Maddie: "Arrendersi non fa per me"

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Maddox è nella mia cucina e sta cucinando delle verdure, quando si accorge di me.

«Ciao piccola, spuntino di mezzanotte?»

Non sono davvero in vena di cibo, ora come ora e il guaio è che non so come dirglielo. Non ho neppure cenato, eppure ho lo stomaco chiuso.

«Non ho molta fame» ammetto.

«Forza, non fare i capricci. Scommetto che non hai cenato.»

«No, non ho cenato. E tu come fai a saperlo?» indago io. Devo ammettere che ai fornelli è molto sexy: indossa una maglietta bianca attillata e i pantaloni grigi e larghi della tuta.

«Lo so e basta» taglia corto, mettendomi un piatto di verdure davanti alla faccia.

«Mi fai compagnia?»

«Certo, ne ho fatto due porzioni. Cibo sano, lo adoro! Allora, com'è andata al lavoro?» indaga anche lui.

«Male. Non ho svolto un compito e il capo se l'è resa con me.»

«Non può essere così grave. Sei brava nel tuo lavoro.»

«Forse lo ero, quando ero una semplice commessa senza alcun tipo di responsabilità. Ora la difficoltà è aumentata e non so se sono in grado di superarla» ammetto io.

«C'è sempre quel posto da papà che ti aspetta. Sarebbe contento di averti in azienda.»

Già, il posto nella mega azienda dei Carter: una strada facile, un posto sicuro e una carriera da raccomandata. Non fa per me.

Maddox mi porge il piatto, che emana un profumo delizioso ed invitante. Ci sono patate, zucchine e broccoli: lo adoro.

«"A volte la strada più facile non è quella giusta". Chi ha detto questa frase? Tu, mi pare.»

«Testarda come sempre. Mangiamo!»

«Guardiamo un film dopo?»

«Va bene, ma stavolta scelgo io. L'ultimo mi ha fatto addormentare! Opterei per "Tokio Drift".»

«Ma lo sappiamo a memoria!»

«Lo so, ma è sempre bello. Ti prego, Maddie!»

Come potrei mai dirgli di no?

«Hai preparato la cena e in più tocca a te scegliere. Mi arrendo.»

Preparo un bell'infuso caldo e ci sistemiamo sul divano morbidoso. Il film inizia e riesco a guardarlo quasi tutto; poco dopo la morte di Han, mi addormento con gli occhi lucidi.

«Non colpirmi più! No, basta, ti prego! Albicocca, albicocca, albicocca!!!» sto urlando.

«Maddie, svegliati, Maddie!» È Maddox, che mi sta scuotendo per farmi aprire gli occhi. Sono madida di sudore e sto tremando.

«Stai bene? Stavi urlando.»

«Sì, era solo... » Era solo il mio capo che mi frustava a morte, nulla di che.

«... Un incubo?»

«Sì» ammetto. Maddox mi stringe forte e inizio a calmarmi.

«Non preoccuparti, ci sono io. Sei fradicia. Ti porto un po' d'acqua e ti preparo un bagno caldo.»

«Ma no, stai tranquillo, non è necessario.»

Guardo il cellulare: sono le tre di notte; ciononostante, lui si alza e si dirige verso la cucina.

«Non era una domanda.»

Sento il getto d'acqua infrangersi contro la parete della Jacuzzi. Devo ammetterlo: sono stressata e un po' di relax non mi farà certo male. In più domani non lavoro e ho tutto il tempo di questo mondo.

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