LA VERITA' DENTRO DI ME

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POV RENUAR

Nessuno poteva sapere che i Covenanti e il Parlamento inglese si sarebbero alleati, prendendo in mano l'intera Inghilterra e muovendo poi le loro trame militari contro la Scozia. Per questo lo scoraggiamento dei miei uomini quando accennai loro questa ipotesi si macchiò di un panico quasi palpabile. A quel punto del viaggio la nostra stanchezza era ormai giunta ai limiti della sopportazione, tenuta a bada solo dall'adrenalinica scarica di euforia che spesso precede una battaglia. I muri di cinta di Londra sembravano quasi beffarsi di noi: così imponenti da sfidarci a trovarvi un valico, così spessi da sembrare inscalfibili. Si crogiolavano nella propria forza, inconsapevoli di quanta potenza si sarebbe scatenata su di esse appena la minuscola fiammella di una torcia avrebbe acceso la polvere nera in nostro possesso.

Fissai la lunga linea di difesa composta da arceri che si muoveva in movimenti armonici e ordinati lungo i bastioni. Un pomoerium  esterno, libero da cespugli e abitazioni, offriva ai difensori una visuale libera di quello che accadeva all'esterno. Non avremmo potuto avvicinarci senza far scattare l'allarme.

Sollevai il pugno e immediatamente il mio uomo migliore mi si affiancò, strisciando sull'erba ancora umida di pioggia. I movimenti impacciati suggerivano che l'armatura fosse troppo pesante per la sua corporatura o che avesse disertato durante gli ultimi allenamenti. Gli indicai il campo libero davanti a noi e il filo spinato disseminato lungo tutto il perimetro del fossato. Infine indicai il ponte levatoio sollevato. 

"Fai portare qui le catapulte. Dobbiamo attaccare da una certa distanza".

Sollevò la visiera dell'elmo per avere una migliore visuale, proteggendosi gli occhi dagli ultimi raggi del sole. "Non credete sia il caso di conservare la polvere nera per dopo?".

"Se non riusciamo a superare la linea di tiro di quegli arceri saremo tutti morti prima ancora di poter accendere la polvere nera. Dobbiamo creare un diversivo che ci spiani la strada. Le nostre spade poi faranno il seguito".

Annuì una sola volta prima di sgattaiolare indietro, verso la linea dei miei uomini rimasta a debita distanza per paura di un'imboscata. Il fatto stesso che il ponte levatoio fosse sollevato voleva dire soltanto che qualcuno si aspettava un nostro possibile attacco. Superarlo equivaleva ad andare incontro a morte certa, per questa ragione riformulai velocemente il mio piano d'attacco, stravolgendolo completamente. Se prima avevo valutato di attaccare, la strategica posizione di difesa da parte del nostro nemico mi aveva fatto comprendere quanta necessità vi fosse di mettere in atto un tentativo di assedio. Isolando l'intera città col mio esercito, avrei ben presto messo in ginocchio quei traditori inglesi, isolandoli forzatamente dal mondo esterno e privandoli quindi della possibilità di ricevere rifornimenti e armi. Era un azzardo e avrebbe richiesto la nostra presenza in quella terra straniera ben più a lungo di quanto gradissi, lasciandi le terre scozzesi senza protezione nell'eventualità di un possibile attacco da parte dei clan ribelli. Ma d'altra parte, ritirarci proprio ora, avrebbe significato seguire la linea retta che il futuro aveva disignato per noi. Mentre io volevo stravolgerla, volevo che nei trattati storici, questa precisa giornata, divenisse la pagina nera di tutta la storia inglese.

Notai la prima catapulta ergersi in mezzo ai miei uomini, intenti ad assemblarne i pezzi, e automaticamente, prima che ptessi impedirmelo, il volto di Nadine apparve nella mia mente: gli occhi scuri e anneriti dalla sua passionale temperanza, il labbro inferiore leggermente più gonfio dell'altro come se un uomo l'avesse appena succhiato, la linea della mascella che scendeva aggraziata lungo la clavicola fino a scomparire sotto il pizzo dell'abito. La nostalgia mi colpì tutto di colpo, senza consentirmi un misero secondo per preparare il mio cuore a reggere quel peso atroce che sembrava nutrirsi di tutti i giorni durante i quali eravamo rimasti separati. La immaginai in un mondo a me sconosciuto, popolato da uomini senza valore e invenzioni inimmaginabili. La immaginai fianco fianco con Alec o'Braam. In meno di un battito di ciglia la rabbia spazzò via la nostalgia e un senso di possesso mi inabissò in un'ira che trovava fondamenta persino dentro le mie stesse ossa. Quella donna meritava una Scozia libera. Meritava questa vittoria. E la polvere nera, unita alla mia forza e a quella dei miei uomini, gliel'avrebbero servita su un piatto d'argento. Solo all'ora io avrei meritato lei. 

SEI MIA PER DIRITTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora