Non ci capivo più niente Spencer non mi parlava. O almeno meno rispetto al solito. Ci comportavamo come se fossimo semplicemente conoscenti.
===POV'S SPENCER===
Avevo ricominciato a prendere il Dilaudid.
Era l'unico modo per stare bene. La mia testa stava scoppiando, non capivo più chi ero. Tutti se ne stavano accorgendo, ma non mi interessa.
Ero a casa disteso sul divano quando squillò il telefono.
Guardai la schermata....Rachele. Riattaccai, non volevo parlare con nessuno. Ero stanco, stanco della mia vita, stanco di avere intorno gente che non mi capisce. Presi dal cassetto la siringa e.....la tranquillità, sentivo ancora suonare il telefono sopra il tavolo, però io volevo dormire.
===POV'S RACHELE===
Ero preoccupatissima era la decima volta che chiamavo Spencer e non ottenevo risposta.
Ma cosa gli prendeva, perché faceva così, dovevo scoprirlo. Sia con le buone che con le cattive.
Chiamai Morgan, lui era l'unico che lo conosceva come il palmo della sua mano.
"Pronto bellezza che succede?". Disse dall'altra parte del telefono. Pensando a ciò che dovevo dire scoppiai in lacrime.
"Ehi ehi ehi che succede? Calmati."
"È per Spencer." Riuscì a dire con un filo di voce
"Dimmi tutto."
"Sono giorni che lo vedo distante, assente non mi parla più da quando abbiamo litigato. Lo chiamo di continuo ma non mi risponde mai. Sembriamo due conoscenti, stiamo insieme solo al lavoro. Io sto impazzendo." Le lacrime scendevano a fiumi sulla mie guance.
"L'ho notato anche io. Proverò a parlarci, se per te va bene." Disse in conclusione, sapevo che potevo fidarmi di Morgan.
"Grazie, grazie tante ti voglio bene."
"Anche io principessa. A domani." Mi salutò e riattaccò.
Erano solo le sette, non avevo fame ero solo molto stanca, volevo dormire.
===POV'S SPENCER===
Il telefono squillò per l'ennesima volta guardai lo schermo. Era Morgan. Risposi. Mi disse che aveva bisogno di parlarmi al più presto che sarebbe venuto a casa mia a prendermi se io non fossi andato da lui. Sapevo che l'avrebbe fatto, così, per evitare che vedesse le siringhe e tutto, andai io da lui.
...
Ero sotto casa sua. Suonai il campanello, lui mi aprì e io salii per la palazzina.
La sua casa era in ordine, pulita e splendente, la mia invece sembrava l'altro di una strega, in confronto.
"Ragazzino siediti e ascolta per il momento." Feci come mi aveva detto.
"Mi dici che cavolo ti prende...sono giorni che sei strano, Rachele é preoccupata ti ha chiamato dieci volte e tu non ti sei degnato neanche di mandarle un messaggio."
"Non ho sentito il telefono." Azzardai sapevo che non ci avrebbe creduto.
"Quella ragazza...che ora sta a casa sua a piangere, è la cosa più bella che ti sia mai capitata e tu la tratti così. Non vi parlate più. Sembrate....estranei." Si stava arrabbiando e anche io.
"Beh forse non la amo più, forse ho un'altra. Sono anni che ci conosciamo e sei sempre a dirmi cosa devo fare, sai che c'è...se per te è la cosa più bella del mondo prenditela e lasciami in pace!" Lui restò calmo.
"Fammi vedere il braccio." Disse questa frase mi spiazzò. Non sapevo che fare se mi avesse visto il braccio, avrebbe capito, ma anche se fossi scappato la conclusione sarebbe stata la solita. Mi diressi verso la porta apri e me ne andai, sempre codardo non riesco mai a prendermi la responsabilità delle mie azioni....
...
Bussai alla porta e Rachele mi aprì. Mi saltò al collo ma io rimasi impassibile non ricambiai l'abbraccio.
Si vedeva che aveva pianto le sue guance erano ancora umide.
L'effetto della droga se ne stava andando e io iniziavo a ragionare. Sapevo che avevo trattato di merda Morgan, e anche Rachele.
Ma non volevo che lei ci rimettesse per i miei errori, non volevo che soffrisse più per colpa mia.
"Rachele ti devo parlare." A quella frasi si rattristò.
"Senti è meglio se....ci lasciamo." Lei rimase a bocca aperta non sapeva che dire, tratteneva le lacrime a stento.
"Okay...va bene." La sua reazione, era qualcosa che non mi sarei mai aspettato, così calma e priva di emozioni.
===POV'S RACHELE===
Non sapevo più che dire, solo un "OKAY....VA BENE" mi era uscito dalle labbra.
Trattenevo le lacrime. Lui si avvicinò alla porta ed uscì.
Mi appoggiai ad essa è iniziata a piangere.
Piangevo, le lacrime bagnavano il mio viso, non ci potevo credere.
Il ragazzo che amavo mi aveva lascito per sempre, ma dovevo cercare di essere forte.
Il telefono, che avevo lascito sul tavolo, squillò. Per un attimo mi illusi che fosse Spencer, ma era solo Hotch. Risposi.
"Ciao Rachele, senti potresti passare in ufficio ti devo parlare." Disse.
"Certo mi vesto e arrivo." Riattaccai. Andai in camera mi lavai il viso, mi vestii e corsi alla sede.
===BAU===
Bussai alla porta dell'ufficio di Hotch. Mi fece entrare.
"Hai ricevuto un'offerta da New York. La crimini ha visto che in questi mesi sei stata molto in gamba così ti ha proposto di lavorare lì." Disse con tono molto serio.
"Sono molto colpita, ci posso pensare o è una divisione che va presa subito." Domandai.
"Hai una settimana di tempo." Concluse. Ero onorata di aver ricevuto quella offerta, ma adoravo il mio lavoro qui a Quantico, però c'era anche Spencer.
Avevo una settimana, una settimana e la mia vita sarebbe cambiata.
...
Ero distesa sul divano con il contratto tra le mie mani, lo giravo e rigiravo, non sapevo che fare. Dovevo partire o restare.
Io non volevo che il gruppo ne risentisse del mio rapporto con Reid.
Intanto giorni passavano avevamo affrontato un nuovo caso, direi semplice alla fine l'SI era colui che ci aveva avvertiti del cadavere.
Nella squadra si fiutava aria di tensione, con Spencer parlavo solo di argomenti collegati ai vari casi.
Non potevo andare avanti così, era insopportabile. Non potevo vivere accanto a lui senza portarlo abbracciare o baciare. Dovevo andarmene.
Era sera tutti erano andati a casa. Tutti tranne Hotch. Corsi nel suo ufficio.
"Accetto il lavoro a New York." Dissi senza pensarci due volte. Lui non esitò.
"Beh....congratulazioni. Parti tra due giorni così hai il tempo di organizzarti."
"Hotch una cosa non lo dire alla squadra. Voglio dirglielo io." Annuì con il capo.
Prima che uscissi disse:"Rachele...Reid è testardo, dagli tempo." Era un bravo profiler sapevo che prima o poi se ne sarebbe accorto.
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TU SEI MIA//criminal minds
FanficRachele Bianchi: ragazza di 25 anni che si cimenta a realizzare il suo più grande sogno, entrare nell'Unità Analisi Comportamentale dell'FBI. All'interno di quella buffa squadra, composta da vari "personaggi", incontrerà la persona che sarà capace...