Maddie: "Combattente"

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Sento bussare alla porta e mi sveglio di soprassalto. Sono fradicia e ho sete. Entra il mio Maddox.

«Piccola, stai bene? Di nuovo incubi?» chiede con tono dolce. Si siede sul letto e mi versa un po' di acqua nel bicchiere che si trova sul comodino. Mi metto seduta anche io, bevo e mi guardo la cicatrice, piccola e quasi impercettibile, che mi ha lasciato l'infermiere quel giorno.

Maddox mi prende il braccio e la bacia, mi chiama "la sua combattente". «Vieni giù tra poco, mamma e papà ti hanno preparato una sorpresa. Ti ho lasciato la tuta in bagno. Ti aspetto giù.»

«Va bene, arrivo subito.» Scappo in bagno e scoppio a piangere. Questa casa, questa stanza, quanti ricordi. Ma non oggi per le lacrime, oggi deve essere una bella giornata e voglio goderne di ogni attimo. Indosso la tuta blu e rosa, mi ripasso il trucco e, quando arrivo in cucina, trovo solo un post-it con la grafia di Maddox: "Vieni nella scuderia".

Sono tutti davanti al box di Maddox, subito all'inizio dell'immenso capannone che contiene all'incirca dieci tra i migliori cavalli da corsa e da gara del continente. Natalie e James mi abbracciano e fanno segno di guardare all'interno del box. Accanto a Bucefalo, lo stallone nero e imponente di Maddox, c'è un altro bellissimo cavallo bianco, curioso e selvaggio.

«Abbiamo pensato a questo piccolo regalo per la tua promozione» dice Natalie.

«Così non vi annoierete con questi due vecchietti, quando venite qui!» prosegue James.

«Parla per te!!!» lo riprende la moglie, facendoci scoppiare tutti a ridere. Li ringrazio, ripetendo che non era davvero necessario, ma loro sono così generosi e buoni che si capisce che è un regalo fatto col cuore.

Io e Maddox saliamo subito in sella e ci dirigiamo verso il boschetto dietro la tenuta; arrivati al lago dei cigni, proseguiamo a piedi con le briglie in mano per farci seguire dai cavalli.

«Sei molto bella oggi» mi dice lui, poi mi guarda meglio. «Anzi, sei bella quando sei felice.»

«Allora sono felice ogni volta che sono con te» ammetto io.

Passeggiamo per ore, il sole ci bacia il viso e siamo in silenzio per la maggior parte del tempo. A volte non serve parlare per capirsi, a volte si ascolta il proprio cuore proprio quando intorno a noi non c'è nulla. Nulla che ci faccia distrarre, come il lavoro, gli orari, gli amici, la televisione. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la tranquillità.

Quando è quasi sera, ceniamo con quello che è rimasto del pranzo e dopo poco è già ora di tornare a casa.

«Maddox, fai mangiare Maddie» lo rimprovera Natalie e lui mi guarda in modo autoritario.

«Stanne certa, mamma. Ciao papà, grazie di tutto.»

«Fate i bravi, ragazzi» ci raccomandano in coro Natalie e James.

«Grazie Natalie, grazie James» concludo io.

Odio il lunedì.

Alle otto devo essere in profumeria e sono ancora in alto mare. Grazie a Dio, Maddox è già uscito e fa colazione fuori; io, invece, non ne ho il tempo e so già che si arrabbierà per questo.

Stamattina aveva un vestito elegantissimo, i capelli ordinati e quasi tutti i tatuaggi coperti. Sta combinando qualcosa, tutto questo è atipico per lui.

Io stamattina opto per un vestito color prugna e una scarpa alta nera, trucco poco più pesante del solito e profumo fiorito al posto di quello stradolce.

In profumeria i lavori sono notevoli: bisogna allestire per il San Valentino che incombe, pulire tutti gli scaffali, riordinare gli ombretti e i rossetti e aggiungere nuovi formati di costosi profumi. Io e Laureen dirigiamo tutto e tutte, formiamo una bella squadra e stamattina lei è più bella del solito. Ha tagliato leggermente i capelli, che sono diventati ancora più soffici e vaporosi e ha alleggerito il trucco, cosa che la fa sembrare angelica. Sembrare, appunto, perché gli occhi riserbano un ardore illimitato. A volte lei mi guarda e si accorge che anche io la sto guardando, nonostante distolga subito lo sguardo. So che abbiamo un rapporto difficile e so anche che in passato ha sicuramente addestrato altre ragazze; ciononostante, sento che con me è diverso e spero tanto che anche per lei non sia solo lavoro.

Dopo un turno corto e devastante, alle due timbro "uscita" e chiamo Maddox per pranzare assieme.

«Ciao, piccola!» mi saluta con entusiasmo.

«Ciao, combinaguai! Dove ci vediamo?»

«Cazzo. Mi è completamente passato di mente. Perdonami. Domani offro io il pranzo!»

«Non preoccuparti. Tutto ok comunque?»

«Sì, tutto bene. Vai a casa?»

«Sì, solo un po' stanca. Mi butterò nel letto tutto il pomeriggio. Stasera faccio tardi, sono col capo.»

«Non stancarti troppo. Hai fatto colazione?»

Esito qualche secondo per decidere: verità o bugia?

«Ci stai mettendo troppo a rispondere. Dimmi la verità» mi riprende lui.

«No, non l'ho fatta, ma adesso farò un pranzo abbondante. Sei contento?»

«Brava, piccola, così va meglio. Ci vediamo più tardi, passa da me quando torni, anche se è tardi, ok?»

«Ok, a dopo, combinaguai.»

Il pranzo può aspettare. Devo urgentemente fare shopping e cercare biancheria intima sexy. Giro due o tre negozi, ma quando passo davanti a "Victoria's secret" capisco che quello è il negozio giusto per me, infatti quando esco ho cinque borse strapiene e duecentosettanta dollari in meno. Per fortuna, con questa promozione, posso permettermi qualche svago in più. Una volta a casa, sistemo tutto nella cassettiera e organizzo l'outfit per stasera: biancheria total black in pizzo con tanto di autoreggenti, bustino aderente con push up, gonna aderente e giacca nera elegante, più scarpe alte nere con un laccetto attorno alla caviglia.

Un incantevole fiocco #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora