Capitolo 20

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I tre giorni in ospedale passarono tranquillamente, non era poi così male stavi a letto tutto il giorno e potevi goderti il tuo neonato in santa pace.
Il terzo ed e ultimo giorno mi venne a prendere Spencer.
"Allora come stanno i miei amori....che finalmente tornano a casa." Disse entrando dalla porta, aveva in mano un seggiolino per la macchina.
Per il momento ce l'aveva prestato JJ.
Lo presi delicatamente dalla culla e lo posai lì dentro, come faceva ad essere così bello.
"È stupendo Rachele." Mi baciò sulla guancia, mi misi le scarpe e poi uscimmo finalmente da quella stanza. Chissà se l'avrei mai rivista.
Una volta in macchina legammo il bambino di dietro e io salì davanti. Il tragitto era più corto di quanto ricordassi.
Spencer parcheggiò l'auto sotto casa, lui prese le varie borse che mi ero portata dietro e io quel piccolo ometto nel seggiolino.
"Meno male finalmente a casa!" Esultai vedendo la porta dell'uscio.
Depositai il bambino sul divano, dormiva ancora.
"Spencer stai te qui che vado a sistemare un po camera nostra." Gli chiesi, vedevo la porta chiusa e sicuramente non significava niente di buono.
"Si sì....non ti preoccupare." Rispose sedendosi accanto a lui e prendendo un libro. Andai verso la camera, iniziai a pulire: cambiai le lenzuola e le coperte, apri un po' la finestra, c'era un pozzo di chiuso lì dentro e infine sistemai l'armadio.
"Spencer ma tu i panni apposto mai eh?!" Gridai, mettendo in ordine le sue mille camicie.
"Beh....ecco....io." Balbettava, a me scappava da ridere.
Una volta finito con la camera toccava alla cucina. Feci per andarci che un pianto disperato mi stordì le orecchie, corsi subito da Spencer che ovviamente era già non panico.
"Ha iniziato a piangere....non so cosa...." Disse ma non lo feci finire.
"A solo fame è quasi mezzogiorno." Mi rimisi a sedere a dargli il latte.
Spencer sembrava imbarazzato, era rosso come un peperone.
"Puoi preparare da mangiare?" Gli chiesi.
"Certo!....vado subito." Mi baciò delicatamente sulla guancia, io però non voglio un bacio sulla guancia, prima che potesse sparire lo afferrai per la camicia e lo baciai.
"Posso andare ora?" Disse staccandosi e ridendo.
"Vada pure." Risposi con un sorriso grandissimo.
===POV'S SPENCER===
Avevo tutto ciò che un uomo potrebbe volere. Ero finalmente padre, veder nascere mio figlio è stata l'emozione più grande di sempre. Quando l'ho portato a casa, non mi sembrava vero.
Okay, Rachele mi ha detto di preparare da mangiare....vediamo, un piatto di pasta, veloce e efficace.
Presi le pentole, la pasta, il burro e anche il formaggio.
Certo che avere la ragazza italiana aiuta, in questo casi.
Passarono 10 minuti e già era tutto pronto.
"Rachele a tavola!" La chiamai gridando, dopo pochi minuti la vidi comparire dalla porta.
Le andai incontro e l'abbracciai, lei ricambiò.
"Lo sai che ti amo?" Le chiesi.
"Sì, perché ti amo anche io." Rispose, poi ci fu un bacio.
Mangiammo tranquillamente, e la giornata passo, anche essere senza problemi.
Erano le nove, stavamo guardando un film, la creaturina non faceva altro che dormire. Dopo un'ora e mezza il tempo andammo a letto.
Era stata una giornata stancate.
===POV'S RACHELE===
Era notte fonda io e Spencer stavamo dormendo tranquillamente quando il bambino, che era nella stanza accanto, iniziò a piangere.
"Vado io." Dissi a Spencer che ancora aveva da mettersi a sedere.
Corsi nella stanza e si placò subito, lo presi in braccio e lo portai in camera nostra.
"Allora piccoletto vuoi dormire con noi." Sussurrai, Spencer si era alzato e aveva acceso la luce.
"Che ha?" Chiese rimettendosi a sedere sul letto.
"Credo che voglia dormire con noi." Dissi posandolo nel mezzo.
"Ah ecco!" Esclamò.
Si addormentò in un baleno, sotto i nostri sguardi.
Anche noi tornammo a dormire e la notte trascorse senza nessun altro pianto disperato.
...
La sveglia ci svegliò di colpo, mi alzai e anche Tyler con me, beh! Vedo che siamo persone molto attive di mattina.
Lo portai in cucina con me, gli diedi da mangiare.
Poi preparai la colazione, Reid si alzò mezz'ora dopo di noi.
"Buongiorno bella addormentata." Lo salutai portando il latte in tavola.
"Buongiorno Cenerentola." Replicò, non suonava male quel nome.
Si sedette e io gli portai il caffè, poi mi sedetti sopra le sue gambe.
Sarebbe stata una scena di un romanzo rosa.
"Allora? Che fai vieni al lavoro o stai a casa." Mi chiese bevendo un sorso del suo amato caffè con tanto zucchero.
"Farò un salto a salutare, tanto per far capire che sono viva poi torno a casa....devo sistemare." Gli risposi. Finii la mia colazione e andai a vestirmi, vestii anche Tyler e montai nella mia macchina.
Avevamo deciso di prendere due macchine diverse così non avrei avuto problemi, per tornare a casa.
===BAU===
Parcheggiai e Spencer accanto a me. Presi il passeggino e ci sistemai la creaturina, ed entrammo dentro la sede.
"Buongiorno ragazzi." Li salutai. Si voltarono tutti.
"Rachele!!" Gridò Penelope venendo verso di noi.
L'abbracciai e poi si mise a coccolare il bambino.
Pian piano intorno a noi ci fu tutta la squadra, parlai con Hotch della maternità, disse che quando Tyler avrebbe compiuto un anno, sarei potuta tornare. In realtà non eravamo lì solo per dare un saluto io e Spencer dovevamo dire una cosa importante a JJ e Derek.
"JJ, Derek vi possiamo parlare?" Dissi. Loro annuirono. Lo portammo da una parte e....
"Abbiamo deciso....che sarete voi....sempre se volete il padrino e la madrina di Tyler." Dissi stavo diventando rossa.
Ero un pò imbarazzata. Loro non sapevano che dire JJ si limitò ad un grazie e Derek mi abbracciò.
Andai a recuperare il bambino che nel frattempo si era svegliato e tornai a casa.
Passai tutto il giorno a pulire, la cucina poi il bagno infine la libreria.
Nel pulire quest'ultima, ad un certo punto mi casco un libro, lo raccattai e per terra notai una una foto, era la foto di una ragazza. Ma che ci fa una foto qui....strano....
Lo avrei chiesto a Spencer appena sarebbe tornato.
Chissà chi sarà mai quella ragazza, ha un volto non nuovo, la mia curiosità era tantissima.

TU SEI MIA//criminal minds Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora