Capitolo 6

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Ero furibondo. Dovevo trovarla, salvarla. Morgan, dopo che fu terminata la chiamata, mi condusse in un'altra stanza.
"Reid....la troveremo, calmati adesso." Mi disse con tono molto calmo.
"Come posso stare calmo....io....io....se le succede qualcosa non me lo perdonerò mai, non posso perderla." Stavo per rimettermi a piangere quando....
"Spencer, so che stai male....ma devi essere forte, la troveremo e tu la salverai, andrà tutto per il meglio....ah! Un'ultima cosa, non è colpa tua." Uscì dalla stanza. 'Non è colpa tua' quelle parole la mia testa non le voleva accettare.
Tornai nell'altra stanza, tutti mi fissavano, Garcia aveva le lacrime agli occhi. Mi venne in contro e mi abbracciò.
La troverò è una promessa.
"Garcia sei riuscita a rintracciare la chiamata." Chiese Hotch, che come al solito aveva l'espressione seria.
"No, deve essere un mago del computer, è riuscito a far rimbalzare il segnale per tutto il globo." Rispose con ancora le lacrime che scendevano sul viso.
"Ascoltando le parole dell'SI, ho capito che è un uomo sicuro di se, molto narcisista e sadico...." Dissi avevo ascoltato attentamente tutte le sue frasi.
"Perché la rapita?" Chiese JJ, guardando il video per la seconda volta.
"Potrebbe avercela con tutti noi, alla fine sapeva i nomi di Reid e Hotch. Potrebbe essere legato ad altri killer che abbiamo arrestato." Intervenne Prentiss, come al solito era molto in gamba.
"Potrei guardare il video." Chiesi nel silenzio di tomba.
"Spencer sarebbe meglio..." Iniziò JJ.
"No....so quello che faccio, tranquilla." Mi porse il computer e controllai ogni suo singolo movimento, ogni sua mossa, ogni minimo particolare.
...
Dopo un'ora avevo qualcosa, nel girare il telefono si era intravista una finestra alta sulla destra e si udivano di sottofondo delle macchine che passavano.
"Credo che l'SI la tenga in una sottospecie di cantina che dà sulla strada, si sentono delle macchine di sottofondo. E l'indovinello si riferisce alla sua pistola, la teneva nel cassetto del comodino vicino alla porta." Dissi, ero determinato, lei si doveva salvare.
"Garcia controlla casi simili, di rapimento e in più se i rapitori avevano fratelli il cui nome inizia a per F...." Avevo capito che l'SI era un parente di qualche vecchio rapitore, forse era il fratello di qualcuno.
"C'è altro?" Si guardò intorno.
"No per ora no." Rispose Hotch controllando il tabellone dove vi era sopra la sua foto.
"Abbiamo 48 ore di tempo ci divideremo il lavoro." Esclamò Aaron.
"JJ e Prentiss, tornate a casa di Rachele e trovate l'indizio, seguite le dritte di Reid. Io e Rossi avvertiremo i parenti. Morgan e Reid voi resterete qui e aiuterete Penelope. Diamoci da fare." Uscì dalla stanza seguito da Rossi, JJ e Prentiss.
"Ragazzino sei stato bravo." Disse prima di entrare nella stanza delle magie di Garcia.
Dopo poco lo segui anche io.
"Trovato qualcosa bambolina?" Chiese Morgan.
"Allora...tre dei rapitori di vecchi casi avevano fratelli, ma nessuno ha il nome che inizia per F." Rispose con voce calma.
"Qualcuno di loro a stabili vicino ad una via trafficata?" Domandai.
"No, non intestato a loro almeno...Landon Watson a una casa vicino ad una strada trafficata in zona, ma la sua carta di credito lo stabilisce in Arizona." Niente, vuoto, non trovavamo niente.
...
Le ore passavano velocemente. Avevamo meno di 24 per trovarla. Ero seduto per terra circondato da una moriade di fascicoli di casi vecchi ci doveva per essere qualcosa. Ecco avevo trovato un caso simile, di 4 anni prima l'SI rapiva le donne e le teneva per una settimana....aveva un fratello di nome Franck, aveva un possedimento terreno e una casa che dava su una strada trafficata, aveva avuto problemi con la legge, per questo era schedato. C'ero riuscito l'avevo trovato senza indizi e indovinelli. Corsi da Garcia che ancora cercava.
"L'ho trovato...Franck Gibson 40 anni, narcisista, Garcia mi devi trovare l'indirizzo di questo immobile, ho solo il nome della via." Dissi. Morgan mi guardava con ammirazione.
"Sei un grande Reid....trovato, velo mando nei vostri cellulari, avverto gli altri."
===POV'S RACHELE===
Da quanto tempo ero qui. Non ho idea di dove sono, cazzo! Ti prego Spencer arriva presto, mi ricordo di aver sentito la sua voce che prometteva che mi avrebbe trovato, era una promessa e l'avrebbe mantenuta.
Quel bastardo mi aveva bendato gli occhi, ogni tanto mi toccava il viso e mi ripeteva che ero bellissima e che sarebbe stato un peccato uccidermi. Ogni volta che mi faceva un complimento immaginavo Reid che parlava, solo così restavo indifferente.
Era sera o almeno credevo, quando si spalancò una porta, era quello stronzo, mi prese in braccio mi tolse la benda e mi condusse fuori. Erano arrivati sentivo le loro voci. Anche se ancora non vedevo bene percepivo la loro presenza.
"Franck Gibson FBI, metta giù quella pistola." Parlava Rossi. Avrei riconosciuto la sua voce tra mille.
"No!...no come avete fatto, non doveva finire così, comunque come già vi avevo detto è un peccato è così carina." Nella sua voce sentivo un tono di vittoria, stava per sparare ma....
"Non morirà....non oggi." Era Spencer. Poi una pallottola partì, lo colpì al petto. Era a terra.
Qualcuno mi si avvicinò, prima che mi afflosciassi come un fiore morto.
"Ti avevo promesso che ti avrei trovata." Spencer, mi prese in braccio.
"Grazie....ero sicura che saresti venuto." Mi appoggiai al suo petto. Sentivo il suo respiro e il suo battito cardiaco, erano migliori di qualsiasi colonna sonora.
...
Mi risvegliai in ospedale. Dovevo essere svenuta in ambulanza. Mi guardai intorno e vidi IL MIO GENIO PERSONALE che dormiva su una sedia accanto a me. Era dolcissimo quando dormiva.
"E lì da tutto il giorno." Disse qualcuno....Morgan.
"Mi hai spaventato...." Gli sorrisi e tornai a guardare Spencer che dormiva.
"Rachele....credo che Spencer sia innamorato di te." Quella frase mi bloccò, e il mio cuore mancò un battito.
"Morgan, ma che dici....io...." Non riuscivo a finire la frase, ero sconcertata, ma felicissima nello stesso istante.
"È solo un'idea." Mi tranquillizzò.
"Sai, quando....quel bastardo mi ha rapita non facevo altro che pensare a quel ragazzo che era arrivato in ritardo il mio primo giorno di lavoro, che aveva i capelli spettinati e gli occhi brillanti, quel ragazzo che leggeva orgoglio e pregiudizio dopo il mio primo caso. Sono pazza vero?"
"No...." Si zittò e uscì dalla stanza. In quel preciso istante il ragazzo dai capelli ribelli si svegliò.
"Ciao bella addormentata." Gli sorrisi e lui ricambiò.
"Che ore sono?" Chiese stropicciandosi gli occhi.
"Le due del pomeriggio....Spencer voglio uscire di qui." Risposi.
"Non puoi, non sei abbastanza in forze." Nonostante si fosse appena svegliato, era comunque molto serio mentre mi rispondeva.
"La mia non era una domanda né una preghiera, era un ordine." Dissi.
"Sai preferivo quando non c'eri."
"Ma stai zitto." Gli tirai il cuscino e scoppiammo a ridere.
"Okay....e va bene....ti porto fuori da qui."

TU SEI MIA//criminal minds Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora