Conversazioni intime

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"Basta,chiamo l'ambulanza"prendo il telefono,
"No"mugola da sotto le coperte,
"Hai trentotto"mostro il termometro"Non voglio vederti morire qui"
"Non è niente"bisbiglia"Dammi un'altra pillola"
"Ne hai prese fin troppe"mi avvicino"Vuoi un brodino?"chiedo grave,
"Basta che non lo fai tu"borbotta,
"Stupido"scuoto la testa"Torno tra poco"corro in cucina,metto dell'acqua a bollire e preparo tutto.
Dopo una decina di minuti torno nella camera di Alexander,sdraiato sul letto con l'anima in pena.
"Ho tutto"mostro il vassoio che poi appoggio sul comodino,
"Mhhh"mormora piano,
"Non fare il bambino"lo riprendo"Mangia"gli appoggio il vassoio sulle gambe.
"Cos'è?"lo fissa schifato,
"Brodo di pollo"affermo fiera,
"E dov'è il pollo?"spalanca gli occhi,
"Va messo anche il pollo?"chiedo"Io ho buttato nell'acqua il dadino e basta"
"Oddio"si lascia cadere di nuovo nel letto,
"Okkey"alzo gli occhi al soffitto"Lo riporto il cucina"sbuffo.
Porto un secchio pieno di acqua fredda e un panno umido,
"Alex"lo chiamo piano"Ci sei?"lo scuoto preoccupata,
"Si purtroppo"mugola,
"Ora chiamo l'ambulanza"punto i piedi a terra,
"Si sta abbassando"dice,
"Non ci credo"appoggio il palmo sulla sua fronte umida e bollente"Per niente proprio"mi prende la mano e la porta alla labbra baciandomi le dita"Dai lasciami,devo curarti"enfatizzo,
"L'unico modo in cui puoi curarmi è standomi vicino"mi tira verso di se,
Mi stendo al suo fianco"E poi lasciatelo dire"sussurra"Come infermiera fai pena"mi bacia,
"Non baciarmi,mi trasmetti malattie strane"mostro la lingua,
"Le malattie si trasmettono in un'altra maniera"mi da una pacca sul sedere"È più sodo"
"Hai visto"me lo palpo"Faccio esercizi io"
"Si"annuisce ironico,
"Vaffanculo"faccio una smorfia,
"Allora perché tu e il tuo culetto non venite in palestra con me?"domanda,
"Perché ho più sonno che voglia di fare pesi"spiego,
"Sei una pigrona"guarda il soffitto e poi ride piano,
"Un po"gli salgo sopra massaggiandogli il petto,
"Perché non mi massaggi qualcos'altro?"mi scruta in viso con uno sguardo perverso,
"Sei un porco"gli colpisco il braccio,
"Eddai ho una certa età,ho bisogni più forti"
"Puoi anche soddisfarli da solo"mi avvicino alla sua bocca"Prof"
"Potrei anche chiamare qualcuna"accenna,
"Provaci"annuisco"Te lo brucio"
Ride di gusto"Ti prego scendi oppure si alza per salutarti"
"Per carità"mi accovaccio sul suo petto nudo,lo guardo un po,il sudore gli rende la pelle lucida,sembra appena tornato dalla palestra,soffio per dargli un po di sollievo e la sua espressione soddisfatta mi da conferma.

"Sembri un bambino senza barba"gli accarezzo la mascella,
"Così sembriamo una coppia più normale"mi prende la mano,
"Perché?"alzo la testa"Non lo siamo?"
"Non c'è bisogno di fingere"mi stringe più forte"Quando andiamo in giro sembriamo padre e figlia, quando ci baciamo tutti ci guardano come se avessimo fatto qualcosa di illegale"
"Davvero?"lo scruto innocua,
"Non puoi non essertene accorta"scuota la testa,
"Ci sono milioni di coppie che hanno più di una decina di anni di differenza"borbotto,
"Si"annuisce,
"E poi non m'importa,chi se ne frega di cosa pensano gli altri"affermo,
Mi prende il viso in una mano e dice:"Ti amo"
Sorrido come se fosse la prima volta che lo sento,ma a pensarci bene cosa è cambiato da quel giorno quando mi ha portata dietro la scuola per dirmi la stessa cosa?ben poco,certo lui non è più il mio professore,siamo entrambi più vecchi ma le emozioni si sono semplicemente rafforzate, intensificate.
"Ti ricordi quando me l'hai detto per la prima volta?"domando,
"Certo"conferma,
"Con te ho sempre avuto paura di correre"esclamo,
"Ma noi ci siamo conosciuti correndo".
La sua frase mi fa riflettere"Stavo correndo via da te,mi hai fermata"
"Per fortuna"mette una mano sotto la mia maglia,lo lascio fare"In quel momento qualcuno lassù ha deciso che avremmo dovuto avere una relazione frettolosa,ma duratura"
"Esatto"annuisco"Anche perché hai detto che mi sposerai"
"A diciott'anni"conferma,
"Ti ho detto di no"nego"A ventotto"
"A fino ad all'ora cosa dovrei fare?"si allarma,
"Manina"sussurro"Niente sesso prima del matrimonio"
"Ah si?"ride"E tu questo te lo sei dimenticato?"
"Shhh"gli do una gomitata leggera"Ma quando avremo settant'anni come staremo?"
"Anche a settant'anni si può fare eh!"
"Scemo,sul serio"enfatizzo,
"Quando avrai settant'anni e io ottanta passeremo intere giornate con i figli dei nostri figli a preparare torte e cucire coperte per il cane,poi quando metteremo i nipotini a dormire ti prenderò e ti porterò sotto un cielo stellato,e mentre ti stringerò la mano continueremo a ripescare questi ricordi"prosegue"E anche se potremmo essere un po nostalgici e pentiti non smetteremo mai di amarci"
"Ma io non voglio essere nostalgica e tanto meno pentita"ribatto"Voglio fare tutto ora,per non rimpiangere in futuro"continuo"Tu sei pentito per qualcosa?"
"Io?"chiede"Per tutta la mia vita"
"Non può essere"replico"Dopotutto gli errori che abbiamo fatto in passato ci hanno resi tali,dagli errori si impara"
"Si ma errori troppo grandi distruggono la nostra vita"mi contraddice,
"A tutto c'è rimedio"affermo"E non penso che tu abbia fatto tanti errori,sei una persona meravigliosa,davvero,se un giorno avrò un figlio voglio che ti assomigli"
Sorride debolmente,lo stato febbrile gli da un po alla testa.
"E pensare che fino a poco fa non dicevi le stesse cose"ansima"Ma tu sai cosa vuoi?"mi guarda negli occhi profondamente,creandomi uno stato di confusione ,
"Voglio te"concludo"Non saremo perfetti ma a me va bene così"dico"E tu lo sai cosa vuoi?"
"Si"mi bacia come se non fosse giorno,
"Ora basta fare discorsi profondi"cambio tono"Raccontami una storia,ma ti prego niente principi e principesse"
"Non sono in grado di raccontare storie"balbetta,
"Così è più divertente"affondo nelle coperte,
"A una condizione"mormora sicuro di se"Devi toglierti la maglietta"
"Ma hai già toccato tutto"indico il reggiseno slacciato dalle sue mani,
"Lo sai che voglio sentirti a contatto con la mia pelle"spiega"Ma questa volta  non è per quello,vedrai"
"Si vede che hai la febbre"Obbedisco.
Mi circonda con le braccia lasciando dei teneri baci sul mio petto.
"C'era una volta un piccolo serpente che viveva sotto una roccia"mi sfiora l'ombelico con l'indice"Questo era un serpente molto triste perché non era come gli altri serpenti,infatti lui non aveva veleno e tutti lo prendevano in giro,un giorno decise di andare dal saggio del paese per chiedergli consigli"
"Wow,un paese di serpenti"ridacchio,
"Zitta"mi riprende divertito"Quindi cammina cammina,arriva alla montagna"struscia l'indice verso il mio seno sinistro"Emh,collina"si corregge "molto piccola",
"Stronzo"gli colpisco la gamba,
"Qui incontra il saggio che gli dice che per avere il veleno avrebbe dovuto affrontare una prova,così il serpente seguì le indicazioni del saggio e si trovò in un'altra collina"si sposta verso l'altro seno"Davanti a lui c'erano due scatole,una rossa che simboleggiava il fuoco e un'altra azzurra che indicava l'acqua quindi il serpente si ricordò le parole del vecchio saggio che gli aveva detto:'Ricordati,quello che sei non è mai quello che vorresti essere' quindi un po esitante si avvicinò alla scatola blu e da li uscì una bottiglietta che lui bevve senza esitazione. Da quel giorno il serpente ebbe il suo veleno e tutti lo rispettarono  ma non perché finalmente aveva ottenuto il veleno,piuttosto perché quasi nessuno era riuscito a superare le prove del vecchio saggio"
"L'hai inventata al momento?"lo guardo,
"Me la raccontava sempre mia madre"dice pensieroso,
"È bellissima,davvero"lo stringo,baciandogli le spalle.
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Ciauuu❤️
È luglio!!bloccate tutto io non voglio andare a scuola.
A parte questo schizzo,capitolo di passaggio.
Vi invito a prepararvi mentalmente per i prossimi.
Buona settimana a presto😘
Marghe.

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