Maddie: "Non farmi portare via!"

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Mi sveglio di colpo, infreddolita, in mansarda. Sono svenuta e dono avermi portata qui. Ho appena visto i miei genitori bruciare vivi. O forse è stato solo un brutto incubo e sono tutti di sotto? Apro la porta, mi affaccio dalle scale e sento Natalie e James parlare con altre due persone. Vedo ben poco.

«Ma ha solo sedici anni! Può stare con noi. Ci prenderemo cura di lei.» Riconosco la voce di James.

«Proprio perché ha sedici anni ed è ancora minorenne, non può stare con nessuno che non sia un parente» lo riprende una terza persona, dalla voce estranea.

«Siamo noi la sua famiglia adesso. Non potete portarcela via!» Questa è Natalie, che inizia ad alzare la voce.

«Sono spiacente, signora Carter. Potete rivolgervi al giudice tramite un avvocato e richiederne la custodia, ma con il tempo che passerà per risolvere la questione, la ragazza sarà già maggiorenne e potrà fare quello che vuole. Ora, ci dica dove trovarla.»

Natalie non proferisce parola. Io mi sporgo ancora un po' dalle scale per capire chi cosa sta succedendo, la vedo piangere e James la sta abbracciando. C'è anche un signore in giacca e cravatta e un infermiere col camice bianco, che alza lo sguardo e mi vede.

«È di sopra. Vieni» mormora al suo collega. Li vedo salire e cerco di scappare, ma sono troppo veloci. Mi afferrano con la forza. Io scalcio, graffio e urlo così forte che riesco a divincolarmi. Proprio in quel momento, Maddox apre la porta di camera sua, così io gli corro incontro. Lui allunga le mani, ma l'attimo prima che io possa toccarlo, mi prendono di nuovo.

«Maddox! Maddox! Non farmi portare via!» grido forte.

«Maddie!» urla anche lui. Sta per avventarsi su uno dei due uomini, quando James lo ferma. «Non possiamo fare nulla, figliolo» gli dice, chiudendolo in camera. «Devi lasciarla andare.» E scoppia a piangere, accovacciandosi contro la porta e portandosi le mani bruciate e fasciate alla testa. Maddox urla e tira calci e pugni contro la porta.

Io cerco con tutte le mie forze di fuggire, ma, improvvisamente, sento un ago nel braccio ed una sensazione di calore nelle vene. Il mio cuore si calma e provo una pace profonda, la quiete prima della tempesta. Sto per addormentarmi; in lontananza, però, sento una voce familiare. È Maddox. «Maddie! Non ti lascerò mai!»

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