48- The Shot

49 2 1
                                    

Mi sedetti sul letto e pensai a che disastro avevamo combinato, volevo Harry capisse che sapevo difendermi e che non ero la sua serva... Ma oggi eravamo esplosi entrambi sotto a pressione ed era tutta colpa di Jonathan.

Sapevo non avrebbe mai smesso di cercare di dividerci, ma non credevo ci sarebbe riuscito in questo modo...

Sentii Harry uscire dal bagno, ma non volli dire nulla... Ero stanca di litigare, di lottare, di provare sensi di colpa è di soffrire in generale.
Dovevo fare qualcosa. "Ma cosa?"

Cominciai a pensare, intanto sentivo Harry vestirsi...

«È pronta la cena...» disse con calma

Non dissi nulla e lui sospirò uscendo dalla camera, mi alzai e recuperai le mie sigarette... Aprii la finestra e mi sedetti sul davanzale iniziando a fumare, sentii la porta aprirsi e pensai fosse Harry che mi voleva rifare la ramanzina.

«Ehi...»

Josh...

«Si?» chiesi con dolcezza

«È pronto, abbiamo messo ai fornelli Alan.. Non garantisco il gusto e la qualità, ma almeno potremmo sfotterlo..» disse ridacchiando

Sorrisi divertita e scossi la testa...

«No, stasera ho bisogno di star tranquilla.. Ho bisogno di calma, recupererò domani.» dissi dolcemente

Sentii la sua mano sulla mia spalla...

«Domani di sistemerà tutto, Harry è molto spaventato per te.... Risolverete.» disse comprensivo.

«Buona serata e dai la buonanotte anche agli altri...» risposi con calma

Mi baciò la testa e se ne andò, rimasi lì a pensare... "Cosa devo fare?" In realtà non sapevo nemmeno se Jonathan volesse uccidermi o solo picchiarmi fino allo svenimento...

Mi toccai la guancia e delle lacrime lasciarono i miei occhi... "È tutta colpa mia! Le persone vivrebbero meglio senza di me!"

Rimasi in silenzio a pensare e dopo un'oretta sentii qualcuno entrare...

«Vieni a mangiare qualcosa...»

Harry... I miei occhi si fecero lucidi, le sue mani mi sfiorarono ed il mio corpo bruciò sotto il suo tocco

«Fammi vedere la guancia...» chiese dolcemente

Non dissi nulla, ma solo perché avevo una paura matta di scoppiare a piangere... Mi prese le gambe girandomi verso di lui, chinai la testa non volendolo guardare.

Mi sfiorò i capelli e mi baciò la testa...

«Mi dispiace... Ho esagerato, ti prego g-guardami...» mormorò agitato

Credo avesse paura di avermi fatto realmente male, scossi la testa... E lui mi baciò la tempia più volte...

«Mi dispiace... Fatti guardare, ti prego...» chiese dolcemente

Scossi la testa e lui mi abbracciò, iniziai a piangere rumorosamente... Ero troppo agitata, mi accarezzò la schiena confortandomi

«Shh....» mormorò dolcemente

«M-mi dispiace...» piansi spaventata

«No... È stata colpa mia, ero in ansia ed ero nervoso e.... Dio non ho mai voluto farti male, ti prego fammi vedere la guancia» disse premuroso

Once {H.S.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora