Maddie: "Aspettando un'altra opera d'arte"

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Quando apro gli occhi, vedo Maddox.

Devo essermi addormentata ieri sera e mi ha portata nel suo letto. Lui sta ancora dormendo, rivolto verso di me e con un braccio attorno ai miei fianchi. È così sereno quando dorme e starei ore e ore a guardarlo.

Ha la bocca rosea e morbida, la pelle profuma della brezza dell'oceano che, agitato, si infrange contro gli scogli. Sto davvero bene qui tra le sue braccia, ma voglio preparare una bella colazione e fargli mangiare almeno un pasto decente al giorno. Provo ad alzarmi, ma apre gli occhi lucidi e sorride, stringendo la presa.

«Mi lasci già da solo?»

«Volevo portarti la colazione a letto. Dormi ancora un po'. Torno presto» lo rassicuro e riprovo ad alzarmi, stavolta con successo.

«Va bene, ti aspetto qui. » Chiude di nuovo gli occhi. «Però torna.»

Mi guarda come un cucciolo smarrito e mi rendo ancora più conto di quanto ci tengo a lui. Mi avvicino al letto. «Ssh, dormi. Torno subito.»

Gli accarezzo i capelli e si riaddormenta, dopodiché vado nel mio appartamento: bicchiere d'acqua fresca addolcito con aloe puro al mango, infuso bollente al lampone e frullato proteico al gusto cappuccino. La nostra colazione preferita.

Appoggio tutto sul comodino e mi rimetto a letto, guardando le lancette dell'orologio che puntano le sette precise. Maddox si sveglia e si stiracchia, facendo risaltare i muscoli nelle braccia e gli addominali scolpiti. Inizia a bere e mi guarda: «Grazie, tutto come piace a me.»

«Almeno sono sicura che al mattino fai un pasto sano. Tu sottovaluti il potere della colazione.»

«Io non lo sottovaluto affatto. La mia pigrizia sì però! » si lamenta, ridendo. E a me quel sorriso evoca tanti bei ricordi.

«Ti ricordi quando hai bruciato la crostata e c'era tutto quel fumo in cucina?» gli chiedo, sicura che quell'immagine lo renda felice.

Lui scoppia a ridere e si giustifica subito: «Avevo otto anni e volevo giocare con le rotelle del forno!» Com'è bello quando è felice. «Ti ricordi ancora queste sciocchezze?»

«Sì, mi ricordo quasi tutto della nostra infanzia, anche quando sei venuto da noi e hai colorato con i pennarelli la parete di camera mia.» Sorrido anche io. Come vorrei tornare a casa dei miei e rivedere quella parete variopinta delle nostre emozioni, dei nostri pensieri, della nostra tranquillità. Peccato che tutta la casa sia stata demolita poco dopo l'incidente dei miei; purtroppo, la mia famiglia non è mai stata molto ricca e quella casa cadeva già a pezzi quando ero piccola io. Ma l'amore per la famiglia e per gli amici la teneva in piedi.

«Volevo farti un regalo e, quando mia mamma l'ha vista, si è arrabbiata a morte» puntualizza lui.

«Vero» confermo. «Invece la mia era felice di avere un pezzo di te e non ha più voluto dare il bianco in quel punto della casa. Se la rideva spesso grazie a te.» Guardo verso la finestra e un raggio di sole mi riscalda il viso. Forse è la mamma che mi dà il buongiorno. «Mi manca molto» sussurro e sento gli occhi che iniziano a intristirsi e a diventare lucidi, così abbasso lo sguardo.

Maddox mi abbraccia e con una mano mi tira su il mento «Ci sono io, piccola. E i miei genitori sono anche i tuoi: potrai sempre contare su di noi. Dai, finiamo la colazione ora.»

«Grazie, Maddox.»

Finita la colazione, mi alzo e mi sgranchisco le gambe. Ho ancora il tubino nero addosso e ho bisogno di qualcosa di più comodo. «Mi vado a vestire. Ho qualche commissione da fare.»

«Idem, ci vediamo per pranzo?»

«Alle dodici al Biocafè? Inizio in profumeria alle 13.»

«Tutto quello che vuoi. Grazie per la colazione, piccola.»

«A dopo, combinaguai.»

Stamattina voglio fare qualcosa di speciale per lui. Mi vesto velocemente con un paio di skinny jeans e un maglione largo, converse ai piedi e mi dirigo verso il centro commerciale. Prendo quello che mi serve, ovvero un cartoncino colorato pieghevole, una scatola di pennarelli a punta larga e faccio scorta di dvd romantici e non. Salgo sulla 500, che fatica ad accendersi e fa dei rumori strani, ma, macchina d'epoca a parte, mi sembra la vigilia di Natale. Corro a casa e, sicura di non trovarlo, entro nel suo appartamento, dove scrivo sul cartoncino colorato: "Aspettando un'altra opera d'arte, ti voglio bene", poi vado in camera sua e metto tutto ciò che ho comprato sul suo letto.

Un incantevole fiocco #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora