Eroi ed eroine

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Quella sera Alexander e tutta la sua famiglia erano stati invitati a casa dei genitori di Katrine per festeggiare il compleanno di suo padre.

Lei non era ancora tornata da lavoro,quindi Nicholas e il padre ne approfittarono per fare una piccola partita a calcetto in casa.

"Ed è gooll"gridò il bambino girando glorioso per tutto il salotto,
"Bravo"si complimentò il padre"Te ne mancano sei per raggiungermi"
"Quattro"protestò,
"Sei"disse,
"Mettiti in porta"affermò il bambino"Se segno ancora mi porti con te a vedere la partita domenica"
"Affare fatto"si posizionò davanti alla piccola porta di plastica e aprì le braccia,con la sfida negli occhi attese il suo tiro.

Nicholas fece una preghiera dentro di se e tirò,la palla riuscì a schivare Alexander ed entrò in rete.
"Siii"saltò sul posto"Vengo a vedere la partitaaaa"
Si udì una chiave entrare nella serratura,la porta d'ingresso si spalancò"Quale partita?"apparve Katrine piena di buste della spesa,
"La partita a cui va papà con i suoi amici domenica,porta anche me"disse fiero correndo verso la madre per darle un bacio,
"Davvero?"incrociò la sguardo di Alexander,
Lui annuì"Una promessa è una promessa"la raggiunse aiutandola con le borse"Ciao tesoro"le baciò la bocca colorata di qualche rossetto rosa,
"Ciao"ricambiò il bacio di entrambi e con il loro aiuto sistemò il cibo in cucina"Allora siete pronti?"
"Per che cosa?"Nicholas si grattò il capo,
"È il compleanno del nonno"disse lei ovvia,
"Giusto"esclamò "vado a vestirmi"corse verso la sua camera,
"E tu?"squadrò il marito,
"Io sono già vestito"indicò i pantaloni e la maglietta,
"Sù"lo sculacciò"Muovi il sederino"
"Vabene"confermò imbronciato.

"Non abbiamo tutta la sera"gridò Katrine,
"Io sono pronto"uscì Nicholas e insieme a lui un forte odore di profumo da uomo,indossava dei pantaloni blu di cashmere e una camicia bianca,aveva i capelli pettinati e ricoperti di gel.
"Ma quanti anni hai?sette o ventisette?"domandò Katrine.

Pochi secondi dopo li raggiunse anche Alexander,in perfetta sintonia con il figlio.
"Non credevo di aver partorito il sosia di mio marito"disse Katrine,
"Mamma sei quella vestita peggio"mormorò il bambino,risero tutti.

"Ok andiamo"Alexander prese le chiavi e scesero.

In macchina Nicholas raccontò le barzellette che aveva imparato a scuola,Katrine si stava sbelliccando.
"Sapete cosa fa un chicco di caffè in una doccia?"chiese,
"No"negò Kat"Cosa fa?"
"Si lavazza"sorrise,
"Ti prego Nich,fermati"si asciugò le lacrime provocate da tutte quelle risate,
"Così la farai morire di infarto"ridacchiò Alex,
"Tu casomai"lo colpì con il gomito,
"Mamma oggi Gloria ha invitato papà per un caffè"disse Nich all'improvviso,
"Ah si?"scrutò il marito"E cosa ha risposto"
"Che è sposato"sottolineò,
"Bravo"accarezzò la spalla di Alexander"Si vede che ti ho addestrato bene"risero ancora un po.

Quando arrivarono dai genitori di lei suonarono alla porta ma nessuno aprì"Papà è ancora a lavoro e mamma sarà sicuramente in doccia"disse Katrine tirando fuori le chiavi di riserva che teneva sempre in borsa.

Non appena aprì la porta un'immagine agghiacciante li travolse completamente,la casa era completamente in disordine e tutti i quadri e i vasi erano per terra,spaccanti in mille pezzi,
"Mamma"gridò Kat,prima di entrare,
"Cos'è successo?"chiese il bambino,
"Non lo so,piccolo,non lo so"mormorò Alexander,
"Mamma,Papá"continuò correndo da una parte all'altra"Alexander,sono entrati i ladri"realizzò guardando il marito con terrore,
"Sicuramente stanno bene"la rassicurò  camminando sempre vicino a Nicholas,avrebbe protetto suo figlio da qualsiasi cosa.
Katrine entrò nella camera dei suoi genitori e urlò"Mamma"si piegò a terra,toccando il corpo di Abbie priva di vita.

Alexander teneva il bambino per la mano e quando sentì le grida di Katrine si inginocchiò davanti a lui"Vai a giocare in giardino"
"Ma papà"bofonchiò"Mamma non sta bene"sentiva Katrine singhiozzare,
"Fa come ti dico"ripeté con un tono di voce fermo.
Nicholas uscì.

Alexander raggiunse la moglie"È morta"ansimò lei,non riusciva a respirare,il dolore la stava consumando mentre guardava Abbie,aveva un piccolo buco all'altezza del torace,i suoi vestiti erano sporchi e il viso bianco.

"Shhh"Alex le si affiancò stringendola, tremava come una foglia nel bel mezzo dell'autunno,
"È morta"disse più forte appoggiando la testa sul corpo di sua madre ricoperto di sangue,
"Non ti fa bene rimanere a guardarla"cercò di tirarla su,
"Lasciami ti prego"le lacrime la avvolgevano,sentiva una sofferenza straziante e non riusciva a far altro che pensare a sua mamma morta,
"Katrine,per favore lascia che ti aiuti"la supplicò,
"Non puoi aiutarmi"balbettò,i brividi la percorsero"Non puoi"
"Sii forte kat,sii forte"la teneva stretta disperato"Ascoltami"la circondo con entrambe le braccia,lei continuava a divincolarsi"Riuscirai a superarlo,io sono qui con te"le asciugò le lacrime,
"Avevi giurato che non avremmo più sofferto,Alexander fa male"era ricoperta del sangue di Abbie e vederla così faceva male anche a lui.

"Queste cose non si possono prevedere"cercò di calmarla"Per favore fai quello che ti dico"
Katrine annuì,non riusciva a reggersi in piedi,si guardò le mani e cercò di pulirsi con il vestito blu"Ho il suo sangue adosso,non viene via"pianse.

Alexander prese il lenzuola del letto e coprì Abbie,poi aiutò sua moglie,la prese in braccio e trasportandola in bagno le tolse i vestiti,il suo corpo sembrava in preda alle convulsioni, entrò nella doccia con lei e la lavò, sciacquandola da tutto quel male le sussurrava parole di conforto,lavò via il sangue dal suo corpo e dai suoi capelli biondi"Sii forte"con il bagnoschiuma riuscì a toglierle quell'odore cattivo"Lo supereremo insieme"ancora una volta riuscì ad aiutare sua moglie.

Quando Katrine uscì dalla doccia era più calma"Sarei dovuta essere con lei in quel momento"
"Katrine sono sicura che tua madre non si è piegata nemmeno per un secondo davanti a quei criminali,li ha affrontati a testa alta e per difendere la sua famiglia e la sua casa"la rassicurò coprendola con l'asciugamano"Ha dovuto lasciarci ma ora ci sta guardando e vuole che tu sia forte"la strinse a se"Chiudi gli occhi".

Lei obbedì e riuscì a sentire il calore di sua mamma.

"Mamma perché te ne sei andata?"era seduta davanti al suo letto e riusciva a vederla,
"Kat"Abbie si inginocchiò vicino a lei"Questa è la vita,si va e si viene"
"Non avresti dovuto essere così dura con quei ladri,dovevamo festeggiare il compleanno di papà"le lacrime le rigavano il viso,
"Quando qualcuno minaccia la tua tranquillità non puoi fare finta di niente,mi conosci,lo sai che sono fatta così"le baciò il viso,un bacio casto e leggero,
"Sono fatta come te mamma"mormorò
"Su col morale"le strinse le spalle"Sarò sempre vicino a te,lo sai"
"Si"annuì,voleva soltanto volare via da quella vita dura,
"Non piangere piccolina mia,voltati, hai un figlio meraviglioso e un marito splendido"le accarezzò la testa,
"Loro sono stupendi"disse"Ma come farò senza di te?"
"Ma io non ti lascerò mai copletamente, quando avrai bisogno di me cercami negli occhi dei tuoi figli, dopotutto condividiamo lo stesso dna"sorrise,
"Lo farò"la vide scomparire come una nuvola"Addio mamma".

"La troverai negli occhi dei nostri figli,amore mio"sussurrò suo marito"Abbie ci sarà per sempre".

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