Maddox

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Non posso credere che Maddie si sia messa in questa situazione. La MIA Maddie.

Ecco, deve essere questa la casa. Dopo due tonfi secchi alla porta, finalmente compare la bionda.

«Chi è?»

«Sono Maddox. Apri, dobbiamo parlare di Maddie.»

«Maddie? Dov'è? Sta bene?». La bionda apre subito e mi lascia entrare. Sembra preoccupata anche lei per Maddie, ma tutto quello che le ha fatto è... imperdonabile.

«No, non sta affatto bene. Ha pianto tutta la notte ed è tutta colpa tua. Cosa le hai fatto?»

«Nulla che lei non volesse» risponde, seccata.

«Non sono qui per dei giri di parole. So del contratto e che...»

«E che... cosa? Il contratto è stato firmato da lei ed era consapevole delle conseguenze. Eccolo.» La bionda estrae da un cassettiera, piena di cartelline simili, un plico di fogli. Io mi siedo e lo leggo attentamente, tutto. Parla di bondage, frustini, giocattoli erotici. Non posso crederci. Come ha potuto essere così sprovveduta? Mi siedo su una delle tante poltrone leggo attentamente la clausola che precisa che se Maddie è vergine resterà tale e che l'addestramento sarà tenuto solo da Laureen. Bene, almeno questo è di conforto.

Un contratto di tre pagine e in ognuna di esse la firma di Madeleine Bunton.

«Dimmi solo quanto vuoi per cancellarlo.»

Laureen scoppia in una fragorosa risata. È davvero bellissima, quasi come la mamma di Maddie. Peccato che manchi di dolcezza e istinto materno. La sua bellezza è pari solo alla sua determinazione, la sua determinazione inferiore solo alla sua perversione.

Che abbia cercato di tutelare Maddie, in qualche modo? Forse, a modo suo, anche lei la ama e l'ha stretta per sempre a sé tramite questi pezzi di carta. Solo così poteva avvicinarsi a una ragazzina innocente come Maddie. Non vedo altre spiegazioni.

«Se tu fossi venuto qui, due o tre giorni fa, non avrei avuto problemi a stracciarlo, ma la situazione ora è cambiata. Ci tengo a lei e non ho altro modo per legarla a me. E più si allontana, più stringo la presa. Per Maddie non sono disposta a scendere a compromessi.»

Ora capisco perché Maddie non riusciva a dirle di no, i suoi occhi sono due calamite. Ma di donne come lei ne ho viste tante, donne che credono di dominare il mondo solo perché sono molto belle e feroci. Si avvicina a me e appoggia le mani sui braccioli della poltrona, avvicinando il suo volto al mio. Non ho paura di lei, non mi intimorisce né tanto meno mi sorprende. So che è disposta a tutto, ma lei non sa cosa sono disposto a fare IO per Maddie.

«Non si fanno patti tra leoni e uomini» mi sussurra all'orecchio.

«E tra leoni e angeli? Se le vuoi così bene, dovresti annullare il contratto per lei. Hai idea di quanto ha sofferto e di quanto ancora sta soffrendo? Tu l'hai frustata fino a farla sanguinare, te ne rendi conto? Apri gli occhi, tu non la meriti.» Mi alzo, furioso.

«Mi dispiace molto per ieri, mi sono fatta prendere la mano, ma lei poteva fermarmi. Come hai letto dal contratto, poteva dire la safeword, eppure non l'ha fatto. Poteva fermarmi e non l'ha fatto, conosce le regole dell'addestramento e adesso non si torna indietro. Deve tornare da me.»

«Non lo permetterò mai!»

Passano alcuni minuti prima che uno dei due torni a parlare. L'atmosfera si è fatta pesante. Poi la bionda taglia il silenzio e mi spiazza.

«Mi sto innamorando di lei. Nessuna delle mie commesse che ho addestrato mi ha mai fatto provare questo. Lei è così importante per me e penso che anche lei provi qualcosa per me. Ma tu questo non riesci a vederlo perché hai la mente offuscata da quello che anche tu provi per Maddie. Si vede da come parli di lei, da come la vuoi proteggere e dal fatto che tu sia qui adesso.»

«Non provare nemmeno per un secondo ad intrometterti nel nostro rapporto. Tu non sai un cazzo di quello che faccio con Maddie e mai lo saprai. Non è affar tuo! Ora, voglio solo sapere come annullare questo!» urlo io, mettendole davanti alla faccia i fogli.

«Spiacente, Maddox. Non troverai soluzione qui stasera. Se vuoi scusarmi, ho da fare adesso. Lì c'è la porta» mi suggerisce, indicando l'uscita.

Io me ne vado sbattendo la porta e torno alla macchina.

Ho fallito. Non sono riuscito a proteggerla. Non stasera. Ma non permetterò che nessuno la sfiori con un dito e, se quella bionda pensa di poterla rivedere, si sbaglia di grosso.

Il percorso verso casa sembra infinito, nonostante l'acceleratore sia al massimo. Voglio tornare da lei, dalla mia piccola. Lei mi ha sempre tirato fuori da tutte le mie situazioni complicate, mi è sempre stata vicina e io non riesco neppure ad annullare uno stupido contratto del cazzo.

Non vedo l'ora di trovarla nel letto, dolce ed indifesa, di abbracciarla. E comunque la bionda si sbaglia, non sono innamorato di lei. Insomma, Maddie è... Maddie e io sono un casino. Non potremmo mai stare assieme come coppia. Lei merita molto meglio di uno come me.

Finalmente a casa, ma non la trovo nel suo appartamento, così mi precipito nel mio ed è esattamente dove volevo che lei fosse: nel mio letto, abbracciando il mio cuscino e con il mio maglione addosso. Ha il viso torvo, ha sicuramente pianto fino a poco fa e fatica ancora a muoversi, per paura o forse per le ferite sulla schiena.

Mi è mancata così tanto.

Un incantevole fiocco #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora