LIAM
Solo quando un raggio di sole mi colpisce dritto in faccia, ho il coraggio di aprire prima un occhio e poi l'altro. Non ho idea di che ore sono ma quando finalmente riprendo coscienza di chi sono e di dove mi trovo, volto il capo per osservare la sveglia sul mio comodino. Le 11 del mattino.
Wow, devo aver dormito davvero parecchio anche se non ricordo a che ora mi sono messo a letto dopo aver parlato con Lucy.
Già, lei. Proprio lei. Da quel giorno in cui l'avevo trovata davanti casa mia e mi aveva chiesto come stesse Louis, non si è più fatta sentire nonostante il mio proposito di aiutarla. Poi ieri me la sono trovata di nuovo davanti alla porta e, se possibile, in condizioni peggiori dell'altra volta.
FLASHBACK
Il campanello di casa suona; in realtà lo fa in maniera tanto lieve che non sono neanche sicuro di aver sentito bene. Quando apro la porta, mi ritrovo davanti Lucy. Sembra che si sia convertita all'abbigliamento casual perché anche questa volta non indossa abiti, tacchi e non è truccata. Incredibilmente porta dei pantaloncini di jeans con una maglietta con sopra una stampa. Rendiamoci conto dell'assurdità: Lucy con una maglietta da quindicenne. Se non fosse che è davvero in condizioni pietose, farei una battuta su tutto questo però è meglio evitare date le circostanze.
Ai piedi ha delle infradito fluo e i capelli raccolti in uno chignon.
"Ciao" esordisco.
"Ciao Liam. Se la tua offerta è ancora valida, avrei davvero bisogno di un amico" mi dice e copiose lacrime iniziano a bagnarle le guance.
Non so come comportarmi: non dubito neanche per un attimo di aiutarla però non so cosa fare esattamente. Dovrei abbracciarla o farla semplicemente accomodare in attesa di scoprire esattamente cosa succede? Opto per la seconda.
"Certo, entra"
Ci accomodiamo entrambi nel mio soggiorno e ci blocchiamo in un silenzio imbarazzante che mi consente di guardarmi in giro per rendermi conto dello stato pietoso in cui versa casa mia. Dovrei davvero darmi una mossa e rimettere un pò in ordine. Ci sono scatole di pizza e bottiglie di birra ovunque; vestiti sporchi sparsi sulle sedie e sul pavimento e cicche di sigarette in grande quantità. Non ricordo neanche l'ultima volta che mi sono dedicato alle pulizie. Probabilmente se i ragazzi fossero qui mi prenderebbero in giro e inizierebbero a pensare che io sia completamente impazzito e che finalmente sto perdendo un pò del mio buonsenso.
Ritorno con lo sguardo su Lucy che tiene il suo fisso sulle sue unghie intenta a togliersi lo smalto. La situazione deve essere davvero drammatica se non si cura neppure di rovinarsi la manicure.
"Ehi, allora? Che succede?"
Alza gli occhi su di me e rapidamente questi si riempiono di lacrime. Si copre il viso con le mani e più passano i secondi e più le sue spalle sono scosse da singhiozzi.
Non so esattamente cosa fare. Certo, diverse volte ho trovato Nicole nelle stesse condizioni ma queste due ragazze non hanno esattamente lo stesso carattere. Non posso sapere se un mio abbraccio potrebbe consolarla o infastidirla. Però alla fine decido di fidarmi dell'istinto: una ragazza in lacrime è sempre una ragazza in lacrime e abbracciarla è sempre il modo migliore per farle sapere che ci sei e che sei pronto ad aspettare per sapere cosa succede.
Così mi alzo dalla poltrona di fronte al divano su cui si era accomodata lei e mi siedo al suo fianco. Poggio una mano sulla sua spalla e la tiro a me finché non sprofonda con il viso tra la mia spalla e il mio collo. Poggia le mani intorno ai miei fianchi e si lascia andare ad un pianto che non so se definire disperato o liberatorio.
Non so quanto tempo passo a darle carezze rassicuranti lungo la schiena mentre lei mi bagna la maglietta ma alla fine tira su con il naso, cosa che mi fa scappare una risata che viene subito ricambiata dalla sua. Bene è un inizio.
"Scusa, ti ho bagnato la maglietta" dice sporgendo un pò il labbro inferiore e mettendo un leggero broncio che mi fa tenerezzaLe do un buffetto sul naso dicendole che è tutto ok e che avevo proprio bisogno di lavare questa maglietta.
"Allora mi dici che ti succede".
"Sono stanca Liam. Stanca di vivere una vita che non sento mia, stanca di dover continuare a recitare un personaggio che non mi appartiene più. Voglio solo che qualcuno vada oltre tutta questa facciata e voglia conoscermi per come sono realmente".
"Io voglio farlo. Lucy davvero, non lo dico solo per consolarti. L'ho semore saputo che dentro di te e dietro tutto questo eri meglio di come ti mostrassi. Con il tempo lo capiranno anche gli altri e se vuoi io posso aiutarti".
"Lo faresti davvero?"
"Ma certo"
"E cosa vuoi in cambio?"
Questa domanda mi soprende. Deve essersela vista proprio brutta se non riesce a fidarsi neanche di chi la conosce da tanto.
"Nulla, non voglio nulla. Solo una nuova amica. Sai, ultimamente mi sento un pò solo anche io".
"Ti mancano i tuoi amici? Mi hanno detto che sono partiti per la vacanze".
"Già. Niall è tornato in Irlanda dai suoi per qualche giorno; Harry ha portato Rose in montagna e Nicole è con Louis".
"Sai, all'inizio pensavo che prima o poi, tu e lei sareste finiti insieme."
Rimango un attimo interdetto. Non so cosa risponderle perché lei con un'affermazione così semplice, ha riportato a galla quello che è un pensiero che avevo chiuso a chiave nella parte più remota del mio cervello.
"Io... no... non avevo mai"
"Dai Liam, siamo in vena di confidenze oggi. Ammettilo". Mi dice Lucy sorridendomi ma senza mostrare segni di ironia.
"Hai ragione. Dalla prima volta che l'ho vista mi ha colpito, ma sapevo bene quanto interessasse a Louis così mi sono rifiutato di coltivare un sentimento che non sarebbe mai stato ricambiato e mi sono accontentato del ruolo del migliore amico."
"L'ho notato quando l'ho incontrata per la prima volta. Tu le sei corso dietro prima che potesse farlo Louis e quando siete rientrati la tenevi un passo dietro di me come a volerla proteggere e stringevi la sua mano così forte".
"Già -sorrido un pò amaramente al ricordo- l'ho vista così indifesa. Era stata catapultata in qualcosa di troppo grande per lei. Noi tutti eravamo troppo per lei, con i nostri casini. Eppure lei ce l'ha fatta. All'inizio mi faaceva tenerezsa e in me ha prevalso l'istinto di protezione. Quando però ho visto la tenacia che la teneva in piedi nonostante tutte le lacrime che versava, ho capito che volevo starle accanto non solo per proteggerla ma anche per conoscerla. Ma lei ha scelto Louis. Ha subito scelto lui e lui è il mio migliore amico. Non posso permettermi di perderli entrambi".
"Voi ragazzi siete così stupidi." Dice con voce tremolante.
"Perché?" Chiedo senza guardarla in viso. Teniamo entrambi lo sgaurdo basso incapaci di mostrarci totalmente vulnerabili davanti a qualcuno.
"Perché pensate che una ragazza sia debole solo se non fa altro che piangere. Di solito, sono quelle che si mostrano più forti, ad essere rotte dentro."
Guardo le sue mani stringersi in due pugni e una lacrima bagnarle la pelle.
In un gesto puramente istintivo le racchiudo le mani tra le mie e la sollevo facendola sedere sulla mia gamba. Continua a non guardarmi e vederla così tanto giù, mi fa nascere qualcosa alla bocca dello stomaco.
La vedo sotto una luce diversa ora e non so se questo sia giusto.
Lascio una delle sue mani poggiando la mia sulla sua guancia e la forzo a guardarmi negli occhi.
"Con me puoi essere debole quanto vuoi"
Noto lo stupore sul suo viso e un leggero rossore colorarle gli zigomi, cosa che non credevo fosse possibile.
"Cos'è, vuoi proteggere anche me, ora?" Chiede con un sorriso amaro sulle labbra.
"Voglio proteggerti e prima di tutto, voglio baciarti" dico facendo scorrere le mie dita dalla sua guancia alla sua nuca e tirandola verso di me fino a far combaciare le nostre labbra.
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If I could fly (Sequel di No Control) -Louis Tomlinson
Fanfiction"Non lasciarmi" "Non posso" "Perché?" "Non posso salvarti" "Lo hai già fatto" È necessaria la lettura di "No Control" Grazie a @Silvie_Marie per la bellissima copertina!.