La mattina seguente, verso le dieci, Michael uscì di casa, con l'intento di aiutare il suo più caro amico. Luke non sapeva nulla di ciò che stava per fare, ma di certo non se ne sarebbe pentito.
Si diresse verso casa di Kira con le mani in tasca, e una volta arrivato davanti alla sua porta, suonò il campanello. La ragazza non tardò ad aprire, e una volta posati gli occhi su Michael, lo guardò con aria curiosa ma confusa.
"Ciao, tu sei.. ?"
"Ciao Kira, mi chiamo Michael Clifford. Ho un bisogno urgente di fare due chiacchiere con te riguardo una persona che sta a cuore a entrambe. Però sarebbe meglio magari andare a fare una passeggiata. Ci stai?" la fissò con occhi supplicanti, strofinandosi le mani quasi nervosamente, aspettando una sua risposta.
Kira schiuse le labbra senza pronunciare un singolo suono, essendo rimasta allibita da quella richiesta, così ci pensò sopra per qualche secondo, prima di parlare.
"Va bene, dammi solo cinque minuti e sono da te. Intanto entra" fece spazio al ragazzo davanti a sè per farlo accomodare in casa sua, per poi andare in camera a cambiarsi i vestiti.
Mentre lei era nell'altra stanza, Michael, durante l'attesa, iniziò a guardarsi intorno, notando tutte le fotografie poste sulla mensola sopra al camino. Erano tutte suoi ritratti da bambina, con i suoi genitori. Era così adorabile e spensierata. I suoi occhi, però, si soffermarono su una foto, l'unica da adolescente, in cui si trovava a quello che sembrava il ballo scolastico. Lei era al centro della mischia, tra tutti i suoi compagni di scuola, e poco più dietro, spiccava la chioma bionda e gli occhi blu del suo migliore amico.
"Non si è ancora sbarazzata di questa foto..." pensò il ragazzo, fino a quando non lesse quel che c'era scritto sul retro.
«Maybe we'll end up dancing ❤️ L»
"E a quanto vedo non è una semplice foto di gruppo" fece un sorrisetto speranzoso, riponendo la foto al suo posto, prima che potesse arrivare la ragazza.
Kira lo raggiunse nuovamente, facendo un piccolo sorriso mentre si infilava la giacca.
"Possiamo andare" affermò, uscendo poi di casa con Michael e iniziando a camminare tranquillamente lungo la strada, a differenza del suo cuore, che batteva all'impazzata. Stava succedendo tutto all'improvviso, mille emozioni confuse e fugaci, e aveva proprio bisogno di una pausa.
Fu Michael a iniziare.
"Prima che tu possa scappare o arrabbiarti, sappi che è molto importante per me che tu mi ascolti. Solo... lascia che ti dica quel che ho da dire e poi sarai libera di fare ciò che vuoi"
Lei si voltò a guardarlo con espressione interrogativa. Era davvero così seria la cosa?
Poi, continuò a parlare.
"Si tratta di Luke"