Capitolo 11

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LOUIS
Nicole mi guarda con gli occhi sgranati, i bambini passano alternativamente gli occhi da me a lei e viceversa mentre le nostre madri si scambiano sguardi preoccupati finché la mia non si decide a parlare.
"Non staremo per diventare nonne, vero?" .
Io strabuzzo gli occhi e lo stesso Nicole che inizia a tossire in modo incontrollato come se le mancasse l'aria nei polmoni. La madre le da qualche pacca sulla schiena e finalmente si calma.
"Certo che no! Non c'è nessun bambino in arrivo" afferma la mia ragazza rossa in viso per l'imbarazzo.
"Meno male, siamo ancora troppo giovani" afferma quella che teoricamente sarebbe mia suocera. Mi scappa un sorriso che però svanisce quando 6 paia di occhi si posano su di me.
Non mi piace molto essere al centro dell'attenzione e non so bene che parole usare.
"Non è nulla di preoccupante. Volevo soltanto chiedere scusa a tutti se vi ho fatto preoccupare e volevo ringraziarvi per essermi stati vicino quando ero in ospedale. -rivolgo poi lo sguardo alla mamma di Nicole- so che fino ad ora non le ho dato modo di farmi conoscere bene e mi dispiace. In passato non mi sono sempre comportato come avrei dovuto e mi sono cacciato in guai più grandi di me ma ora ho capito che non ne valeva la pena. Non valeva la pena mettere a rischio la mia vita per questo ho deciso di mettere un punto a quello che facevo prima e cambiare vita. Le uniche costanti saranno l'officina di Joe in cui lavorerò insieme ai ragazzi, tutti quelli seduti a questa tavola che sono la mia famiglia e la bellissima ragazza che mi ha fatto capire l'importanza di usare il cuore. Quindi posso ritenermi perdonato?" Chiedo rivolgendo una rapida occhiata a tutti e soffermandomi sul viso arrossato di Nicole.
I tre bambini annuiscono in maniera concitata strappandomi un sorriso: chissà quanto avranno capito di tutto quello che ho detto, però il fatto che abbiano questa assoluta fiducia in me mi riempie di gioia. Probabilmente questa non è l'espressione di un vero duro, tuttavia non me ne vergogno. Per troppo tempo ho lasciato le mie emozioni fuori e ora che qualcuno è riuscito a farmele sentire di nuovo, non sono disposto a rinunciarci.
Volto lo sguardo verso mia madre e noto che ha gli occhi lucidi. Probabilmente pensa che io sia finalmente cresciuto e che tutto quello che lei ha fatto per tirare su me e le mie sorelle, è stato un buon lavoro e sta dando i suoi frutti. Solo ora mi rendo conto di quanto debba aver sofferto nel vedere la vita che stavo scegliendo per me che mi stava lentamente distruggendo.
Con un leggero tentennamento, poi, volto lo sguardo verso la mamma di Nicole. Ha un sorriso sulle labbra e stringe tra le mani il tovagliolo, probabilmente per evitare di lasciar andare qualche lacrima. Porta i suoi occhi nei miei e in un certo senso mi ricordano quelli della figlia.
"Quando Nicole mi ha raccontato tutta la storia, ho fatto fatica a capire il tuo comportamento e la scelta che lei aveva fatto. Sentendo le tue parole e vedendo come la guardi, so che ha fatto la scelta giusta. So che con te sarà al sicuro e che ti prenderai cura di lei e il fatto che tu abbia deciso di cambiare vita mi permette di stare più tranquilla. Beh suo padre non c'è più ma credo che se fosse stato qui con noi, oggi, avrebbe senz'altro detto qualcosa del tipo <<Ragazzo attento a quello che fai alla mia bambina altrimenti diverrò il tuo incubo>>."
Una leggera risata lascia le labbra di Nicole e voltandomi verso di lei vedo che ha gli occhi lucidi per le parole della mamma. Posso leggerle in viso la malinconia e il dolore nel non avere più il padre vicino. Io non sento più nulla verso l'uomo che dovrebbe essere mio padre perché io e le mie sorelle per lui siamo stati degli errori. Invece Nicole e Scott hanno sentito l'amore da parte del loro papà e posso immaginare cosa debbano provare. Farei di tutto per evitare questo dolore alla mia piccola, per non leggere un velo di nostalgia sempre presente nei suoi occhi, ma non posso farci nulla. Così le mie gambe si muovono prima che me ne renda conto e un attimo dopo sono al suo fianco: mi abbasso su di lei e le lascio un bacio sulla fronte spostandomi poi verso il suo orecchio in modo che solo lei possa sentirmi.
"Farò in modo che quelle lacrime non bagneranno più le tue guance. Sarò in grado di proteggerti, farti ridere e non farti pentire di avermi scelto. Ti amo".
Stringe forte la mia mano e capisco che è il suo modo per rispondermi.
"Bene detto questo -dico alzandomi e poggiando le mani sulle spalle di Nicole- vorrei dirvi che io e Nicole partiamo per le vacanze. La scuola è finita e noi abbiamo bisogno di prenderci un pò di tempo per noi e per lasciarci alle spalle tutta questa storia. Se per voi va bene, partiremo per qualche giorno".
Entrambe le nostre madri si scambiano uno sguardo fugace per poi annuire.
"Quando hai pensato a questo piano?" Mi chiede Nicole alzando lo sguardo verso di me e guardandomi dal basso.
"Beh in ospedale ho avuto un sacco di tempo per riflettere e ho pensato che l'unica cosa che volevo dopo aver superato tutta questa storia era stare qualche giorno da solo con te". Mi chino verso di lei lasciandole un bacio sulla fronte "e poi se non sbaglio, io e te abbiamo un certo discorso in sospeso. Non vedo l'ora di perdermi in te". La presa sulle mie dita si rafforza e questa volta colgo una nota di avvertimento nella stretta. Rido sommessamente per poi tornare al mio posto.
"Che ne dite se continuiamo il nostro pranzo?" Chiedo con un sorriso sincero e finalmente so che tutto sta andando per il verso giusto.
Una volta finito, lascio le tre donne a sparecchiare e rimettere in ordine mentre i tre bambini stanno giocando: in realtà credo che le mie sorelline abbiano scambiato Scott per un bambolotto animato.
Finalmente posso guidare di nuovo: non vedevo l'ora di mettermi al volante. I ragazzi sono stati grandi a rimettermela a posto e riportarla a casa. Li raggiungo a casa di Harry e insieme andiamo da Joe.
Sembra felice di rivedermi anche se la prima cosa che fa dopo che lo saluto è tirarmi uno schiaffo. Mi dice che l'ho fatto preoccupare e che devo mettere la testa a posto altrimenti me ne darà così tante da non potermi sedere per una settimana.
Quando io e i ragazzi gli spieghiamo il nostro progetto, i suoi occhi si illuminano e annuisce a tutte le nostre proposte mostrandosi entusiasta.
Alla fine gli diciamo che avremmo iniziato la settimana dopo, perché andremo tutti in vacanza e lui ci dice cmdi goderci gli ultimi giorni di vacanza perché poi ci metterà sotto a lavorare.
Alla fine torniamo a casa di Liam e ci mettiamo su Internet alla ricerca di qualche offerta e, tutti, troviamo quello che cerchiamo.

Angolo Autrice:
Ciao! So che il capitolo è abbastanza breve ma era un capitolo di passaggio. Spero che non sia troppo tremendo. Lasciate un voto o un commento se vi va e poi volevo chiedervi una cosa:
Nel prossimo capitolo, preferite leggere delle vacanze di Harry e Rose o Louis e Nicole? :)
Se vi va passate a leggere anche la mia nuova storia Coloring Sky che trovate nel mio profilo
Baci :*

If I could fly (Sequel di No Control) -Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora