Dolce vigilia

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Era la vigilia di natale e in casa regnava la pace totale,Alexander stava guardando la tv con il figlio mentre in cucina cuoceva quella cena che nessuno aveva voglia di controllare,quando arrivò Katrine scattarono tutti in piedi,
"Fermala"gridò Alex correndo verso la cucina,il sugo era completamente bruciato,mise la padella nell'acqua e la lavò.

"Ciao mamma"Nicholas abbozzò un sorriso,la testa di Katrine scompariva in una sciarpa di lana blu,uscivano appena gli occhi, Si sfilò la sciarpa ed entrò in casa,dietro di lei c'era la piccola Abbie che la seguiva come un pinguino"Mamma"borbottò"I guanti"
Karine lasciò la torta al cioccolato sul tavolo"Nich aiuta tua sorella"affermò raggiungendo la cucina dove il fumo avvolgeva l'aria.

Squadrò il marito dall'alto verso il basso e non disse nulla.
"Il sugo si è bruciato"ammise lui,
"Si è bruciato da solo vero?"si alzò le maniche,lui annuì sorridendo.
"Bambini andate a giocare in salotto"gridò"Tutti i bambini"commentò guardando Alexander.
"Mi piace quando fai la maestrina"sussurrò avvicinandosi,il corpo esile di lei veniva sovrastato totalmente da quello di lui,
"A me piace quando non bruci la cena"bisbigliò baciandogli quel viso dolce e abbronzato,
"Per quello ti ho sposata"le scostò i capelli chiari dietro l'orecchio"Così me la prepari tu"
"Solo per quello?"parlavano talmente piano che riuscivano a sentire i passi di Abbie che cercava di rincorrere il fratello,
"Anche per un altro motivo"strofinò le dita vicino alle sua cosce"Ma ora non te lo posso dimostrare"si allontanò per fumare una sigaretta affacciato alla finestra,lasciando la moglie con un retrogusto di desiderio ed estasi.

"Papà"sentirono le urla disperate della piccola Abbie,
"Fai in modo che non si uccidano a vicenda"mormorò Katrine,

Alexander raggiunse i figli,Nicholas era sdraiato sul divano con il telecomando tra le gambe,mentre la sorella,piegata vicino al tavolo con le lacrime che le rigavano le guance rosse di rabbia,
"Nicholas"lo riprese,
"Uffa"sbuffò lui"Cos'ho fatto?"
"Non mi lascia guardare i cartoni"la bambina non smetteva di singhiozzare e piangere,
"Lo sai che è più piccola"disse Alexander"Devi accontentarla"si accovacciò accanto alla figlia per tranquillizzarla,
"Ha quattro anni e la trattate sempre come se fosse preziosa"si lamentò Nicholas,
"Lo dici soltanto perché non sai come trattavano te a quell'età"comparì Katrine con un grembiule rosso,
"Sei butto"gridò la bambina,
"Brutto,stupida"rispose,
"Ogni volta che vi insultate il vostro cervello diventa sempre più piccolo"bofonchiò Kat,tutti la squadrarano,
"Si mamma,si"annuì ironico Nich"E quando diciamo le bugie ci cresce il naso"
"Ma io non voglio avere il cevello piccolo"sussurrò Abbie,
"Ti svelo un segreto"Alexander le accarezzava i capelli castani"Ti si rimpicciolisce solo se fai i capricci".

Durante la cena Nicholas raccontò della partita di calcetto a scuola,di come aveva fatto il gol con la testa,
"Vi giuro,è entrata dritta in porta,come se l'avessi tirata con le mani"aveva gli occhi azzurri brillanti di emozioni,
"Tutto questo calcio"sua madre scosse la testa"Pensa a migliorare i tuoi voti"
"Ma io sono sicuro che la scuola non mi darà un futuro felice"inghiottì un pezzo di tacchino,
"E correre dietro un pallone si?"inarcò un sopracciglio,
"Si"annuì convinto,
Alexander si schiarì la voce"Io penso che vale la pena inseguire i propri sogni"
"Ipocrita"bisbigliò Katrine abbozzando un sorriso,
"Io voglio diventare una principessa"urlò Abbie,
"Prima pensa a raggiungere il metro"ripose acido il fratello,
"A proposito di altezza,quanto sei diventato alto Nich?"chiese Katrine,
"Non lo so ma ti ho superato"disse glorioso,
"Non ci vuole molto per superare mamma"aggiunse Alexander mostrando la lingua a sua moglie,
"Papà hai visto com'è caduta l'altro giorno quando cercava di prendere il barattolo di fagioli?"risero per una manciata di secondi,
"Ridete ridete,ma nella botte piccola c'è il vino buono"intervenne Kat,
"Cos'é la botte?"domandò Abbie grattandosi la nuca,
"Mangia e stai muta"la zittì Nicholas.

Dopo la cena i bambini volevano aprire i regali ma Katrine glielo impedì, avrebbero aspettato l'indomani.
Guardarono un film fino alle dieci,dopodiché Nicholas e Abbie si addormentarono,Alexander prese in braccio il primo e poi la seconda per portarli a letto.

"Papà"Abbie si svegliò,
"Si"le si avvicinò coprendola con la trapunta,
"Anche io devo giocare a calcio quando sarò grande?"bisbigliò,i suoi occhi verdi erano qualcosa di meraviglioso,
"No,non se non lo vorrai"le sistemò una ciocca"Perché?"
"Perché anche io voglio essere felice come Nich"confermò,
"Tesoro,tu per essere felice non devi fare quello che fa tuo fratello,devi seguire il tuo cuore"borbottò"Puoi diventare tutto ciò che vuoi"
"Anche una principessa?"sorrideva,
"Si"annuì"Anche una principessa,però per diventarlo devi sposare un principe"
"Voglio sposare un principe buono come te,papá"tirò fuori la piccola mano bianca avvicinandola al viso del padre,
"Troverai il tuo principe"l'accarezzò"Ma ora dormi"prima di uscire sistemò le coperte anche a Nicholas,ormai immerso nei suoi sogni da calciatore.

"Vieni a letto"piombò alle spalle della moglie baciandole delicatamente la spalla,
"La cucina è in disordine"disse velocemente,aveva i capelli tutti scompigliati,
"La cucina può aspettare"le prese la mano trascinandola in camera,Katrine accese la luce per togliersi il grembiule e poi la spense,
"No"protestò lui riaccendendola"Quanto tempo è che non ti guardi nuda allo specchio?"
"Alex"sussurrò lei,era molto tempo che non lo faceva,
"Non diventeremo una di quelle coppie che agisce guidata solamente dalla routine"bisbigliò"Non lo permetterò".

Alexander spogliò Katrine da tutte le sue vesti e la fece girare"Guardati"indicò lo specchio accarezzandole il ventre, lei teneva lo sguardo basso e fisso"Katrine,guarda quanto sei bella"le sollevò il mento con l'indice,
"Il tuo bel viso da bambina si riflette ancora in quello specchio,ma il tuo corpo,ohh Katrine il tuo corpo,tutte le tue insicurezza scompaiono quando sei nuda e non te ne accorgi nemmeno"passò le dita ovunque"Non ti vergognare,sei splendida"la maternità le aveva donato qualcosa di ancor più meraviglioso e Alexander era dannatamente innamorato di quella donna.

"Sono grassa"bisbigliò voltandosi,
"Non dirlo più"la ammonì chiedendosi come faceva a non amare il suo corpo,lui lo desiderava più della sua stessa vita"Kat"continuò"Hai delle gambe così lisce,così morbide"strofinò il palmo sulle sue cosce"E il tuo seno,dio il tuo seno Katrine,è divino"ansimò"Lo vedi?"
Lei annuì assente.
"Se amassi te stessa come io ti amo sono sicuro che arriveresti ai duecento anni"le baciò la spalla nuda,

Le sue guance stavano diventando sempre più scure"Spegniamo la luce"lo fece senza dubbi,essere guardata troppo a lungo da Alexander la rendeva fragile.

Tolse i vestiti di suo marito e lo fece stendere sul loro letto,lo stesso letto in cui avevano concepito entrambi i loro figli.

"Mi fai andare fuori di testa"mormorò lui"Dimmi come fai,dimmelo"
Katrine appoggiò la bocca su quella di Alex e in un attimo il fuoco travolse entrambi,bruciavano di desiderio come la prima volta.

"Sei madre natura Kat"la possedette all'improvviso cogliendola di sorpresa,il corpo di lei fu colto da spasmi"Sei la dea di tutte le persone che popolano questo mondo inutile" appoggiò i palmi sui suoi,
"Al"gemette piano dentro la sua bocca,
"Siamo tutti tuoi schiavi,disposti in fila sulle tue dita"ansimò"E con il tuo scettro ci governi"cominciò a muoversi più velocemente dentro di lei, Alexander conosceva sua moglie e sapeva che stava per gridare"Shh"le mise una mano davanti alla bocca straziando tutto quello che ne poteva uscire"I bambini stanno dormendo"
Smise di parlare.

"Alex ti prego"tutte quelle emozioni stavano per ucciderla oppure per farla rinascere,non lo sapeva perfettamente,
"È qui che devo stare,dillo anche tu che mi vuoi"entrò più a fondo colpendola il quel punto che la fece andare su di giri completamente,
"Ti voglio Al"ansimò lei e persero la voce entrambi subito dopo.

Dopo aver fatto l'amore così bene,ma così bene che dentro di loro sentivano che le guerre erano finite e tutti i paesi avevano alzato bandiera bianca per festeggiare finalmente la pace assoluta,Katrine era voltata di spalle e si chiedeva com'era possibile che dopo così tanto tempo riusciva ancora a vedere il suo futuro dentro di lui.

La mezzanotte era ormai passata da un bel pezzo,come la stanchezza,Kat si voltò,accostandosi ansante al suo uomo,aveva gli occhi chiusi e un sorriso beato,come se fosse stato baciato da un angelo e che non sapeva che quell'angelo era lei"Buon natale"disse piano,pianissimo.

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