Capitolo 21

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La pasticceria in cui ci troviamo è piuttosto piccola, eppure l'ambiente è stato pensato in modo da farla sembrare ampia e spaziosa come poche altre.

Non appena ci mettiamo piede, Aidan ed io notiamo di essere circondati da immense vetrate e altrettanti specchi che mi danno la sensazione di essere in un luogo aperto e inoltre siamo sovrastati da una collezione di luci al led che fanno sembrare il soffitto un cielo stellato persino di giorno.

I colori che caratterizzano la pasticceria sono fondamentalmente pastello - dai ripiani verde acqua ai tavolini rosa e bianchi - e, sull'unica parete in muratura dietro la cassa, sono esposti una serie invidiabile di attestati e quadri che rappresentano svariati tipi di dolci.

La ragazza che ci accoglie è evidentemente una bellezza latina: lunghi capelli corvini legati dietro la nuca e in parte celati da un cappellino bianco, pelle baciata dal sole e occhi neri come il petrolio, il tutto coronato da un corpo morbido nei punti giusti e da labbra rosse come ciliegie mature.

«Buongiorno!» esordisce dedicandoci un immenso sorriso «Come posso aiutarvi?»

Aidan mi scuote leggermente una spalla, perché sono rimasta incantata ad osservare dei curiosi bicchierini di cioccolato riempiti da una densa sostanza verde che se non sbaglio è crema al pistacchio a sua volta sormontata da granella dello stesso. Vorrei essere abbastanza piccola per tuffarmici e non uscirne mai più. Sarebbe il bagno più bello della mia vita, altro che quello nel latte di capra.

«Ehm... si...» farfuglio cercando di non sbavare e recuperando parte della mia dignità «Siamo qui per la prova delle torte per un matrimonio. Dovrei aver prenotato a mio nome se non sbaglio, sono Cornelia Mazzoleni.»

«Oh, ma certo!» strilla quasi la ragazza lanciandosi oltre il bancone con invidiabile agilità «Vi stavamo aspettando, abbiamo preparato tutto. Prego, seguitemi. Io sono Catarina,» si presenta porgendoci la mano, e noi la stringiamo con vigore «vorrei potervi dire che sono anche la pasticcera ma purtroppo non sono così brava, quella è mia sorella.»

«Oh, la gestite insieme?» domanda Aidan realmente interessato.

Sembra che alla nostra ospite faccia piacere, perché si dimostra estremamente compiaciuta mentre annuisce e ci dirige verso una porta che conduce sul retro.

«Sì esattamente. Siamo arrivate dalla Bolivia giusto qualche anno fa, fortunatamente nonostante la crisi l'attività è partita bene.»

«Ho letto che fate le migliori torte nuziali di tutto il Veneto.»

Catarina ride e scuote la testa.

«Sei un tesoro mio caro, davvero, ma non dirlo a mia sorella o quella si monta la testa e poi chi la sopporta più.»

Aidan le strizza l'occhio con fare complice ed io non potrei sentirmi più fortunata di come sono ora.

Forse non è stato un caso che l'elettricità sia mancata proprio oggi in negozio; forse una volontà superiore esigeva che io ed Aidan fossimo qui insieme, in questa meravigliosa pasticceria.

Grazie, Dea Enel.

La stanza in cui ci troviamo ora è molto più piccola della pasticceria in sé, eppure queste pareti dipinte d'azzurro con applicazioni naturali lungo tutta la superficie le danno un'aria accogliente e certamente rassicurante.

Al centro della sala si presenta un tavolo circolare sul quale spiccano svariate coppie di fette di torta che già mi fanno venire l'acquolina in bocca e quando mi avvicino per ammirarle noto che vicino ad ogni tipologia ci sono fotografie professionali di torte nuziali ancora intere.

È una in particolare a colpire la mia attenzione: su tre piani, ricoperta da pasta di zucchero lavorata in modo da sembrare legno e impreziosita da file di pizzo che in realtà sembra essere a sua volta commestibile.

Invece che la statuetta dei due sposi - che sarà certamente un cliché ma è sempre stata presente nella mia visione di torta nuziale - sulla cima c'era una macchina fotografica simile ad una polaroid posata placidamente su un libro che, invece di avere un titolo, riportava semplicemente la data e le iniziali dei due novelli sposi.

A & C - 25.04.2015

Lancio un'occhiata ad Aidan e credo che anche lui se ne sia accorto, perché osserva quel capolavoro dolciario con gli occhi sbarrati.

«Sì,» commenta Catarina «Adelaide e Claudio, due persone meravigliose. Una delle torte più belle di quella schizzata di mia sorella, secondo me.»

«A chi hai dato della schizzata

Tutti e tre ci voltiamo appena in tempo per trovarci di fronte la versione più alta e più spigolosa di Catarina. Si somigliano così tanto, nonostante le differenze evidenti, che non oso nemmeno chiedere se sono gemelle perché sono certa che lo siano.

«A te sorella.» specifica Catarina giuliva, così quella sorride scuotendo impercettibilmente la testa e si avvicina a noi.

«Spero che Catarina non vi abbia già fatto venir voglia di scappare.»

«Oh, al contrario.» Aidan si dimostra estremamente carismatico mentre si fa avanti presentandoci «Io sono Aidan, lei Cornelia. Sono felice di conoscerla.»

«Oh ti prego ragazzo non darmi del lei, non sono ancora così vecchia.»

«Non lo penso, anzi penso l'esatto opposto.»

La pasticcera sembra onorata e sorride così languidamente che credo stia per sciogliersi.

«Direi che conoscervi a questo punto è un piacere mio. Sono Carmen, che ne dite di provare qualcuna di queste torte?»

«Dico assolutamente sì.» commento riuscendo finalmente a proferire parola.

Carmen si avvicina al tavolo e solleva le prime due fette di torta, un semplice pan di spagna a cioccolato con all'interno uno strato di crema di mirtilli e fette di fragole fresche.

Mi basta un morso per rischiare di cadere nella trappola della goduria cioccolatosa.

«Oh mio Dio...» bisbiglio e, a giudicare dalla faccia di Aidan, se potesse parlare direbbe esattamente la stessa cosa.

Le due sorelle si scambiano uno sguardo complice e tornano poi a concentrarsi su di noi quando, dopo un sorso d'acqua, ci offrono due fette di red velvet con la glassa di formaggio sormontata da piccoli zuccherini colorati.

Se dovessi morire in uno di quei modo ridicoli che mostrano ogni tanto in TV su un programma dedicato esclusivamente a questo, pregherei che fosse adesso.

O magari alla terza fetta, una sfoglia ricoperta da triplo cioccolato e servita con della panna fresca così morbida da parere una nuvola.

«Non credo di poter decidere,» ammetto «ma forse... la prima?»

Guarda caso era anche quella con a fianco la foto di A & C.

«Sì,» ammette Aidan «credo sia la migliore.»

«È incredibile, siete la prima coppia di sposi d'accordo sulla torta al primo colpo.» esclama Catarina non senza stupore.

Sento le mie guance avampare mentre sia io che Aidan ci affrettiamo a specificare in coro che il matrimonio non è nostro.

Qualcosa nella nostra affermazione le stupisce più del previsto.

Comunque sono così gentili da lasciarci il resto della torta - «Così potrete farla assaggiare ai veri interessati.» dice Carmen - e non posso che accogliere con piacere tale notizia.

«Preferisci passare da casa a lasciarla?» chiede Aidan, così annuisco.

«Sì dai, non voglio stare tutto il giorno in giro con questa. Anche perché altrimenti i miei non la vedranno nemmeno.»

Aidan ride e c'è qualcosa in questo suo modo di farlo che mi scalda il cuore.

«Hai ragione, ma poi andiamo in Piazza.»

«Come promesso.»

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