa parte del vestiario della Domus.
-Okay, bimba- Mi lascia lì e scende le scale a chiocciola senza più degnarmi di uno sguardo.Forse sono stata troppo irruenta?
Il fatto è che questo suo comportamento mi scatena sensazioni ignote, e non mi piace.Scendo le scale e la prima persona che vedo è mia madre.
Oh, mamma.
Mi butto tra le sue braccia e la stringo forte. Siamo abbracciate da un pò quando mi viene in mente una cosa. Con il viso tra i suoi capelli mio padre non può vedere che allungo leggermente il collo fino a sfiorarle l'orecchio con le labbra:-Hai messo tu il bigliettino nella tasca del mio giacchetto?- bisbiglio.
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Alìtia (In revisione)
FantasyÈ il 312 d.g. (dopo guerra) Arya ha diciotto anni e una vita assolutamente perfetta. Il mondo stesso in cui vive è perfetto, ma non è più quello di una volta: Cruenti guerre e irrimediabili malattie hanno messo in ginocchio l'intero pianeta, porta...