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«Tanti auguri a te.. Tanti auguri a te... Tanti auguri a Noemi, tanti auguri a te

È il coro di questa canzone che mi incita ad aprire gli occhi. Quando lo faccio, noto tutti i miei compagni intorno al mio letto, compreso Lele che si trova al centro con una torta in mano. Oggi compio diciannove anni.

«Sorpresa.» Urlano.

«Com'è che siete così stronziDico ancora con gli occhi socchiusi.

«Sempre più acida ehMi dice Andreas.

Andreas? Cioè, ha partecipato anche lui? Da Fabriano è venuto qui a Roma solo per il mio compleanno?

«Andreaas» urlo prima di corrergli incontro ed abbracciarlo. «Mi sei mancato.»

«Auguri piccolina."»

Mi rigiro verso gli altri, che sorridono, e mi scappa una lacrima. Sono stata così fortunata ad aver conosciuto delle persone così meravigliose come loro. E, ora, sono diventati tutti così speciali, che non riesco ad immaginare una vita senza loro. Sono la mia seconda famiglia ormai.

« le vuoi spegnere queste candeline o vuoi rimanere ancora lì ferma?» Dice Alessio. In realtà ha ragione. Per questo, gli sorrido.

Faccio dei passi avanti, e appena apro la bocca per spegnerle, mi si avvicina Lele. «Esprimi un desiderio.»

Ci penso per un po'.

«Ma io sono già felice. Non ho bisogno di alcun desiderio. Io, adesso, ho tutto. Ho te, ho voi, che siete il mio punto di riferimento ormai. Ho voi che mi migliorate le giornate. Ho voi che  siete le mie persone speciali. Quelli che mi fanno sorridere quando sono triste. Quelle con cui parlerei ore ed ore senza stancarmi maiPrendo fiato mentre le lacrime scendono. «Poi, ho la danza. Ho raggiunto il mio secondo obbiettivo: riuscire ad entrare al serale. Il terzo è riuscire a vincere, anche se sarà un po' difficile, ci metterò tutta me stessa. E se non ci riuscirò, sarò contenta lo stesso, perché, se sono arrivata fin qui, significa che almeno un po' valgo. E, grazie ragazzi. Grazie per tutto, grazie per questo ragazziMi asciugo quelle lacrime, che, finalmente, sono di felicità. Sorrido e spengo le mie candeline.

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Mi sto preparando per uscire con Lele, per una cena da soli. Dopo essermi fatta doccia e shampoo, decido di indossare un vestito nero, abbastanza scollato, che arriva fin sotto i piedi. È attillato, con degli brillantini argentanti. Indosso le scarpe nere col tacco abbastanza lungo, degli orecchini argento, e la borsa nera con degli brillantini come il vestito.
Metto l'ombretto nero, con una linea sottile di eye-liner, rossetto rosa e blush.
Bussano alla porta, prendo la mia giacca, e vado ad aprire. Trovo Lele in tutta la sua bellezza, con camicia bianca, jeans neri e giacca di pelle.
Si avvicina a me, mi lascia un bacio a stampo e mi sussurra: «sei sempre bellissima, ma con questo vestito, ancor di più.» Gli sorrido, e lascio un bacio sulla sua bocca.

Prendiamo l'ascensore, la cui, ci porta nella hall dell'hotel ed usciamo al parcheggio.

Mi apre lo sportello della macchina, come un vero galantuomo.. Ed io che pensavo che queste cose esistessero solo nei film.

«Prego signorinaMi dice mostrando uno di quei suoi bellissimi sorrisi.

« oh ma che galantuomo.»

Dopo circa dieci minuti, arriviamo in un ristorante, molto bello ed è arredato benissimo. Però, noto che ci siamo solo noi due.

«Perché ci siamo solo noi due?» Dico curiosa.

«Ho detto una cena solo noi due, giusto?»

Beh si, in realtà mi aveva detto proprio cosi, ma non immaginavo in questo senso. Va bene lo stesso.
Ordiniamo da mangiare, e arriva dopo poco.

«Bene, prima di andare..»

«sono solo le undici e già vuoi andare?». Dico interrompendolo.

«Beh si! Comunque, prima di andare, volevo darti il mio regalo»  Dice prendendo qualcosa dietro di se'..

Mi sorride e mi porge una busta piccola.

Apro e quel che trovo mi rimane spiazzata.

«Ma...non dovevi..» Dico una volta visto il regalo: un anello con un brillante abbastanza grande al centro.

«Non fare storie su. Ti piace allora?»

«Certo che mi piace. È bellissima. Grazie» Dico prima di andarmi a sedere sulle sue gambe e baciarlo

«Bene signorina. Noi dovremmo andare.»

«Va beneDico prima di prendere la mia borsa e dirigermi fuori.

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Arriviamo all'hotel e prima di entrare mi ferma.

«Devo bendartiMi dice prendendo una benda nera.

« Bendarmi? E perché? Io non voglio bendarmi.»

«Noemi, non fare storie, su

Sbuffo e mi lascio bendare

«Guidami tu. E cerca di non farmi cadere« lo sento ridere.

« è arrivato il momento di togliere la benda.»

Finalmente, non c'è la facevo più.

Appena lo fa, rimango spiazzata. Inizio a piangere senza mai smettere. Siamo nella hall dell'hotel, e mi hanno organizzato una festa. Niente di speciale, penserete. Ma ci sono anche i miei familiari. I miei amici di sempre, mia madre, mia sorella. Alessio, Andreas, Elodie e tutti gli altri. Potevo mai desiderare di meglio?

«Mammaa» dico prima di andarla incontro e abbracciarla forte a me. Parliamo di tutto, presento Lele ai miei parenti e rimangono tutti molto contenti.

Una volta finita la serata, io e Lele rientriamo in camera. «Grazie. Grazie veramente..»

Mi sorride e comincia a baciarmi, mi sbottona il vestito e lo lascia cadere giù.  Finiamo, poi, per fare l'amore. Diverso del solito. C'è poi dolcezza, è più sintonia fra noi. È stata come la prima volta. Non ci sono parole per spiegarlo.

Il mio regalo, è lui!

- Solo insieme saremo felici.- LeleEsposito. (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora