Capitolo 12

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Votate o fatemi sapere cosa ne pensate, per favore :) e se vi va passate a dare uno sguardo anche a Coloring Sky che trovate sul mio profilo :*
NICOLE
Subito dopo il nostro pranzo, Louis è uscito per incontrare i ragazzi e Joe ed è tornato dopo qualche ora sventolando una busta bianca. Ha salutato la madre con un bacio e ha fatto un cenno alla mia -credo sia ancora troppo imbarazzato per lasciarsi andare ed è strano vedere questo suo lato quasi timido considerata la faccia tosta che lo contraddistingue- poi viene da me e mi sventola questa busta davanti agli occhi.
"Scommetto che ora divrei chiederti cosa c'è in quella busta"
"Giusto" annuisce mentre mi risponde. Lo guardo in attesa che mi risponda e lui guarda me in silenzio.
"Allora?" Mi chiede.
"Cosa?"
"Fammi la domanda"
"Sei serio? -e quando lui annuisce non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo sorridendo- cosa c'è in questa busta?" Chiedo in tono cantilenante.
"La nostra vacanza"
I miei occhi si allargano per lo stupore e allungo la mano per afferrarla ma lui tira il braccio indietro.
"Sarà una sopresa. Io e i ragazzi abbiamo sudato cento camicie per trovare il posto giusto"
"Sono sette"
"Che?"
"Le camicie" e non riesco a trattenere una risata.
Sbuffa e mi fa una linguaccia.
"Andiamo in vacanza con i ragazzi?"
"Cosa?- chiede sorpreso- No! Voglio bene ai ragazzi ma non vedo l'ora di stare da solo con te. Quindi non andremo in vacanza con loro".
Sorrido ancora.
"Bene quindi mi dici dove andiamo?"
"Non te lo dico però sappi che partiamo dopo domani."
"Cosa?? È troppo poco tempo per decidere cosa devo mettere in valigia!"
"Oh andiamo! Hai tutta la giornata di domani per pensare e ora vieni con me e mi aiuti a preparare la mia"
"Se non so dove andiamo come faccio ad aiutarti?" Rispondo mettendo le braccia conserte davanti a me. Probabilmente in questo momento Scott sembra più adulto di me.
"Mi servi solo per piegare le cose altrimenti io le butterei tutte dentro alla rinfusa. Su musona andiamo" mi dice poggiandomi un braccio sulle spalle mentre io cerco inutilmente di scansarlo.
Entro nella sua stanza e mi siedo sul letto poggiando la schiena alla parete.
Louis non si scompone per il mio malumore e si sposta verso l'armadio dove tira fuori un paio di jeans neri, un paio di pantaloni di una tuta e un paio di pantaloni neri che sembrano dal taglio più elegante. Poi una camicia di jeans, una canotta nera, una maglietta rossa e hna bianca e una camicia bianca. Infine un paio di Converse, un paio di scarpe più eleganti e le infradito.
Fermi tutti: a che servono le infradito?? E cosa più importante: perché ha tirato fuori un costume rosso oltre ai suoi boxer?
"Louis che devi farci con il costume? Andiamo al mare?"
"No" mi risponde senza girarsi.
"Al lago?"
"No" continua con voce monotona.
"Al fiume?"
"No e non ti dirò dove andremo. Sappi solo che devi portare anche tu un costume"
"No, no, no" dico decisa sventolandogli un sito davanti agli occhi. "Io non mi farò vedere in costume" e accompagno le mie parola con un deciso gesto della testa.
In un attimo Louis sale sul letto e con un movimento fluido mi fa poggiare con le spalle al materasso mentre lui mi sovrasta.
"Non permetterei comunque a nessuno di vederti in costume ma se ti può tranquillizzare credo che sarà davvero poco il tempo in cui sarai in costume o con qualcosa addosso". Sussurra ad un millimetro delle mie labbra prima di congiungerle alle mie.
La sua lingua si fa rapidamente strada nella mia bocca mentre la sua mano stringe decisa il mio fianco.
Sento i suoi fianchi entrare in contatto con i miei e sentire che l'effetto che lui ha su di me è lo stesso che io ho su di lui mi fa impazzire. Il mio autocontrollo va via e mi scordo persino delle nostre madri dall'altra parte del corridoio mentre stringo le mani dietro al collo di Louis tirandolo maggiormente a me.
Alzo i fianchi andando incontro al suo movimento e questo provoca ad entrambi un gemito.
"Principessa mi dispiace ma dobbiamo fermarci" sussurra Louis al mio orecchio ma continuando a lasciarmi unidi baci lungo la mascella.
Ottiene solo un mugugno in risposta da parte mia e lo sento sorridere contro la mia pelle.
"Ti assicuro che avremo molto tempo per recuperare ma non vorrei che tua madre mi beccasse con le mani nella marmellata".
Scoppio a ridere per il suo strano paragone e non riesco proprio a smettere.
"Ma da dove è venuta fuori questa?" Chiedo asciugandomi gli occhi.
"È un modo di dire e poi tu sei davvero dolce come la marmellata".
Mi lascia un ultimo bacio a stampo prima di alzarsi e porgermi le mani per aiutarmi a fare altrettanto.
"Ora tocca a te, donna. Riempi la valigia" mi dice prima di mettersi nella stessa posizione che avevo assunto io quando eravamo entrati qui.
Sbuffo però inizio ad infilare tutto in valigia arrossendo leggermente quando tocca ai boxer.
Louis recupera dal bagno qualche altra cosa e finalmente riusciamo a chiudere il suo borsone.
"Chi darà una mano a me, domani?"
"Non guardare me. So benissimo che alla fine ci sarà un maxi consulto con le tue amiche, quindi non cercare di coinvolgermi".
Gli faccio una linguaccia ma quando lui apre le braccia non esito a tuffarmici.
La pace è interrotta da mia madre che dall'altra parte della porta mi dice che è ora di andare. Saluto tutti e con mio fratello tra le braccia scendo le scale. Appena arrivati a casa, metto a letto Scott e faccio la stessa cosa dopo aver mandato un messaggio alle ragazze per aggiornarle sugli ultimi eventi con la promessa di sentirci il giorno dopo.

La notte passa in un attimo e vengo brutalmente svegliata dalle mie amiche che mi tolgono le coperte dal corpo e mi scuotono.
"Su su. Valigia! Valigia!" Urlano in coro.
"Pieta" borbotto coprendomi la testa con il cuscino ma anche questo, ben presto viene allontanato dalla mia testa.
"Quella di Rose è già pronta e io ho preparato la mia ieri, quindi manchi solo tu!" Continua Sophie.
"Perché partite anche voi?" Chiedo ancora intontita.
"Io vado con le mie cugine in Spagna. Starò via per due settimane. Ve lo avevo già anticipato qualche tempo fa" mi risponde tirandomi un leggero scappellotto.
"Io parto con Harry per non so dove. Mi ha detto solo di portarmi qualcosa di pesante dietro"
"Fantastico, davvero fantastico. Ma perché siete qui?" Chiedo mentre le palpebre mi si rifanno pesanti.
"Perché tu partirai con quello strafigo del tuo fidanzato e non possiamo lasciare nulla a casa".
Alla fine mi alzo per mettermi seduta in mezzo al letto e le guardo con gli occhi assonnati.
"Andiamo" borbotto.
Mi alzo e apro l'armadio prendendo la valigia in alto.
Tiro fuori il pigiama con i gattini, un paio di jeans, una camicia azzurra, due paia di converse, l'intimo e vado in bagno prendendo tutto l'occorrente.
Le mie amiche mi guardano truci. "Tu non metterai queste cose lì dentro." Mi minacciano.
Alla fine dopo una mega discussione chiudiamo la mia valigia. Abbiamo dovuto contrattare davvero tanto.
Per avere i jeans ho dovuto accettare di portarmi dietro un vestito nero che loro mi hanno regalato ma che non ho mai messo.
Un paio di converse e un paio di tacchi da abbinare al vestito (di nascosto ho preso anche un paio di ballerine), e per avere il mio pigiama con i gattini ho dovuto accettate di mettere un completino intimo che mi avevano portato quella mattina ma che mi hanno impedito di aprire e il mio unico costume.
Visto che Louis aveva preso delle infradito, anche io prendo le mie e alla fine penso di aver preso proprio tutto.
Le mie amiche restano a pranzo e poi ci salutiamo con la promessa di sentirci ogni giorno e so che lo faremo perché non è mai passato un giorno senza che ci parlassimo.
Dopo cena coccolo un pò Scott perché so quanto mi mancherà questo mostriciattolo e dopo le raccomandazioni infinite di mia madre, le do un bacio salendo in camera.
Il mio cellulare si illumina segnalando l'arrivo di un messaggio. È Louis.
Mi sei mancata oggi. Ti amo, lo sai? Domani passo a prenderti alle 8. Sarà fantastico".
Il mio cuore svolazza e gli rispondo dandogli la buona notte e dicendogli che lo amo pure io.
Mi addormento subito e in men che non si dica è di nuovo giorno.
Scatto dal letto prima che la sveglia suoni e alle 7.30 sono già pronta, seduta sul divano con un piede che picchietta sul pavimento mentre aspetto Louis. Mia madre beve con calma il suo caffè mentre sorride sotto i baffi per la mia agitazione.
Alle 8 in punto il campanello suona e scatto su come una molla.
Mia madre saluta Louis dicendogli qualcosa che non riesco a sentire e ricevendo in cambio da lui una risata.
Mi poggia un braccio sulle spalle e mi lascia un bacio sulla fronte prima di prendere la mia valigia.
"Hai preso tutto quello che ti serve?" Chiede al mio orecchio e il mio stomaco si chiude in una morsa per l'agitazione per l'attesa di quello che mi aspetta nei prossimi giorni con Louis.
"Si. Andiamo?" Chiedo e lui annuisce prima di condurmi alla macchina.
"Allora dove andiamo?"
"Non te lo dico"
"Ma tanto lo scoprirò tra poco. Quindi perché aspettare?"
"Non me la fai" mi dice poggiando una mano sulla mia coscia mentre continua a guidare.
"Ti odio" borbotto.
"Io direi che mi ami" mi risponde dandomi una leggera strizzatina alla gamba.
Borbotto qualcosa di incomprensibile anche a me stessa prima di poggiare la testa al finestrino e mettermi a fissare il mio ragazzo.
Sento qualcosa di umido sulle mie labbra e a meno che io non stia sbavando, credo che siano le labbra di Louis.
Apro gli occhi e me lo ritrovo davanti con un ampio sorriso.
"Ti sei addormentata principessa e devo dire che è stata una cosa positiva altrimenti avresti continuato a chiedermi qual'era la nostra meta."
"Adesso puoi dirmelo?" chiedo con voce roca a causa del sonno.
"Adesso puoi vederla con i tuoi occhi" mi risponde.
Si allontana dal mio fianco ma quando un ragazzo si avvicina per aiutarmi a scendere, Louis ringhia contro di lui che fa un passo indietro andando a prendere i bagagli, presumo.
Mi porge la sua mano e accetto il suo gesto sorridendo per quel suo comportamento immotivato.
Una volta fuori dall'auto e mi guardo intorno.
"Mi hai portata in un centro benessere?" Chiedo su di giri.
"Si volevo coccolarti e farti sentire coccolata" afferma sorridendo dolcemente e in questo momento, credo di amarlo un pò di più. Gli stringo le braccia al collo e lo bacio lasciando che i nostri sorrisi accompagnino le nostre labbra.
Entriamo in hotel e dopo aver fatto il check in ci viene data la chiave della nostra camera.
Appena entriamo in ascensore sento una strana l'elettricià scorrere tra me e Louis. Ci stringiamo forte la mano e quando le porte si aprono, sospiriamo entrambi per il fatto che le valigie ci aspettano già davanti alla porta della stanza.
"A te l'onore" afferma Louis cedendomi la chiave.
La faccio girare due volte nella toppa e poi la apro facendo segno a Louis di entrare per primo visto che stava reggendo le valigie di entrambi.
Non faccio in tempo a chiudere la porta alle mie spalle che mi ci ritrovo con la schiena puntata contro e gli occhi di Louis a pochi centimetri dai miei.
"Penso che sia arrivato il momento di avermi dentro di te, non credi?" Mi chiede.

If I could fly (Sequel di No Control) -Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora