Maddie: "Ai nostri successi"

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Attraverso la strada e lo vedo: Maddox è già seduto e mi sta aspettando. Quando arrivo, si alza, mi saluta e mi scosta la sedia per farmi sedere.

«Combinaguai, hai già ordinato?»

«Certo! Il solito: sandwich al seitan e funghi con maionese vegetale, acqua temperatura ambiente e verdure alla griglia. Può andare?»

«Tutto perfetto, grazie.»

«Com'è andata al lavoro?»

«Bene, un po' di confusione in vista di San Valentino, ma tutto sotto controllo. Il capo è era strano oggi.»

«La bionda?»

«Sì, mi ha ignorata tutto il tempo. Lunedì la trasferiscono e toccherà a me dirigere il negozio.»

«Maddie, che bella notizia! Allora dobbiamo festeggiare!» Maddox ferma il cameriere e ordina anche una bottiglia di Don Perignon.

«Non è necessario spendere tutti quei soldi, Maddox» lo rimprovero.

Il ragazzo che serve il nostro tavolo arriva poco dopo con tutto ciò che abbiamo ordinato.

«Ti dovevo un pranzo e comunque la tua felicità vale di più dei miei soldi» dice lui, versando lo champagne e alzando il calice. «Quindi, ai tuoi successi, piccola Maddie.»

«Ai NOSTRI successi e alla tua generosità, dunque» concludo io.

Beviamo e pranziamo, senza staccarci gli occhi di dosso.

«Adoro vederti felice, piccola.»

«E io adoro questo champagne e questo sandwich.» sorrido, sono felice per davvero.

«Allora ti porto a pranzo anche domani?»

«Lo so cosa stai provando a fare. Non farlo. Mangio anche se non mi porti a pranzo. Tu e la tua fissa per il cibo mi farete impazzire.»

Esatto, una fissa, per ben due anni. Quando sono finita nella casa-famiglia, lui si è perso. Era un ragazzo totalmente fuori controllo e no limits: beveva spesso, il rapporto con James era litigioso e Natalie non riusciva a prendersi cura di lui. Il classico bad boy che si ribella al mondo intero. Tutto questo, l'ha portato a mangiare in modo poco sano e in orari sregolati. Una volta uscita da quell'inferno, si è ripromesso di assicurarmi pasti regolari e sani, ma lui per primo doveva fare il primo passo verso un' alimentazione corretta. Ci siamo presi per mano e, insieme, abbiamo ritrovato la strada verso la normalità. Solo che per il mio stomaco non è facile abituarsi e ogni tanto salto, come facevo nella casa-famiglia.

«Non sono così sicuro che mangeresti. E poi sto bene con te» ammette Maddox. «Ah, e qui l'unica cosa che fa impazzire è il tuo vestito. Sei molto bella.»

Torno, vulnerabile e visibilmente imbarazzata, da Marte sul pianeta Terra.

«Cosa fai oggi?» domando, cercando di cambiare argomento e sperando che la tattica funzioni.

«E non cambiare argomento, piccola. Ho la giornata libera, quindi faccio la stessa cosa che fai tu.»

«Dovremmo andare a fare la spesa» suggerisco io.

«Andiamo con il tuo catorcio del Medioevo. Lascio qui la moto.»

«Molto spiritoso. Nessun commento sul mio bolide, grazie!»

La mia cinquecento degli anni novanta non è proprio il massimo, ma è ciò che posso permettermi; non consuma molto e la parcheggio ovunque. Certo, se solo avesse il servosterzo non sarebbe male!

«Però guido io.» ordina il Caporale. Non cambierà mai.

«Ok, guidi tu.»

Maddox si allontana per pagare il pranzo, poi ci avviamo verso il parcheggio e gli lascio a malincuore le chiavi, sperando che non la sforzi troppo in accelerata o resteremo a piedi. Riesce a mettere in moto senza problemi, cosa che per me è già considerato un miracolo; tuttavia, non lo vedo a suo agio. Ci buttiamo nel traffico, ma Maddox sbuffa di continuo e sembra distratto.

«Tutto ok? Sei strano.»

«No, Maddie, non è tutto ok. Questa macchina non è sicura per te: non c'è né airbag né servosterzo. Non va bene.»

«Prima o poi la cambierò. Ma perché fai questa strada? Il supermercato è dalla parte opposta.»

«Perché dobbiamo andare al concessionario» taglia corto.

«Devi comprare dei ricambi?»

«Non proprio.»

«E dunque?» chiedo io, iniziando a indispettirmi.

«Se ti dico cosa andiamo a fare, tenterai di sabotare il mio programma.»

«Puoi starne certo. Ti conosco, Maddox Carter, e sappi che so che stai combinando qualcosa.»

Arriviamo alla Fiat in men che non si dica e lasciamo la mia cinquecento nel parcheggio.

«Togli tutte le tue cose dalla macchina» mi ordina lui.

«Perché?»

«Puoi semplicemente farlo? E fidarti di me?»

«Ok, come vuoi.»

Non c'è poi così tanto da togliere, se non il telecomandino del cancello automatico di casa e vari trucchi lasciati in giro.

Quando lo raggiungo all'interno, lui e il rappresentante Fiat sono attorno ad una cinquecento ultimo modello luccicante. Avvicinandomi, scopro che è color nocciola (quello che ho sempre ammirato nelle Fiat) e che ha un enorme fiocco rosa che la fascia. Improvvisamente, capisco.

«No» urlo a Maddox, e non so se piangere o ridere. Lui si giustifica subito.

«Te l'hanno regalata i miei per la promozione. Io ho messo solo l'idea e proposto gli optional, ovvero tutti quelli disponibili.»

«Non posso accettare, Maddox. L'appartamento, il cavallo, e adesso questa. Io...»

«La macchina è già stata pagata, signorina Bunton» si intromette il venditore, porgendomi le chiavi. Io le afferro al volo per non farle cadere. «Ed è intestata a lei. Le auguro una buona giornata e complimenti per la sua promozione.» Ora siamo solo io e Maddox.

«Sei arrabbiata? È esattamente come la volevi tu.»

«Non ti rivelerò mai più un segreto. Perché li spifferi subito! Non sono arrabbiata, sono solo in imbarazzo. Il fatto che io sogni ad occhi aperti una macchina nuova di zecca non significa che dobbiate comprarmela.»

«Per noi è importante saperti al sicuro. E se un desiderio si può avverare perché non accontentarti?»

«Posso pagarvela poco per volta?» Certo, adesso non ho molti soldi da parte, ma da lunedì il mio stipendio raddoppierà e potrò permettermi la macchina nuova.

«No. Puoi stare qui a rompere le scatole oppure puoi mettere in moto e possiamo andare a fare la spesa.»

Rimango immobile un attimo e faccio la mia scelta: lo abbraccio forte e accetto.

«Grazie, non avreste dovuto. È bellissima.»

«I nostri soldi sono anche i tuoi e la tua felicità è anche nostra. Forza, andiamo! Il reparto vegano ci attende.»

«Prima devo chiamare James e Natalie per ringraziarli!»

«Puoi farlo in macchina, hai il cellulare connesso al bluetooth della macchina. Metti in moto, voglio sentire un piccolo vero bolide!»

Giro la chiave e, ovviamente, il motore parte senza problemi. Mentre guido, posso tornare su Marte e godermi il volante e il sedile riscaldato e la comodità del servosterzo. Nello stereo c'è già preimpostata la sequenza delle mie tracce preferite, ma io salto le prime dodici e arrivo a "Purpose". Una titolo che racconta tutto noi.

ANGOLO AUTRICE: STRANA COINCIDENZA, PROPRIO STASERA PUBBLICO QUESTO CAPITOLETTO E PROPRIO STASERA IL LIBRO RAGGIUNGE 500 VISUALIZZAZIONI. CHIAMALO DESTINO, A VOLTE...
COMUNQUE, RICORDO A TUTTI CHE QUESTO LIBRO È  GIÀ  TERMINATO E CHE LO STO SOLO RISTRUTTURANDO IN CAPITOLI PIÙ  BREVI; MI SONO RESA CONTO CHE 22 MILA PAROLE, FORSE, NON SONO POCHE PER UN SINGOLO CAPITOLO!!! NON AGGIUNGERO O MODIFICHERO LE PARTI.
UNA DOLCE NOTTE A TUTTI.

Un incantevole fiocco #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora