Spiaggia & Poker

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Spiaggia e mare era tutto quello di cui avevano bisogno Katrine e Alexander,e finalmente erano riusciti ad esaudire il loro desiderio,in una spiaggia in Sicilia,nell'Italia di Cesare.

"Un cornetto e una granita"intonò un italiano perfetto,nelle ultime settimane aveva migliorato la sua pronuncia,il suo ragazzo invece aveva imparato una decina di parolacce.
"Di che gusto vuole la granita?"chiese piano il cameriere, aveva intuito che non era italiana.
"Lim-limone"balbettò con un po di difficoltà,
Lui sorrise e gliela versò in un grosso bicchiere"Sei italiana?"
"Per meta"fece un gesto con la mano"Vivo a Londra"
"Complimenti per la scelta,Palermo è un'ottima località turistica e balneare"disse,
"Si"annuì lei"Ma non resterò qui per molto,visiterò anche il veneta"
"Veneto"lo corresse lui,
"Esatto"sorrise"E l'Emilia Romagna,dove è nata mia mamma"
"Bel posto"gli porse la granita e il gelato"Buone vacanze allora"
"Buon lavoro"gli consegnò delle monetine e iniziò a correre verso la spiaggia perché la sabbia era bollente.
Alexander la guardò arrivare ridendo.

"Brucia?"chiese tirandole un telo chiaro dove lei si appoggiò con i piedi,
"Simpatico"abbozzò un sorriso e strisciò fino all'ombrellone"La tua granita"gliela porse"E il mio gelato"lo guardò come se fosse oro,
"Comunque il ragazzo del bar stava ridendo della tua pronuncia"disse bevendo un sorso,
"Una cosa è certa"rispose"Parlo meglio di te"mostrò la lingua"Che hai imparato quindici parole di cui quattordici offensive"
"Vedrai che ci serviranno"le fece l'occhiolino,
Alexander finì la granita e Katrine il cornetto,ne avrebbero presi altri dieci ma faceva troppo caldo per muoversi sotto il sole cocente.

Kat stava per addormentarsi sul lettino quando il suo fidanzato la chiamò"Sveglia"la scosse,
"Shh"gli mise un dito in bocca,
"Vieni in acqua"glielo morse,
"No"negò,
"Eddai"iniziò a farle il solletico"Facciamo il bagno insieme"
"No"chiuse gli occhi e venne sollevata da Alexander che la prese in braccio per poi farla scendere in riva al mare,
Lei lo fulminò ma non poteva fare altro che entrare in acqua,il mare era cristallino e si potevano vedere le conchiglie colorate disposte uniformemente nel fondale.

Alexander entrò in acqua immediatamente,al contrario Katrine,infreddolita, camminò lentamente più a largo.

Lui sorrise e le si avvicinò"Non osare"disse,
"Hai cinque secondi per entrare"la avvertì,
Katrine iniziò a correre e lui la seguì,pochi istanti dopo la bombò di acqua"Sei uno stronzo"urlò,
"Lo so"le scostò i capelli dal viso e la baciò sulla bocca.
"Non ti meriti le mie labbra"gli salì sulle spalle,
"So anche questo"annuì e nuotò fino a dove non toccava più con i piedi"Puoi scendere"
"No,ti prego"strillò e rimase attaccata come una cozza"Ho paura di affogare"
"Davvero?"armeggiò qualcosa dietro la schiena di lei e le slacciò il reggiseno a fascia,lasciandolo cadere sul fondo.
"Brutto figlio di"si trattennè,gli morse la spalla"Riprendimelo"
"Sei meglio senza"sottolineò.

La guardò in viso,era rossa e tremendamente imbarazzata,temeva che qualcuno la vedesse.
Aveva un'abbronzatura lievissima all'altezza del naso e della fronte,le lentiggini si erano accentuate,erano piccole e tonde,Alexander le amava e amava lei,era la cosa più bella che avesse mai visto.

Quella sera Alexander e Katrine decisero di andare a giocare d'azzardo,lui giocò a poker tutta la notte,il suo tavolo era circondato di ragazze,bionde,more,rosse,brune,di tutti i tipi,andavamo matte per lui e del suo inglese,una in particolare era molto interessata,Alexander la notò perché ci giocò in diverse partite ed era molto brava.
"Alexander"le allungò le mano,
"Francesca"la strinse,
Lui non disse niente,tra le parole che aveva imparato non ce n'era una che poteva usare con lei.

Francesca fece ondeggiare i capelli vaporosi e biondi,mosse le labbra carnose in una smorfia e batté le ciglia poi con una pronuncia inglese perfetta gli chiese da dove veniva.
"London"sorrise,le ragazze intorno a lui si accesero,tutte tranne Francesca.
Parlarono in inglese per tutta la sera,e lui si sentì come rassicurato,finalmente aveva incontrato qualcuno che parlava la sua lingua.

Si sfidarono in sei partite,tre le vinse Alexander,tre Francesca.
"L'ultima?"chiese lei,voleva vincere a tutti i costi,non era abituata ad un pareggio ed Alexander se ne accorse, avrebbe voluto continuare a giocare ma l'orologio segnava le due passate e lasciò le carte sul tavolo,alzandosi.
"Vai via?"si morse il labbro,
"Si"appoggiò il braccio muscoloso sul tavolo,lei lo guardò con riluttanza e lo seguì,
"Non mi dai nemmeno una possibilità per batterti?"domandò,
"I soldi mi servono per arrivare a fine estate"confermò"Ma stai certa che avresti vinto tu"
Lei avvicinò la sua mano alla bocca di lui,voleva che la salutasse in quel modo.
"Non perdere la tua credibilià Francesca"la riprese"Fatti baciare la mano solo dal tuo re"
"E non potresti essere tu?"si accigliò,
"Io ho già una regina"concluse.

Raggiunse Katrine,stava andando fuori di testa aveva perso la stragrande maggioranza delle partite a biliardo.
"Qualcosa mi dice che non hai vinto tu"la circondò con il braccio,
Annuì"Non capisco perché"sbuffò"Chi era quella?"non lo guardava,
"Una"rispose"Giochiamo insieme?"
"O la va o la spacca"si alzò dalla sedia.

Sfidarono altri due giocatori e vinsero,Katrine saltò dalla gioia e baciò Alexander"Sei il mio portafortuna".

Uscirono da quel posto alle quattro della mattina,la strada era vuota,le loro tasche erano meno pesanti ma i loro cuori erano pieni,ancora una volta Alexander aveva avuto la conferma del suo amore per lei.
Katrine gli strinse la mano,aveva visto tutte quelle ragazze al suo tavolo ma non aveva perso la sua compostezza, non aveva perso lucidità ed era riuscita a contenere la gelosia.
"A volte mi chiedo perché stiamo ancora insieme sai"mormorò lei"Siamo così diversi,ci credi che sono passati quattro anni?"
"Si"annuì Alex"Dal primo giorno in cui ti ho vista ho subito capito che ne valevi la pena,ti ho fermata al parco perché sapevo che io e te avremmo fatto grandi cose"
"Dio siamo a più di duemila chilometri di distanza da casa"si fermarono sotto un lampione,le mosce erano attratte dalla sua luce e ci sbattevano contro"Questa sera avevo perso tutto,fino all'ultimo centesimo ma poi sei arrivato tu e abbiamo vinto"
"Perché in quel momento non eri più così ossessionata dalla vittoria"spiegò"Vincerai solo quando sarai pronta a perdere"
"Sono pronta a perdere tutto,ma non te"chiuse gli occhi.

Si voltarono verso le onde che infrangevano la sabbia,la notte era così buia e allo stesso tempo pacifica, guardarono la luna e poi le stelle.
La mattinata successiva partirono lasciando la Sicilia,la spiaggia,i cannoli e gli arancini.

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Ahhh la sicilia😍😍
Anche io devo dire di essere innamorata di quel posto.
A parte questo,sono tornataa😝
Non posso credere che sto per dirvi addio😭😭
Basta i pensieri negativi,ci sentiremo presto.
Perdonate errori casuali,mi rifarò😘
Bacioni bacioni.
Vostra marghe❤️

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