Capitolo 26 - Seconda Parte

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NICOLE
Non so cosa mi sia preso quando ho voltato il capo nella direzione delle labbra di Louis ma a quanto pare lui non la pensava come me: infatti, non appena si rende conto di quello che ho fatto, si stacca e tenendo gli occhi chiusi, poggia la sua fronte contro la mia.

"Scusa" sussurro pentendomi di essere stata così avventata.
"Non chiedermi scusa mai per un bacio. Sto solo cercando di rispettare la tua decisione ma tu continui a confondermi. Che cosa vuoi davvero?"

"Non so cosa ho pensato poco fa. So quello che ti ho detto e mi rendo conto di quello che sto facendo ma sono così confusa. Da un lato vorrei che le cose ritornassero subito come era prima, ma dall'altro la testa mi dice che dobbiamo aspettare perchè.." e mi blocco perché so che potrei ferirlo.

"Finisci la frase."
"Non ce n'è bisogno. Hai capito cosa volevo dire ma non pensare che voglia farti male con le mie parole"
"Io te ne ho fatto tanto"
"Ma non voglio vendicarmi. Però ho tremendamente paura che tu possa lasciarmi di nuovo quando ti renderai conto di cosa comporta prenderti cura di me e di lui".

"Ci ho pensato tanto. All'inizio rifiutavo l'idea di dovermi assumere tante responsabilità. Poi ho iniziato a pensare che non mi meritavo un lieyo fine dopo tutto quello che avevo combinato: cosa avrei potuto dare ad un bambino? Sono stato un criminale, ho vissuto con una pistola sotto il cuscino per mesi, ho spacciato e sono finito in un letto d'ospedale ridotto ad un colabrodo.
Ho parlato con mia madre, con Liam e anche con tua madre e tutti mi hanno detto che non dovevo denigrarmi così e che avrei potuto farcela perché non ero solo. Tutto avrebbero avuto paura nelle mie condizioni ma io avrei avuto te. E tutti mi hanno detto di scegliere perché tu non mi avresti aspettato per sempre.
Quando tua madre mi ha detto che avevi anche tu il diritto di rifarti una vita e trovare qualcuno che si prendesse cura di te e del bambino, non ho più ragionato. L'idea che qualcuno avrebbe goduto di te e del frutto del nostro amore, mi ha accecato. Ed è per questo che mi hai trovato in ospedale oggi: voglio provare a recuperare tutto quello che ho scacciato come se fosse un rifiuto; voglio di nuovo te, felice tra le mie braccia ma so che non decido tutto io.
Tu più di me hai il diritto di pensare e riflettere su tutto quello che ci è successo e già il fatto che non mi abbia cacciato via e che mi abbia permesso di stringervi tra le mie braccia, per me è un regalo.
Quindi rispetterò la tua decisione di mantenere un pò le distanze ma non posso nemmeno comportarmi come un tuo amico perché non lo siamo mai stati".
Il sorriso dolce che mi rivolge alla fine fa svolazzare il mio cuore. Continuo a sentirmi in colpa per il mio comportamento ma il fatto che Louis mi capisca, mi è d'aiuto.
Prima che possa rispondergli, uno sbadiglio mi riempie la bocca.
"Qui qualcuno è stanco" mi dice il mio angelo dagli occhi azzurri.
Mi solleva e per una volta non protesto perché quest'atmosfera di pace assoluta mi piace troppo. Mi lascio condurre su per le scale e mettere a letto come se fossi davvero una bambina.

Louis scosta le coperte e mi poggia sul materasso sostenendomi finché la mia testa non tocca il cuscino; poi mi alza un pò la maglietta lunga che ho messo insieme a dei pantaloni da yoga per stare più comoda in casa, e mi bacia la pancia.
"Buonanotte tesoro mio" sussurra contro la mia pelle e poi si alza verso di me. Scosta una ciocca di capelli scappata dalla treccia e mi lascia una carezza sulla guancia.
"Buonanotte anche a te principessa".

Una piccola parte di me mi dice di tirarlo per le spalle, farlo cadere su di me e baciarlo fino a prosciugare l'aria nei polmoni ma alla fine mi limito a stringere per qualche secondo la sua mano nella mia prima di chiudere gli occhi.

Quando mi sveglio l'indomani, Louis non è più in casa ma mia madre mi aspetta con un bel tavolo imbandito.
"Buongiorno tesoro. Facciamo colazione, ti va?"
Emetto un borbottio indistinto e afferro il succo all'arancia versandomene un bel bicchiere e mandandolo giù a piccoli sorsi.
Ora possiamo ragionare.

If I could fly (Sequel di No Control) -Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora