Cotta

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Mi sveglio con la luce dorata del mezzogiorno che filtra attraverso la finestra. Rotolo nel letto, mettendomi di traverso sul materasso. Sollevo la testa dal cuscino e mi rendo conto di cosa sto facendo: sto annusando l'aria per capire se c'è odore di caffè.

È successo molte volte nelle ultime settimane. Entravo a passo incerto in cucina, seguendo il profumo di caffè, mi infilavo una maglietta enorme e raggiungevo Cameron. Di solito Nash continuava a dormire e si svegliava ore dopo.

Cameron ha comprato una macchinetta del caffè solo perché non gli va bene il latte. Quella macchinetta è una scocciatura, però sono abbastanza felice di questo acquisto.

Cameron si muove con tanta disinvoltura in casa mia, tanto da mettersi a preparare il caffè senza chiedere il permesso. Nel resto della casa, si muove con prudenza, circa, come se fosse un ospite. E ovviamente, è un ospite. Ma io voglio farlo sentire a suo agio, come se potessi darmi un diritto su di lui. Forse è questo, desidero con tutto il cuore che resti qui con me e che sia felice in mia presenza. Certo, non potevo rapire il primogenito dei Dallas e tenermelo come soprammobile.

Cameron si è addormentato diverse volte in casa mia, ma non tutte le mattine si fermava con me e Nash. Se ne tornava a casa oppure usciva con altri amici, per poi tornare il pomeriggio o la sera e dormire di nuovo da me. Dovrei farci l'abitudine.

Era scontato che oggi non ci fosse, è il suo compleanno e lo passerà sicuramente insieme alla sua famiglia. Io non sono il genere di ragazza da presentare ai parenti, farei solo figure di merda.
Quindi oggi non ho speranza di trovare Cam in cucina a preparare il caffè con addosso una maglietta orrenda e sul viso un'espressione concentrata. Quando provava a preparare il cappuccino diventava molto pignolo. E sì, indossa delle magliette davvero improponibili, a volte, con quei disegni astratti oppure con facce di scimmie o rane. Non è colpa dei Dallas. Loro danno senza dubbio a Sierra denaro sufficiente a vestirsi con gusto.

Senza volerlo, scopro di avere le labbra curvate in un sorriso, mentre cerco nel cassetto la mia maglia azzurra con la scritta, a lettere glitterate, MY MOM LOVES ME.

Ho preso una cotta. E sono ufficialmente disgustata da me stessa.

I need you. (Cameron Dallas)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora