Maddie: "Insieme per sempre"

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Salgo in macchina, infreddolita e l'orologio segna le undici. Il viaggio verso casa mi sembra infinito, sono sovrappensiero e confusa a proposito di questa serata. Devo considerarlo lavoro, oppure svago, mio e suo? Perché ha usato il frustino? E cosa ha che fare lei con i miei limiti di sopportazione del dolore? Non avrei dovuto arrendermi, ora penserà che sono una pappa molla e che lascio tutto alla prima difficoltà. Quello stupido incubo del mio passato ha rovinato tutto.

Una volta a casa, il mio corpo decide che non ha sonno; anzi, è decisamente iperattivo, nonostante abbia parecchie ore di sonno da recuperare. Decido di mettermi comoda, maglione e shorts, e di andare da Maddox, anche se lui è dai Carter a cena. Decido allora di mandargli un messaggio: "Caporale, casa-base raggiunta. Mi sono appropriata del tuo divano. Io ed il mio dvd strappalacrime ti aspettiamo. Un abbraccio a tutti".

La riposta non tarda ad arrivare: "Sarò a casa tra poco, non vedo l'ora di abbracciarti."

Metto su il thè e, non appena è pronto, Maddox entra in casa.

«Ciao» mi saluta dolcemente.

«Ciao, combinaguai! Com'è andata dai tuoi? Avrei voluto esserci.»

«Bene. Alla mamma manchi, mi ha fatto l'interrogatorio: "Dov'è Maddie? A che ora torna? Quante ora lavora? Che pigiama si mette stasera?".»

Scoppiamo a ridere entrambi.

«E tuo papà?»

«Anche a lui manchi, ma lo dà meno a vedere. Ha detto che quella proposta è sempre valida.»

La proposta di lavorare per la sua azienda, me l'ha chiesto quando ho compiuto diciotto anni e continuo a rifiutare da anni. Mi piacerebbe, ma ribadisco che voglio essere indipendente e cavarmela da sola.

«So che sei testarda. Non voglio insistere, ti chiedo solo di pensarci. Ok, piccola? In profumeria stai facendo degli orari estenuanti. Sei sicura che il gioco valga la candela? Ti vedo stanca e siamo un po' tutti preoccupati per te.»

«Ci penserò. Guardiamo il film?»

Maddox sorride. Sa che sto cercando di cambiare argomento. Come farei senza di lui? Anche se sono solo poche ore che non ci vediamo, mi è mancato così tanto; stare accanto a lui mi dà quella pace che è sempre stata rara nella mia vita. Ma la sua vicinanza vale ogni singolo attimo di dolore che ho vissuto: solo grazie a lui e ai suoi genitori ho potuto superare le difficoltà in cui sono incappata e il suo sostegno è vitale per me così come è il sole per un piccolo fiore, fragile e indifeso, che cresce contorniato da erbaccia. Sì, lui è il mio sole, forte e caldo, sicuro e positivo. Pace interiore e sentirsi a casa, questo è tutto ciò di cui i nostri cuori hanno bisogno.

«Vai a sederti, io porto il dessert! Mamma ci ha preparato il tiramisù!»

«Ne ho bisogno.» Vado in sala e mi avvolgo nella coperta, pronta a premere "Play". Lui arriva e si siede accanto a me, appoggiando il dolce sul bracciolo del divano.

Adoro la sensazione di quando, alla fine, sprofondo nelle sue braccia e mi accoccolo su di lui, pensando: "Aspetto questo momento da stamattina".

Stranamente riesco a vedere tutto il film, mentre Maddox si è addormentato con la testa sulle mie gambe. È sveglio da stamattina presto, mi ha preparato la colazione e sicuramente non si è fermato un attimo.

Sembra così felice ultimamente, va d'accordo con suo padre e sta diventando un uomo modello. Sono fiera di lui.

Arrivano i titoli di coda del film, ma lui dorme così bene che non ho il cuore di svegliarlo, allora lo copro fino alla vita con il plaid soffice e stendo le gambe sul pouf davanti a me, continuando ad accarezzargli la testa. Lui si stringe ancora di più alla mia gamba e parla nel sonno.

«Sei la mia piccola, ti voglio bene.» E tu sei il mio combinaguai. Ora dormiamo, il resto non esiste: solo noi e le stelle, solo noi e il tiramisù, solo noi e la spensieratezza ritrovata. Io e te, insieme per sempre.

Un incantevole fiocco #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora