Tutti si affrettano per trovare la via di casa o la macchina per trovare riparo. Scappano dalla pioggia come se fosse pesticida, e loro insetti.
Io, invece, cammino tranquilla, andando piano. La mamma mi aveva mandato in posta per spedire cartoline e lettere ai nonni, così eccomi qui, sotto la pioggia, con i vestiti fradici e i capelli che mi si appiccicano al collo. Penso di avere anche il trucco sciolto e sbavato.Sento un tuono e la pioggia comincia a cadere più insistantemente, quindi mi metto al riparo per un momento. Ripenso al giorno prima, quando ero a casa di Sam. Perché stavo fissando Taylor? Cameron è più carino, così come Jack. A proposito di Jack, è da tre giorni che non lo vedo e ho paura che si sia offeso. Sospiro, frustrata.
"Anche tu ti ripari dalla pioggia?" Chiede una voce maschile.
"Non sono un insetto." Rispondo vaga, non degnandolo neanche di uno sguardo. Oggi non sono in vena di fare la gentile. Mi è venuto in ciclo e per di più piove.
"Un insetto?"
"Si." Rispondo. "Un insetto." Mi allontano da lì e continuo a camminare sotto la pioggia. Però sento i suoi passi dietro di me quindi penso che mi stia seguendo.
"Non mi hai detto il tuo nome." Incalza lui.
"No."
"Io sono Matt." Ritenta.
"Va bene."
"Mi dici il tuo?" Mi chiede un po' infastidito.
"Isabella." Dico in uno sbuffo.
"Bel nome."
Lo guardo senza rispondere. "Che scuola frequenti?" Chiede.
"Le superiori." Rispondo, alzando un angolo della bocca. Mi diverto.
"E il nome, questa scuola non ce l'ha?" Mi chiede, aggrottando le sopracciglia.
"Non mi è mai interessato." Faccio due passi più lunghi, intanta a superare questo ragazzo, ma lui mi raggiunge.
"Quanti anni hai?" Mi chiede.
"Quanti me ne dai?"
Lui sorride. "Quindi, sei quel tipo di ragazza?" Chiede.
Mi fermo. "Che tipo di ragazza?"
"Quella a cui non fotte niente di nessuno."
"No, per niente. Oggi è solo una brutta giornata."
Matt mi guarda. È alto, ha le spalle larghe e scommetto il culo che ha anche dei bellissimi addominali. Ha il fisico abbastanza asciutto, gli occhi color nocciola e capelli sul biondo.
"Ti va di fare due passi?" Mi chiede.
Faccio due passi. "Fatto. È stato divertente, ciao." Dico, aumentando la velocità e ridacchiando.
"Aspetta." Mi raggiunge. "Non sei di queste parti."
"Sei molto astuto, lo devo ammettere." Scherzo.
Sorride. "Per quanto stai qua?"
"Tutta l'estate."
"In che albergo?"
"Casa Grier" rispondo sorridendo.
"Oh bene."
Aggrotto le sopracciglia. "Oh bene?"
"Ci vediamo, Isa."
Arriccio il naso. "Isa?" Sul serio?
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I need you. (Cameron Dallas)
Fanfiction"Ho bisogno di te." #12 - divertente (febbraio 2020) #9 - ridere (marzo 2020) #4 - Dallas (novembre 2021) [COMPLETATA]