Ferite vecchie e nuove

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Oggi è il mio sedicesimo compleanno, sweet sixteen dicevano ma le cose a casa non vanno per niente bene.
Niente feste quest'anno,i miei genitori litigano ormai da giorni,senza sosta.
"Vai in camera tua Katrine"grida mamma"Non devi ascoltare queste conversazioni"
"Perché?"insisto"Così potete continuare a urlavi parole senza senso?"
"Sono affari nostri"dice paco papà"Ascolta tua madre"
"Io davvero non vi capisco"scuoto la testa"Perché litigare per un'appuntamento di lavoro"
Mamma balbetta qualcosa ma nessuno la sente.
Fingo di andare in camera mia ma mi fermo nelle scale per ascoltare la loro conversazione,i miei genitori mi nascondo qualcosa,ne sono sicura.
"Chi cazzo è Jennifer?"chiede mamma con un tono quasi disperato,
"È solo una collega"mormora papà,
"Te lo dico io chi è,è una puttana"sento un rumore acuto, copro la bocca con le mani,il mio cuore batte senza freni.
"Smettila,tutta questa gelosia non ha senso"tuona papà,
"Sai cosa non hanno senso?"domanda mamma"Le tue ultime uscite, centinaia di sterline in gioielli"grida,
"Sono solo dei regali per lo staff,sono un'imprenditore io"insiste,
"Sei solo un bastardo"mamma inizia a singhiozzare,
"Se ti fa stare più calma posso rimandare la cena di questa sera"dice lui più tranquillo,
"Vai pure a quella cena,e anche a fanculo"piange.
Le sue grida mi mettono in una situazione di ansia e angoscia,non so cosa fare,rimango paralizzata per alcuni minuti.

Mi tiro su e attraverso le scale,intanto mamma si è ricomposta.
"Dove vai?"mi chiede calma.
"Da jes"non la guardo negli occhi,ma fulmino papà,ha un'espressione così innocua,esco sbattendo la porta con forza.
Quello che è accaduto mi è così familiare,ho visto negli occhi di Papà la stessa luce falsa che aveva Alex quando mi ha confessato il suo tradimento.
Non so dove andare,vorrei solo scomparire per questa giornata che mi sembra infinita e così poco reale.
Camminando verso la fermata mi viene incontro la mia migliore amica,in sella ad una bici gialla,con un cappellino da campagnolo e i capelli al vento.
Appena mi vede lancia la bici a terra e mi salta tra le braccia,il suo sorriso riesce quasi a riproporsi nel mio viso.
"Buon compleanno sedicenne"grida, le sue urla fanno scappare gli uccellini.
"Grazie"sorrido.
"Cosa vogliamo fare oggi?il sole sta per tramontare ma la notte è ancora giovane"indica l'imbrunire,mi circonda con il braccio mentre andiamo a recuperare la sua bici,
"Quello che vuoi"volto il capo,
"Che c'è?"mi blocca il volto,il suo entusiasmo pian piano diminuisce,
"Basta,sono stanca!"sentiamo un grido provenire dalla mia casa,poi un botto,mamma esce di casa in lacrime e corre in macchina,la vediamo sfrecciarci accanto ad una velocità pericolosa.
Rimaniamo a bocca aperta.
"Cosa sta succedendo Katrine?"jes mi si piazza davanti,ha un'espressione sbalordita.
"Litigano da giorni"dico piano"Jes papà ha tradito mamma"e quando lo dico tutto diventa reale,le loro grida, i vasi della nonna che la mamma ha mandato in frantumi,le boccette di profumo che papà le ha regalato per calmarla,scagliate a terra nel bel mezzo della notte,gli insulti e le brutte parole.
"Non può essere"dice lei,
"È così invece,gli uomini sono tutti uguali,dei mascalzoni"sento il vuoto dentro,
"Ora andremo a parlare con tuo padre"prende la bici,prende me e ci guida verso casa,
"Non voglio parlare con lui"punto i piedi a terra,
"Ascoltami"si ferma,i suoi occhi nocciola brillano di luce propria"Noi due oggi andremo a capo di questa faccenda"sibila"Sono sicura che tuo padre ha ancora la coscienza pulita,ma sai come sono gli uomini,meglio indicargli sempre la retta via"ascolto la sua perla ed eseguo i suoi ordini.

Entriamo in casa,papà fuma un sigaro di grosse dimensioni sul divano,la vecchiaia si manifesta ogni giorno di più,i capelli grigi lentamente appaiono nella sua nuca,mentre le rughe segnano il suo volto,forse un po sporco.
"Cosa ci fate voi qui?"ci guarda"Non dovreste festeggiare?"
"Si"confermo io"Dovremmo festeggiare ma qualcuno ha deciso di tradire mia madre"arrivo dritta al punto,
"Cosa stai blaterando?"spalanca gli occhi,
"Vi ho sentiti"mi stringo nelle braccia,
"Non avresti dovuto,e poi mi conosci,lo sai benissimo che non tradirei mai tua madre"guarda un punto indefinito del soggiorno,ma le sue parole sembrano così vere,
"Non mentire,perché l'hai fatto?"chiedo esasperata,jes mi tocca la spalla,ma sta zitta,
Papà si alza"Te lo giuro sulla vita di tua madre Katrine,io non ho toccato nessuna donna al di fuori di lei"mi guarda negli occhi e accidenti, sembrano davvero sinceri.
"E allora perché agisce così?"sbuffo,
"Perché è gelosa,le donne sono gelose"scuote la testa,
"Non ci credo,non puoi essere così pulito,ci nascondi qualcosa papà"mormoro,
"Ricordati piccola"mi blocca il viso nelle mani"Qualsiasi cosa io faccio,ho fatto e farò,è solo per voi"prende la giacca e esce di casa.

Guardo jes sconvolta,lei fa lo stesso.
"Seguiamolo"dice in fretta,non ho più la voglia di contraddirla.
Prendiamo la moto vecchia che nessuno usa più,i caschi e partiamo all'inseguimento di mio papà,
Jessica è piuttosto brava come detective purtroppo non lo è altrettanto con la guida,rischiamo la morte una decine di volte.
Finalmente papà si ferma davanti ad un palazzo di uffici,ci nascondiamo dietro i cassonetti della spazzatura e lo spiamo.
"Sta aspettando qulcuno"suggerisce Jes,
"Io dico qualcuna"indico una bella donna bionda dirigersi verso l'auto di papà,purtroppo i finestrini oscurati non ci permettono di vedere cosa succede dentro"Mi ha mentito"mi cade il mondo adosso,
"No,non essere così pessimista,se vede una donna non significa che sta con un'altra"insiste"Io te lo giuro Katrine, fidati di me che ne ho passata una in più del diavolo,conosco la faccia di un'uomo che tradisce la sua donna,mio padre l'ha fatto e potevi notarlo da un km perché gli uomini sono creature così semplici,tra i miei è finita ma questo non significa che sono tutti uguali,tuo papà non ha tradito tua mamma,ne sono sicura"mi stringe le mani"Ma non ti posso assicurare che non lo farà,parla con i tuoi,vedrai che ti ascolteranno e la verità verrà a galla"

Mi faccio parcheggiare da Alex,ormai la luna è alta e io non ho le forza di tornare a casa, so che forse dovrei stare con mamma ma una donna ferita ha solo bisogno di rimanere da sola per un po e questo credo di averlo ormai imparato.
"Stammi bene"jes mi bacia la guancia e impugna il manubrio della sua bici gialla,
"Grazie"sussurro,
"Non dirlo nemmeno"mi fa l'occhiolino"E smettila di trattenerti,lo so che avresti voglia di urlare,è stato il compleanno peggiore della tua vita,non devi nasconderlo"borbotta"Oggi hai rivissuto delle emozioni che pensavi di aver dimenticato per sempre, ma ora la giornata è finita,puoi entrare in quella porta e lasciarti andare"parte sfrecciante lasciandomi senza parole.

Busso al campanello di Alex.
"Ti stavo aspettando"viene immediatamente ad aprirmi,
Mi accosto a lui,ansante e trafelata.
"Sono un disastro"chiudo gli occhi stralunati,
"Shh"mi accarezza il viso,la sua mano calma il mio corpo"Auguri piccola"sussurra con il sorriso.

Mi abbraccia e improvvisamente mi dimentico di tutto,e per l'ennesima volta mi regala l'amnesia in un calice di cristallo.

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Buon pomeriggio a tutti😘
Sono stata veloce eh?
Me lo merito un premio??
Voglio una valanga di commenti, sùsù.
Marghe👋❤️

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