37- Gun

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Passai gli occhi su tutte e mi fermai ad una.. "Mi ricordo quando mia madre l'ha letta.... È la prima volta che l'ho vista piangere."

«Questa lettera: Mia cara amica, la situazione non migliora ed ho deciso che io e Jonathan non ci meritiamo una vita del genere. Avevi ragione, per quanto si possa amare una persona.... A volte è troppo. Perciò ho deciso che accetterò il tuo invito, io e Jonathan verremmo volentieri a casa tua per un po' di tempo. I bambini saranno entrambi contentissimi.
Con affetto, la tua cara amica Elizabeth.» lessi alzandomi in piedi

Jonathan rimase sotto shock e gliela diedi, la mia mano toccò dolcemente la sua spalla confortandolo... Intanto i miei occhi erano fissi in quelli di Harry.

Per la prima volta non fu geloso, aveva capito che la situazione era più grande di noi.... Iniziò a cercare tra le lettere ed intanto Jonathan attirò la sua attenzione appena mi abbracciò singhiozzante.

«Non sei armato, vero Jonathan?» chiese Harry per sicurezza

Tastai le tasche di Jonathan e ricambiai l'abbraccio guardando Harry dolcemente...

«No, non è armato..» lo rassicurai dolcemente

Harry tornò a leggere le lettere e ne mise alcune da parte, le altre le ripose.... Spalancò gli occhi appena vide delle foto.

«Harry?» chiesi curiosa

«Oddio...» Soffiò lui

«Cos'hai trovato?» chiesi incuriosita

«Era lui.... L'uomo che ha stuprato mia sorella, il signore che è venuto da me è il suo vice. Qui Elizabeth scrive di alcuni stupri commessi sulle figlie dei maggiori esponenti della città....» rispose sconcertato

Jonathan si staccò da me per guardare Harry, ma mantenne il contatto con me tenendo le mani sulle mie spalle.

«Ecco perché non ti ha mai violentata... Perché tu eri la ragazza di suo figlio, io pensavo ce l'avesse con me perché aveva aggredito le persone con cui ero cresciuto.... Ma invece l'obiettivo era la società cittadina.» concluse Harry prendendo i vari fogli e foto.

«Dobbiamo andare da tuo padre...» dissi seria

«Si, subito... Tu Jonathan vieni con noi..» rispose Harry avvicinandosi

Gli toccò le tasche ed il corpo, Jonathan aggrottò le sopracciglia confuso....

«Scusa, ma l'ultima volta le hai ficcato un coltello in pancia, è solo precauzione.» si spiegò Harry con calma

Tornammo su e chiusi la porta uscendo con loro, salimmo in macchina e mi misi dietro accanto a Jonathan.. "Per avere maggior controllo se mai scoppiasse qualche lite"

Harry guidò molto veloce e raggiunse casa di sua madre.

«Mia madre lo sta ospitando finché sarà in corso il processo, mio padre abita un po' lontano da qui.» disse Harry parcheggiando

Scendemmo tutti e lui ci fece strada aprendo la porta, entrammo nel salone e trovammo lì sia sua madre che il padre biologico di Harry... Douglas non c'era.

«Ragazzi...» dissero sorpresi

«Papà devi vedere questi.» rispose Harry avvicinandosi ai due

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