Epilogo

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Agosto 2016

Attende tra la folla, distinguendosi dagli altri a causa della forma tondeggiante degli occhi che gli regala non pochi sguardi incuriositi da parte dei bambini che lo indicano alle madri imbarazzate, le quali si scusano con lui; Aidan, però, non è affatto disturbato dalle attenzioni dei più piccoli. Al contrario, li saluta in lingua stupendoli doppiamente, e loro scappano affascinati dietro le gambe dei padri che ridono e si complimentano per la pronuncia dell'occidentale.

Regge tra le mani un cartello scritto in tutta fretta la sera prima sul quale spicca la scritta "欢迎!!!" - huānyíng, benvenuta - e lo solleva sorridendo nonappena le porte degli arrivi aeroportuali si aprono lasciando scaturire i primi passeggeri, e lo scuote quando la testa bionda che tanto ha atteso si fa largo tra la mandria di persone agitate ed emozionate, chi per via della vacanza, chi a causa di un incontro con la propria famiglia dopo tanto, troppo tempo.

Anche Aidan, in un certo senso, si sta riunendo con la propria famiglia, o per lo meno con una parte di essa.

«Qui! Cornelia, qui

Lei si volta di scatto e sorride gioiosa correndo con il peso della propria valigia alle spalle. La abbandona a metà strada, lanciandosi letteralmente tra le braccia del ragazzo che l'aveva aspettata e premendo le labbra contro le sue con tanta nostalgia quanto amore, amore che entrambi avevano negato per troppi anni e che lui aveva certamente appreso prima, ma ora che lo stesso che aveva donato in silenzio gli viene restituito in gesti e parole, Aidan non crede alla propria fortuna.

Cornelia indossa un abito estivo a tema floreale senza spalline che le sfiora le caviglie, e quello svolazza abbracciando le gambe di Aidan e solleticandogli le ginocchia nude.

Lei è ancora più bella di quanto ricordasse.

«Benvenuta, Neli.»

«Mi sei mancato da morire.»

«Mi sei mancata anche tu.»

*

Aidan decide di portarla in uno dei suoi ristoranti preferiti a Wudaokou, in centro, consapevole del fatto che nulla come la buona cucina sia in grado di conquistare il cuore - e la gola - della propria ragazza.

Cornelia non tace nemmeno per un istante e sembra che le ore di viaggio e il consistente fuso orario non la stiano turbando affatto.

«Così mamma e papà sono tornati dal viaggio di nozze e hanno trovato me e JungJin addormentati sul tappeto, ubriachi marci. Per lo meno gli altri se n'erano andati, hai idea della faccia che avrebbe fatto mio padre se si fosse trovato una casa piena di diciottenni fuori di testa? Credo sia già un miracolo il fatto che non abbiano rotto nulla.» ride scostandosi una ciocca di capelli dal volto «Comunque JungJin è stato male per due giorni di fila, il ragazzo non regge affatto, Sveva era sconvolta, ha detto che si vergognava per noi. Ma le è passata, quando a noi è passata la sbornia. Ho conosciuto il suo ragazzo, un tizio enorme che gioca a rugby. Sembra norvegese, una meraviglia. Nulla togliere a te tesoro, anche tu sei una meraviglia.»

«Ti ringrazio.» Aidan si abbandona ad una risata tranquilla, accompagnata dalla gioia di aver fisicamente di fronte a sé la donna che ama e che, dopotutto, aveva sempre amato.

«Tu non mi dici nulla? Non hai incontrato nessuna bella ragazza cinese?»

Cornelia gli tira un calcio negli stinchi facendogli l'occhiolino.

«Ne ho viste, ma non le ho guardate.»

«Io le guarderei se fossi in te.»

«Per fortuna allora non sei me.» le fa notare, senza smettere di ammirare la sottile linea delle sue labbra farsi ancora più colorita quando il piccante del brodo degli spaghetti le usiona la pelle.

«Mio Dio, è buonissimo!» strilla, guadagnandosi così occhiatacce da parte del resto dei commensali; ma Cornelia è sempre stata così, prima fa qualcosa, poi pensa alle conseguenze.

Aidan sa perfettamente che questa è una delle cose che più ama di lei.

Dopo pranzo passeggiano mano nella mano in un centro commerciale della zona e Aidan aiuta Cornelia a comprare una Polaroid color crema che la ragazza gli aveva chiesto di controllare circa un mese prima.

«Fatti spiegare come funziona,» gli aveva detto «ho visto che non costa molto e spero di riuscire a comprarla lì.»

Così Aidan aveva ottenuto tutte le informazioni possibili riportandole all'interessata, ed ecco che ora lei stringeva la nuova fotocamera elogiandola come fosse un blocco d'oro zecchino.

«Voglio farti una foto,» dice improvvisamente Cornelia cogliendolo di sorpresa «la prima con questa.»

«Dai Neli, non sono nemmeno vestito tanto bene.»

«Nulla di diverso dal solito dunque.»

«Neli

Lei ride e gli sfiora le labbra con le proprie.

«Avanti, lasciamelo fare! La prima di una lunga serie di fotografie in questo tempo in Cina con il mio ragazzo e il mio migliore amico.»

«Hai intenzione di scattarle tutte con la Polaroid?»

Lei solleva le spalle.

«Forse

Aidan si appoggia alla ringhiera che si affaccia sul piano terra, alle sue spalle lampeggia il cartellone pubblicitario di Yves Saint Laurent con la gigantografia di Cara Delevingne, ma Cornelia non sembra curarsene e scatta, scuotendo la diapositiva in aria come fosse un ventaglio.

Aidan la raggiunge e le cinge le spalle, osservando con lei la propria immagine diventare visibile sulla carta lucida dapprima scura che pian piano guadagna colore.

«Direi che è perfetta.»

«Lo è solo perché lo sei tu.»

«No, lo è perché tu sei un'ottima fotografa.»

«A questo proposito...»

«Mmm?»

Aidan le rivolge uno sguardo incuriosito e nota un sorriso sbilenco sul volto di lei, indice della consapevolezza di essere a conoscenza di qualcosa che lui invece non sa.

«Cornelia, di che si tratta?»

«Beh... diciamo che la Mummia potrebbe - o non potrebbe - aver suggerito il mio nominativo ad un certo fotografo collaboratore dei servizi fotografici del National Geographic che riguardano la Cina per uno stage di sei mesi proprio a Pechino...»

«Cosa

«Diciamo che potrei - o non potrei - aver anche accettato questa posizione.»

Aidan non nasconde la sua gioia, sollevando la ragazza per i fianchi e baciandola con tanta intensità da toglierle il fiato.

«Quando

«Inizio il prossimo mese.»

«Oh mio Dio

«Sei contento?»

«Scherzi?! Io... Io non riesco nemmeno a trovare le parole, io...»

«Stavolta ce le ho io le parole.»

«Quali?»

«Ti amo Aidan.»

Il ragazzo sorride, posando una mano calda sulla guancia liscia di lei.

«Ti amo anche io, Cornelia.»

Certo, le cose sono cambiate.

Di certo, però, non sono cambiate in peggio.

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