La bocca della verità

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È domenica e io sono sveglia,sento gli uccellini cinguettare alla mia finestra,all'improvviso un drago li mangia,ok forse non sono sveglia.
Ma è domenica ripeto e ho intenzione di dormire per tutta la mattinata.

"Katrine"urla una voce stridula e assolutamente fastidiosa,
"Mmhh"mugolo rovesciando il cuscino coprendomi totalmente la testa,
"Katrine"ripete quella voce bussando alla porta,
"Che c'è"borbotto infastidita,
"Ci sono visite"dice mia madre,
Alzo la testa di colpo,non aspettavo nessuno,mamma mi guarda con gli occhi spalancati come due fari,il suo tono di voce sembra abbastanza seccato.
"Chi è?"piego leggermente la testa,lei scuote la sua.
Indosso velocemente le pantofole e mi sporgo verso la finestra,un ragazzo aspetta impaziente battendo a tempo il piede sull'asfalto.
Attraverso le scale di fretta e apro il portone"Lucas"esclamo squadrandolo,
"Ho bisognosi un'amica"dice.

Lo faccio accomodare sulla sedia della cucina e preparo due caffè,senza una  precisa ragione,io odio il caffè.
Sulla mano tiene una busta,non gli chiedo del contenuto.

"Apri bene le orecchie e siediti"indica la sedia al suo fianco,
"Eccomi"mostro i caffè e glielo avvicino al tavolo,
"Ho un'problema"afferma,
"Lucas"sbuffo e mi siedo,
"Mio papà si è fidanzato"dice"E mi ha invitato a pranzo con la sua nuova fiamma"
"Perfetto"sorrido"Io cosa c'entro?"
"Mi ha raccomandato di portare una ragazza"stringe i denti,
"Haha,no"tiro giù un lungo sorso di caffè, è particolarmente acido,
"Katrine,ti prego"mi scongiura,
"No"punto i piedi,
"È solo un pranzo,tre ore al massimo"mi prende la mano"Se mi accompagni puoi tenerti il vestito che ti ho portato"dice e me lo mostra,
"Oh mio dio"mi cade la mascella, rimango paralizzata dalla sua bellezza,

L'abito è totalmente blu,di seta lungo,il corsetto è ricoperto di pietre così brillanti che potrebbero accecare un elefante.

"Lo so che muori dalla voglia di indossarlo"mi spinge con il gomito"E fammelo questo favore".

Lucas parcheggia davanti a una villa enorme con piscina,certo che molte persone hanno i soldi che gli escono dalle orecchie,per non essere troppo volgare.

"Chi me l'ha fatto fare"brontolo ed esco dall'auto,
"Sei bellissima"mi guarda dalla testa ai piedi,il vestito è veramente scomodo,
"Grazie"arrossisco un po,i tacchi mi pizzicano le caviglie,prendo la pochette nera e a braccetto raggiungiamo l'entrata,dove qualcuno ci aspetta impaziente.
"Signorino,siete in ritardo"dice l'uomo sulla quarantina, mi guarda e abbassa lo sguardo,
"Katrine lui è Aron"me lo presenta,
"Piacere"gli porgo la mano che lui stringe con un po di imbarazzo,mi sento uno schifo,sono troppo elegante.

Camminiamo lungo il corridoio lungo quanto tutta casa mia,non stacco le mani dal braccio di Lucas,sono troppo agitata"Mai più"concludo.

Arriviamo alla sala da pranzo dove le pareti sono decorate in stile rinascimentale,in perfetta sintonia con il resto della casa.
Al centro c'è un tavolo e due persone sedute,un'uomo brizzolato e una donna con i capelli di media lunghezza,corti,la fisso per alcuni secondi, mi sembra familiare.
"Papà"dice Lucas attirando l'attenzione dei due,
"Finalmente"mormora il padre di lui,insieme si avvicinano a noi per le presentazioni.
Il signor Perez mi saluta in modo molto galante e noto con tristezza che durante  tutto il pranzo mi fissa insistentemente lo scollo che cerco di nascondere il più possibile,ma dopo tutto c'era da aspettarselo,tale padre tale figlio.

Io invece guardo la sua fidanzata cercando di ricordare dove l'ho già vista,tal volta incrocio il suo sguardo e le faccio i complimenti per il suo collier,i suoi occhi grigi mi ghiacciano completamente,scruto le sue labbra rosse,dannazione.
Stupida,stupida. Come hai fatto a non accorgertene prima.
Una briciola di pane mi va di traverso.
Tutto mi guardano sconvolti,nel frattempo il mio cellulare comincia a squillare,mi allontano per rispondere,
"Alex"sussurro,
"Dove sei?"dice lui,sono nei guai.
"A c.."mi interrompe subito,
"So che non sei a casa"
"Da jes"mi interrompe di nuovo,
"Jessica è con Tod"borbotta"Dove cazzo sei?"
"Ok,stai calmo,tira un forte respiro e appena torno a casa ti spiego"dico d'un fiato,
"Kat.."borbotta,
"Fidati di me..ora devo andare,scusa"stacco e torno al tavolo.
"Scusate"mi riaccomodo al mio posto,
Non riesco più a guardare la donna davanti a me,lei invece mi scruta con più attenzione,cerco di coprirmi il viso, non deve scoprire niente.
Arrossisco in una maniera esagerata, Lucas da sotto il tavolo mi accarezza la mano cercando di tranquillizzarmi, intanto parla di politica con suo padre.

Piatti su piatti continuano a passarmi davanti ma io non tocco cibo,
"Tesoro non stai mangiando niente"dice la fidanzata del signor perez,
"È vero"insiste lui,mi fissa sfrontatamente le labbra,
"Lasciatela stare"alza il tono di voce Lucas,questa situazione sta diventando insostenibile,se non me ne vado subito potrei scoppiare in una crisi di pianto.
Mi alzo di colpo"Dov'è la toilette?"mi guarda in torno,
"Ti accompagno io"dice la donna dalle mille risorse,
"Non ce n'è bisogno"allontano la sedia,
"È un piacere"insiste prendendomi la mano,camminiamo per tutta la casa.
"Sai Katrine,il tuo viso mi è familiare"afferma,
"Il suo no"stendo immediatamente un muro gelido tra di noi,
"Non darmi del voi,potrei essere tua madre"sospira,
No,non rendiamolo così complicato e disgustoso.
Ci fermiamo davanti al bagno,grigio.
"Ti aspetto qui fuori"mostra i denti bianchissimi,il suo viso è così solare.
"Si"entro velocemente,mi appoggio con la schiena sulla porta e striscio finché non tocco il pavimento di marmo.
Come ho fatto a non accorgermene prima?la sua voce,i suoi occhi,le sue labbra.
"Sei sicura che non ci siamo già viste,magari abbiamo una conoscenza in comune"ipotizza,
"Non penso,è la prima volta che la vedo"dico con la voce straziata dalla bugie,
"Mmh,ok"mugolo"E dimmi Alexander come sta?"
Inizio a ridere in maniera isterica, ditemi che tutto questo è uno scherzo.

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