Arrivò la mattina e Kira non aveva nessuna voglia di alzarsi dal letto, sapendo che a lavoro avrebbe visto Luke, ma dall'altra parte voleva cogliere l'occasione per potergli parlare.
-
Appena arrivò, vide il suo studio vuoto. Lui non c'era, ma se l'era immaginato. Gli mandò quindi un messaggio.
A: Luke.
Dove sei?
[inviato, 8:12 - 18/03/2024]Nessuna risposta.
Stava provando un mix di emozioni.. rabbia, delusione, tristezza, preoccupazione.A: Luke.
Almeno dimmi se stai bene.
[inviato, 8:12 - 18/03/2024]Fissò lo schermo del cellulare per minuti infiniti. Era lei quella che lo aspettava pazientemente, quella che lo desiderava così ardentemente, che tornava sempre.
«Stavolta non ricommetterò lo stesso errore. Ti lascerò andare solo se non mi amerai più» sussurrò a denti stretti, facendo cadere una lacrima. Si alzò di scatto, prese il cellulare e andò verso la segreteria.
«Kira! È da tanto che non parliamo, allora, cosa mi racconti?» la guardò con occhi gioiosi Marta.
«Adesso non posso parlare, per favore dì al capo che esco per un po'. Anzi no, digli che ho bisogno del giorno libero, è urgente» dopo di che, si diresse spedita verso l'uscita intenta ad andare da Luke. Non sapeva neanche l'indirizzo di casa sua, ma avrebbe cercato in ogni angolo della città pur di parlargli. Se non la amava più, lo avrebbe accettato in silenzio.
-
Chiese a qualche passante, fino a quando incontrò una donna bionda, un po' robusta, occhi azzurri come quelli di Luke. Trovò qualcosa di famigliare in quel volto.
«Mi scusi, lei conosce Luke Hemmings?» si rivolse gentilmente, guardandola da dentro la macchina, abbassando il finestrino.
«Certo che lo conosco, è mio figlio» ridacchiò. «Cosa ha combinato questa volta?»
«Se solo sapesse» pensò Kira, poi rispose. «Nulla, volevo solo.. chiarire alcune cose, sono la sua collega di lavoro» sorrise gentilmente.
«Capisco, casa nostra è dietro lo Starbucks che si trova in centro, quello vicino all'ospedale. È l'unica villa isolata che vedi»
«Grazie mille, volete un passaggio?» indicò il posto accanto a lei.
«No grazie cara, sono appena uscita a fare spesa, io verrò dopo» sorrise anche lei a Kira.
«D'accordo, nel caso non dovessimo incontrarci le auguro una buona giornata»
«Anche a te!» la salutò con un cenno della mano prima di ripartire verso casa del ragazzo.
-
Scese dalla macchina, per poi prendere un bel respiro e fermarsi davanti alla porta. Lesse il nome "Hemmings" sopra al campanello, lo schiacciò e aspettò che aprisse.
Dopo qualche secondo la porta si aprì e si rivelò Luke, coi suoi capelli biondo cenere spettinati, gli occhi piccoli e stanchi e le sue labbra rosse e carnose. Era semplicemente bellissimo, mozzafiato.
Appena la vide sbiancò.
«Cosa ci fai qui, Kira?»