Maddie: "Albicocca"

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Il bacio di benvenuto, ecco cosa amo di più di Laureen. Un bacio pieno di passione e si sensualità. A volte, riesce a controllarsi e a tenersi tutto dentro, altre volte sento qualcosa di diverso e di molto forte nei miei confronti, come se quel controllo le costasse parecchio sforzo. Devo capire che per lei è solo lavoro e che non devo metterci del sentimento, altrimenti, quando tutto finirà, sarà un altro dolore per me.

Ci sediamo sul divano scaldato dalla stufa a legna. Con gli occhi gelidi mi sta già spogliando.

«Parliamo un po' stasera, prima di incominciare» mi comunica. Non sono della stessa idea, anzi, sono una ragazza molto riservata e solo Maddox conosce tutta la mia storia. Ma lei prosegue, imperterrita, nel voler comunicare con me e io non posso tirarmi indietro, posso solo cercare di parlare il meno possibile per quello che riguarda la sfera privata.

«Allora, Maddie, come ti sembra che sia andata stamattina in profumeria?» Bene, vuole parlare di lavoro.

«Suppongo bene. Abbiamo avuto entrate notevoli e i fornitori hanno portato tutto in orario. Penso che già questi due fattori siano positivi.»

«Lo penso anche io» conferma lei, porgendomi un calice con del vino bianco. QUEL vino bianco.

«Non so quasi nulla di te» prosegue Laureen, accarezzandomi i capelli.

«Potrei dire lo stesso di te» dico con audacia. Anche se, in realtà, non mi importa né chi è né da dove viene e tanto meno il suo passato.

«Questo è vero. Ma il capo sono io, quindi le domande le faccio io. Alzati in piedi adesso.»

Eseguo e inizia a spogliarmi: prima fa scendere la lampo poi il vestito di seta.

«Qual è la tua parola preferita, Maddie?»

«Albicocca.» Vorrei tanto sapere cosa perché... perché mi sottopone a questa tortura.

«Ti fidi di me?»

«Sì.»

«Stasera andremo avanti con l'addestramento. Se vuoi che io mi fermi, devi dire la tua parola preferita e io mi fermerò. Hai capito?»

«Ho capito.»

«Qual è la tua parola preferita, Maddie?»

«Albicocca.»

«Brava, ora iniziamo. Vieni con me.»

Addosso ho solo più le mutandine ed il reggiseno, ma mi sento a mio agio. La seguo in un'altra parte della casa e arriviamo alla camera da letto; più che camera da letto, assomiglia ad una suite romantica. Ha lo specchio al soffitto, punte di luce rosa che disegnano sottili linee sui tendaggi attorno al letto e veli di seta a terra per dare calore allo spazio tra luce ed oscurità.

«Sdraiati sul letto. Supina.»

Il letto è molto morbido e comodo. Laureen si avvicina delicatamente.

«Questo non ti serve» dice, slacciando il reggiseno e sfilando il resto. Poi prende quattro veli dal pavimento e mi lega braccia e gambe alla tastiera del letto.

«Ti fidi di me?» mi chiede per l'ennesima volta.

«Sì.»

«La parola, Maddie?»

«Albicocca.»

«Brava. Cerca di resistere più che puoi e vedrai che dopo starai bene. Guarda lo specchio sopra di noi.»

Laureen si sdraia sopra di me e inizia a baciarmi le braccia e il collo, mi lecca e assapora il seno poi le sue dita esplorano le parti più bagnate di me.

Un incantevole fiocco #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora