5- Jonathan

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Harry mi aveva sollevata da terra mettendomi con lui sul letto ed ora eravamo abbracciati, la mia testa era sul suo petto e sentii il battito del suo cuore contro il mio orecchio....

"Quanto imbarazzo..." non sapevo cosa fare e cosa dire, ma non volevo aprire il discorso... ma non volevo neanche che lui ne parlasse con Lia, perché Lia non sapeva tutto.

«Sei l'unico... Lia sa solo che è finita male» mormorai dolcemente

«Sarà il nostro segreto...» rispose accarezzandomi i capelli

«Ma voglio una cosa..» aggiunse serio

Mi irrigidii ed alzai gli occhi su di lui scontrando quel verde così dolce e intenso dei suoi occhi...

«Cosa?» sussurrai con un filo di voce

«Se mai ti cercherà, ti parlerà o anche solo se lo incroci per strada... chiunque lui sia, devi dirmelo... devo saperlo, okay?» chiese serio

«L'ultima volta che l'ho sentito mi ha mandato gli auguri di San Valentino via sms...» mormorai deglutendo

«Se quel figlio di puttana prova anche solo a sfiorarti gli spacco la faccia.» disse adirato

Non avevo mai visto Harry arabbiato, ma mi sentii al sicuro notando quanto teneva alla mia sicurezza...

«I tuoi non si sono mai accorti dei lividi?» chiese curioso

«No... Ti dimentichi che io allontano sempre le persone da me» mormorai scuotendo la testa

«Per questo sei così con tutti, non ti piace essere sfiorata per questo?» chiese serio

«Non solo...» risposi deglutendo

Mi alzai dal letto ed Harry si sollevò guardandomi spaventato...

«Ho fame... abbiamo lasciato la colazione giù» mormorai deglutendo

«Okay, ho un languorino anch'io...» rispose seguendomi

Preparai il caffè e lo infilai nel latte, presi le brioche e le misi sul tavolo...

«Piccola io devo davvero assentarmi, devo andare a prendere le date degli esami... ma poi torno qui e usciamo» disse dolcemente

«Dove mi porti?» chiesi curiosa

«Ho una sorpresa per te, posso solo dirti di metterti dei pantaloncini...» rispose sorridendomi

«Mi porti in discoteca?» chiesi curiosa

«No... acqua» rispose ridendo

«Dimmelo» brontolai avvicinandomi a lui

Scosse la testa sorridendo ed io mi iniziai a toccarlo il busto facendogli dei grattini...

«Uffa... non soffri nemmeno il solletico» brontolai ridacchiando

«E tu?» chiese curioso

Avvicinò le mani alla mia pancia ed indietreggiai...

«Un po'» risposi allontanandomi da lui

Si alzò ed io deglutii nervosamente, mi afferrò ed iniziò a farmi il solletico sulla pancia.... Mi dimenai ridendo

«Basta ti prego...» risi con le lacrime agli occhi

Fui sollevata da terra e si sedette tenendomi imbraccio a lui, prese il mio tazzone e me lo porse facendomi sorridere...

«Promettimelo» chiese dolcemente

«Cosa?» chiesi confusa

«Che se mai qualcuno proverà a farti del male tu mi chiamerai e me lo dirai...» chiese deglutendo

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