14.

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Un'altra notte passò. Era arrivato il giorno decisivo. Doveva solo rimanere calma e aspettare che le ore di lavoro passassero velocemente. Mise tutta la sua roba nella valigia,per poi nasconderla sotto il letto nel caso ci fossero state complicazioni.

Indossò come al solito il suo completo da lavoro,si sistemò i capelli in uno chignon alto e perfettamente pettinato. Si guardò un'ultima volta allo specchio sbuffando nervosamente. Prese la valigetta con il materiale dentro per poi uscire di casa e infilarsi in auto. Partì verso lo studio, guardava la strada freneticamente e batteva le dita sul volante dall'ansia. Dopo pochi minuti,arrivò e parcheggiò lì davanti. Una volta entrata, salutò tutti i suoi colleghi mentre era diretta verso il suo studio.

«Kira, buongiorno! Tutto bene? Ti vedo un po' nervosa" la voce della segretaria Marta arrivò alle sue orecchie, così si girò e le sorrise leggermente.

«Buongiorno Marta, sto benone invece. È solo che stamattina sono andata di fretta. Piuttosto, hai saputo quando sarà interrogato il ragazzo?» il suono dei suoi tacchi che toccavano il pavimento ad ogni suo passo, incalzava ancora di più fino a quando non arrivò in studio e si sedette tirando fuori i documenti dalla valigetta.

«Sì, era proprio di questo che volevo parlarti. Tra una settimana esatta. Dovrà essere presente anche il signor Hemmings»

«Io a quell'ora sarò già via con lui. Cavolo non ci avevo pensato» disse tra sè e sè nella sua mente.

«Kira, hai sentito ciò che ho detto?" la donna davanti a sè la guardò accigliata.

«Ma certo, adesso se vuoi puoi anche andare se non c'è altro» fece lo stesso sorriso di prima, per poi iniziare a sfogliare i suoi codici.

"Tu comunque oggi sei strana, ma non voglio sapere il motivo. Adesso sparisco» ridacchiò e uscì dallo studio richiudendo dietro alle sue spalle la porta.

Kira rilasciò subito un profondo sospiro e prese il cellulare, notando un messaggio da parte di Sean. Scosse la testa e lasciò perdere, non voleva farsi altri problemi, ma solo pensare positivo e aspettare quelle lunghe ore di attesa che sembravano non finire più. Ovviamente lei non era quel tipo di persona che dava tutto per scontato, ma piuttosto si creava paranoie su tutto. D'altronde, non le si poteva dare del tutto torto.

E mentre lei ricominciava a lavorare, al di fuori di quello studio, non seppe che qualcosa stava accadendo.

Qualcosa che avrebbe dato vita a una serie di malintesi e loschi piani di una mente geniale e malata.

﹏﹏﹏﹏﹏

SONO TORNATA.
PROBABILMENTE NESSUNO CONTINUERÀ PIÙ A SEGUIRE QUESTA STORIA BUT NON FA NULLA, PRIMA O POI LA FINIRÒ LMAO

GRAZIE PER LE VISUALIZZAZIONI E I VOTI, LOVE YOU SO MUCH ♡

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