Nessuna fretta

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L'atmosfera qui sta diventando insopportabile, quando sembrava che avessimo risolto tutto è bastata una parola nel momento sbagliato per ritornare al punto di partenza.

"Voglio parlare con Lucas"scaglia il bicchiere d'acqua per terra,rompendolo in mille pezzi.
"Tu sei pazzo"mi stringo nelle braccia, non siamo più tanto vicini"Cosa vuoi fare eh?picchiarlo?vuoi dimostrare chi è l'uomo alfa?"spalanco gli occhi come una iena inferocita,
"Tu non mi vuoi raccontare niente"scandisce,
"Te l'ho detto,sono andata ad un pranzo con lui e la sua famiglia"borbotto piano,
"Perché tu?non poteva chiamare una delle sue puttane?o anche tu hai iniziato a far parte di quel gruppo"stringe i denti,i suoi occhi sembrano uscire dalle orbite.
Le sue parole mi colpiscono come un coltello dritto nel cuore.

"Sei un bastardo"grido,un paio lacrime minacciano di uscire"Maledico il giorno che ti ho incontrata"
"Sei come tutte le altre"mi si avvicina"Sono stato solo un illuso a credere che non avresti aperto le gambe a qualche altro uomo"
"Anche io lo sono stata,eri bravo solo in qualche pallida scopata,con qualche amore inesistente"ci sputiamo in faccia tutte quelle cose che abbiamo il coraggio di dirci solo quando è la rabbia a parlare per noi.
"E tu?hai sempre finto di essere una ragazza innocente quando dentro di te sei una persona priva di dignità"sibila,
Mi avvicino senza timore"Smettila di ripeterlo,cazzo"stringo i pugni,
"No"tuona lui,la sua espressione è priva di qualsiasi tipo di affetto"Chi credi di ingannare con quel viso da schiaffi!"
Una lacrima mi riga il viso,cerco di nasconderla,lui non si ferma e continua a riempirmi di parole violente,
"Tu hai perso la testa,datti una calmata"scuoto la testa e trovo un piano d'appoggio nella parete del salotto dove continuano a rimbombare le sue urla prive di significato,
"Chi cazzo sei per venire qui e dirmi cosa devo fare?"sbatte il pugno sul muro a pochi centimetri dal mio viso,tremo,
"Muori,infame"avanzo di un passo e provo a spingerlo,non si lascia toccare, mi afferra le braccia premendomi contro il muro,osserva il mio petto gonfiarsi e sgonfiarsi.
"Stai in silenzio piccola e chiedimi scusa per avermi colpito"sussurra nel mio orecchio.
"No!"gli mordo il braccio"Portami in fondo Alexander,mostrami tutto quello che puoi fare,tutto quello che rischio con te"riesco a liberarmi"Non aver paura di ferirmi,perché si,sei un bastardo ma io sono più bastarda di te"sibilo,il mio pugno si dirige verso la faccia ma lui lo schiva per un pelo,indietreggia e io avanzo.
"Vattene da casa mia" dice con foga,
"No"affermo furibonda,lui tenta di ritirarsi ma io incombo su di lui,mi afferra con forza gli avambracci"Smettila Katrine!"
"Mollami!"cerco di liberarmi ma la sua stretta è troppo potente"Non toccarmi"sono così vicina al nulla che la mia bocca tenta di aprirsi per dirgli cose che sono sicura mi pentirò,stringo la lingua con i denti.

Mi lascia e se ne va in camera come se niente fosse,io ancora ansimante e colta da spasmi resto piegata a terra.

Entro in bagno e mi guardo allo specchio, il viso è illeso,tranne le guance un po arrossate,le braccia sono livide,distrutte a causa della sua stretta e la schiena mi brucia,probabilmente ho una botta lungo tutta la spina dorsale,ma il dolore più forte lo provo dentro di me,non avevamo mai litigato così,e normale arrivare alla violenza?e sopratutto chi erano quelli mostri che erano entrati dentro di noi?
Mi vergogno così tanto.

Bussa alla porta,apro ma nessuno dei due ha più il coraggio di dire una parola,guardiamo il tempo passarci accanto senza una spiegazione e io piango, piango accasciata a terra e lui non mi consola,non consola la ragazza che dice di amare tanto,quella per cui darebbe l'ultimo respiro,quella a cui aveva giurato una vita felice,forse più facile,non consola l'amore che abbiamo costruito passo dopo passo,per poi vederlo distruggersi davanti ai nostri occhi.
Si piega vicino a me e aspetta che io finisca le lacrime.

Abbiamo tirato fuori i nostri lati peggiori,ci siamo urlati parole che mi disgustano,e ora?ora sembriamo due cuccioli persi che cercano un po di amore.
Alexander non mi guarda nemmeno,un debole raggio di sole illumina i suoi occhi che rimangono spalancati senza mai incontrare i miei.
"Dimmi che non é successo veramente,dimmi che non ci siamo messi le mano adosso"singhiozzo,
"Vorrei che non fosse così,ma abbiamo perso la ragione"afferma in tono fermo,si alza e prende un po di garza e del disinfettante,inizia a pulirmi le braccia e un piccolo graffio sulla clavicola destra,con disperazione.
"Fermati un'attimo"lo blocco,
"No"mi fulmina"Ti prego lasciami finire o peggiorerá"
Mi fascia gli avambracci in silenzio.
"Ora è meglio se te ne vai"mi prende la mano tirandomi su,probabilmente ha ragione,lo abbraccio e ricomincio a piangere,mi accarezza la testa"Ti prego Kat,non voglio farti del male"ansima,
"Lo so che non mi vuoi fare del male,è tutta colpa mia,sono un disastro"parlo a scatti"Per favore"mi sento male solo a guardarlo,gli prendo il viso e lo bacio con delicatezza,
"Katrine"geme debole,
"Vieni"gli prendo la mano e lo guido verso la vasca da bagno che riempio con acqua calda,mi spoglio e rimango nuda davanti a lui,mi sciolgo i capelli e tolgo i vestiti anche a lui,noto un paio di graffi sul suo petto,rossi.
Entro in vasca e lo faccio sedere tra le mie gambe,circondandolo,con la testa appoggiata al mio petto,lui sta zitto senza emettere fiato,batte gli occhioni azzurri e respira a stento.
"Amore,ho incontrato Jasmine"appena pronuncio quel nome sento tutto il suo corpo irrigidirsi,chiude gli occhi"Non dire niente,oggi voglio fare io l'uomo, tutti hanno bisogno di un momento di tranquillità"sospiro"Non voglio che tu la prenda male,ma ascoltami ti prego"strofino le nocche sul suo petto,
"Era bella,bella da morire,con un sorriso smagliante,tutta in tiro, sembrava davvero felice,non mi ha riconosciuta subito e nemmeno io l'ho fatto,pensavo che fosse impossibile, cioè tua mamma dovrebbe diventare la matrigna di Lucas?è una follia,ma è vero"ansimo"È la tua copia, me sono resa conto guardandola meglio, squadrando il suo viso,dentro i suoi occhi ti ho visto Alex,eri così bello,così dolce e sereno, giocavi con tua mamma e ho provato una strana sensazione, forse un po di invidia"faccio una pausa"Mi ha chiesto di vederti,vuole parlarti e io lo trovo giusto,devi sapere cosa l'ha spinta a comportarsi così, non penso si divertisse a fare quelle cose davanti a suo figlio"sento i suoi muscoli contrarsi"Non avere fretta,perché vedi,tu eri dentro gli occhi di tua madre e dentro i tuoi c'è lei,non puoi dimenticarlo"mi stringe le braccia "Io voglio che tu sia felice,non giudicarla come una donna priva di dignità e rispetto, parlaci,prova a conoscerla, tutti possiamo commettere degli errori,anche tu li hai commessi,abbi fiducia in lei,abbi fiducia in te"
Disse la ragazza che ci ha messo un anno a perdonare la persona che ama di più al mondo.

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