Domenica

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«Gitaaaaa! Finalmente!» Oggi mamma è felice, perché, come tutte le domeniche, siamo con i Carter. In programma abbiamo una gita al parco, dove faremo colazione tutti insieme e poi pranzo a casa dei Carter, nel loro villone con piscina. Non ho mai visto né una casa così bella né persone più deliziose di loro. Anche io sono felice: un'intera giornata con quel pazzo di Maddox. Impossibile annoiarsi! Speriamo solo di non metterci di nuovo nei guai come domenica scorsa...

Anche mio papà, Christian, sembra contento: lui dirige una piccola autofficina diroccata, i cui guadagni ci permettono giusto di arrivare a fine mese, mentre oggi potrà parlare di motori con un pezzo grosso dell'industria automobilistica, ovvero il padre di Maddox, che è anche il fondatore di una grossa azienda che fornisce ricambi di auto a tutto il continente.

Adoro vedere i miei genitori con il sorriso, adoro la domenica. Adoro questo sole, la natura, le gite. Adoro Maddox e i guai in cui ci cacciamo. Adoro la mia vita e questa spensieratezza.

«Maddie, cara, sei pronta?» mi urla mia madre dalla cima delle scale. Si sta finendo di preparare e io inizio ad annoiarmi.

«Sì, mamma, da quasi 20 minuti!» la riprendo io.

«Bene, allora avviso Natalie che tra 30 minuti saremo nel parcheggio del parco.» Abitiamo abbastanza lontani, così abbiamo scelto un punto dove incontrarci. La scomodissima Fiat dell' 800 ci attende in garage.

Il viaggio è una tragedia caratterizzata da traffico e ritardo sulla tabella di marcia, ma, del resto, è l'inizio dell'estate e le lunghe e roventi code sulla tangenziale sono giustificate dalle partenze per le vacanze.

«Siamo arrivati» annuncia papà, che è sempre di buon umore adesso.

Sentiamo Natalie chiamarci in lontananza: «Emma, Christian! Siamo qui!»

Finalmente tutta la famiglia riunita. Maddox mi abbraccia e, dopo aver salutato i suoi, iniziamo a farci i fatti nostri.

«Non vi mettete troppo nei guai, voi due!» ci suggerisce la mamma. Noi ci giriamo verso di lei con faccia innocente e sorridiamo.

Il parco è meraviglioso e ci sono solo animali da recupero, cioè tutte quelle povere bestiole che, per varie ragioni, fisiche o comportamentali, non possono essere rimesse in natura e così stanno qui a farsi compagnia. Nella prima parte del parco troviamo cerbiatti, gazzelle, caprette, zebre, e giraffe, uccelli di ogni specie e colore, mentre nella parte più verso il fondo hanno piazzato leoni, tigri e orsi pelosi. Nessuno di loro è in gabbia, anzi, ogni razza ha un recinto immenso dove camminare e uno sgabbiotto con la paglia per dormire. Sono tutti bellissimi, anche se preferirei comunque vederli in natura; tuttavia, mamma dice che è importante venire qui per finanziare, seppur minimamente, il loro buon progetto di recupero animali.

Il tempo passa velocemente ed è già ora di tornare verso casa. Ci aspetta ancora un copioso pranzo, ma prima dovremo affrontare di nuovo la coda infernale sulla tangenziale.

«Maddie, vieni in macchina con noi?» chiede Maddox ansioso. Guardo mia madre Emma per chiederle il permesso, ma non ce n'è bisogno e mi fa subito cenno di andare coi Carter.

«James, non so la strada da qui per arrivare a casa tua, puoi stare tu davanti? Noi ti seguiamo a ruota» dice mio padre, che non ha il navigatore e rischierebbe di perdersi.

«Certo, Christian! Nessun problema, ci vediamo tra poco!»

Salgo sul Porsche Cayenne e i sedili (purtroppo) in pelle si adattano perfettamente alla mia schiena. Maddox e io iniziamo ad ascoltare l'mp3 con lo sdoppiatore per le cuffie che mi hanno regalato i suoi genitori. Non so ancora come ringraziarli. Mi trattano come se fossi anche figlia loro e io sono davvero molto affezionata a loro.

Un incantevole fiocco #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora