"Cominciamo?" Chiede Luke. Noi annuiamo. "Bene. Vedo che vi conoscete già." Aggiunge confuso. "Qui c'è scritto che ereditate novantottomilacinquecentoventisei dollari e ventidue centesimi, ovvero quarantanovemiladuecentosessantatre dollari e undici centesimi a testa, perché il signor Reed voleva il cinquanta per cento a testa. Ora, dovreste firmare qui e qui." Dice passandoci i fogli.
"Ora leggerò i vostri dati e mi direte se sono corretti, va bene?" Chiede e noi annuiamo.
"Isabella, nata il sette dicembre a New York. Hai preso il cognome del padre. La madre si chiama Jocelyn e da poco vi siete trasferite qui a Miami. Nessun altro fratello o sorella da parte di madre. Tutto giusto?" Chiede. Sospiro e annuisco.
"Matthew, nato il sette luglio a Seattle. Hai preso il cognome dalla madre Helena Espinosa, e vivi con lei a Miami da quando sei piccolo. Nessun altro fratello o sorella da parte di madre. Tutto corretto?" Chiede e lui annuisce.
"Bene, tra dieci giorni dovrebbe arrivarvi l'assegno direttamente a casa vostra. Ora dovrete decidere quali beni immobili o mobili vi terrete." Spiega dandoci una busta gialla. "Questi li vedrete a casa, da soli, e vi segnerete quelli che desiderate. Poi, tra cinque giorni ci rincontriamo e decidiamo a chi va cosa. Ora scusatemi, ho una riunione." Dice alzandosi, invitandoci così ad uscire.
Matt se ne va subito, spedito, senza guardarsi indietro. Così fa anche Luke. Io, invece, mi fermo un attimo nel corridoio con la bella illuminazione. Controllo che non ci sia nessuno nei paraggi e afferro il mio cellulare, scattandomi un selfie. Sì, questa luce è fantastica.
Camminando lentamente mi scatto altri tre selfie, quando sento qualcuno dietro di me schiarirsi la gola. Mi immobilizzo e mi giro lentamente.
"Mi scusi." Balbetto.
Luke fa un sorrisetto. "So che c'è una bella illuminazione, qui. Mi sono fatto anche io molte foto di nascosto."
Afferra il mio cellulare e si fa una foto e poi ne fa una con me.
"Ci vediamo tra cinque giorni, signorina Reed."
"Ma lei non se n'era andato?" Chiedo, confusa.
"Questo non è l'unico corridoio che porta al mio ufficio." Dice soltanto e sparisce dalla mia vista.
Resto a guardare immobile il corridoio.E se qualcun altro mi avesse visto? Sarebbe davvero imbarazzante.
Mi squilla il telefono e noto che mi sta chiamando Nash.
"Allora, chi è lo sfortunato?" Chiede.
"È Matt, non me lo sarei mai immaginato. Ma aspetta...sfortunato?"
"Sfortunato ad essere tuo fratello." Spiega.
"E perché?" Chiedo, alterandomi per finta.
"Chi vorrebbe mai avere dei geni in comune con te?" Domanda ironico.
"Fottiti Nash." Dico ridendo, chiudendo la telefonata.
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I need you. (Cameron Dallas)
Fanfiction"Ho bisogno di te." #12 - divertente (febbraio 2020) #9 - ridere (marzo 2020) #4 - Dallas (novembre 2021) [COMPLETATA]