Pantera rosa.

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Per la prima volta in vita mia vado a fare una corsa spontaneamente. Recupero le mie orribili, mai usate, scarpe da ginnastica, una tuta e una maglietta. Mi lego i capelli in una coda alta e mi infilo le cuffiette nelle orecchie.
Quando esco, mia madre sta scendendo dalla macchina insieme a Jane e Nash. Nel vedermi per poco non lascia cadere la borsa della spesa. Isabella Reed in tenuta sportiva! La saluto con un cenno, senza fermarmi per il terzo grado. Ho bisogno di stare sola.

Dopo neanche un quarto d'ora di corsa, mi fermo e mi metto le mani sulle ginocchia, ansimando.

Noto che mi è arrivato un messaggio, così mi vado a sedere su una panchina.

Cameron: è inutile che vai a correre per essere più attraente per me, sono ancora arrabbiato.

Ma che cazzo?

Isabella: okay, ho sentito abbastanza. È stato bello conoscerti.

E con questo, ho chiuso con lui.
Faccio un respiro e torno a casa.

Mi faccio una veloce doccia senza bagnarmi i capelli e mi vesto. Quando ritorno in camera noto che sono stata in doccia per dieci minuti.

Non so perché alzo lo sguardo, forse ho intercettato un movimento con la coda dell'occhio, non lo so, sta di fatto che lo vedo in piedi sulla soglia della mia stanza, intento a fissarmi. Indossa solo i pantaloni di tuta, solo quelli, lasciando scoperto il busto.

Non posso sbavare adesso, Isabella resisti.

"Ciao, Isabella." Ha un tono gelido e la capacità di esprimermi di abbandona. "Ho pensato che il tuo messaggio avesse bisogno di una risposta di persona." Spiega.

Apro la bocca e la richiudo per due volte.

"Posso sedermi?" Chiede, con lo sguardo divertito. Annuisco. Sul serio, non riesco a spiccicare parola.

"Come hai fatto ad entrare?" Mormoro.

Mi sorride. "Lasci sempre la porta aperta."

"Vuoi bere qualcosa?" Cerco di scacciare il mio imbarazzo.

"E così, è stato bello conoscermi?" Chiede. Non si sarà mica offeso?

"Pensavo che mi rispondessi con un messaggio." La mia voce in questo momento è patetica.

"Mi piacciono più le parole." Mormora.

"Come mai hai deciso di fare movimento?" Mi chiede, infilandomi i capelli dietro le orecchie.

"Avevo bisogno di pensare." Sussurro.

"E hai deciso che è stato bello conoscermi?" Chiede.

Non rispondo, ma continuo a fissargli le labbra. Odio essere così debole davanti a lui.

"Bene, ho pensato di venire a ricordarti quanto sia stato bello conoscermi."

Lo guardo a bocca aperta, e le sue dita si spostano dal mio orecchio al mio mento.

"Cos'hai da dire, adesso?" I suoi occhi lampeggiano, come per lanciarmi una sfida. Mi getto su di lui, baciandolo, ma in qualche modo riesce a muoversi e, non so come, mi trovo sul letto, incastrata sotto di lui.

Lui smette di baciarmi e quando apro gli occhi vedo che mi sta fissando.

"Ti fidi di me?" Mormora.  Annuisco.

Si china e inizia a togliermi i calzini e i pantaloni della tuta. Il problema è che ho addosso le mutande della pantera rosa.

I need you. (Cameron Dallas)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora