Capitolo 18

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Non sono morta, e il fatto che vi stia scrivendo ne è la prova 😂 è stato solo un periodo un pò così ma oggi avevo voglia di dedicare parte della mia giornata alle mie storie, quindi buona lettura!
NICOLE
Presso leggermente le mie mani sulle braccia di Louis chiedendogli silenziosamente di lasciarmi girare per guardare in faccia Logan, ma lui non ne vuole sapere e punta i piedi a terra in modo da ritrovarci ancora nella stessa posizione ma di fronte a lui.
"Che ci fai qui?" Chiedo cercando di mantenere un tono freddo.
"Qualche giorno di relax me lo meritavo. Ho lavorato sodo e ottenuto una promozione. A te come va la vita?" Mi chiede ignorando completamente Louis che serra ancora di più la sua presa intorno a me quando Logan fa scorrere il suo sguardo sulla mia figura.
"È con il suo ragazzo, abbiamo trascorso una notte intensa e ora avremmo proprio voglia di rilassarci. Come vedi non potremmo stare meglio".
Le mie labbra si spalancano leggermente. Louis ha praticamente comunicato a Logan cosa abbiamo fatto stanotte e non mi ha neppure lasciato il tempo di prendere parola. Da un lato mi verrebbe voglia di ridere per la sua gelosia, dall'altro sono arrabbiata con lui perché non avrebbe dovuto spiattellare davanti a tutti la naostra notte e, infine, sono terrorizzata all'idea che Logan possa riprendere l'argomento bacio e tutto quello che è successo tra di noi il giorno dell'incidente di Louis.
Da allora non ci siamo più né visti né parlati e spero che continui a tenere la bocca chiusa: non che per me il bacio con Logan sia stato importante; non ha significato davvero nulla però non voglio che si creino dubbi nel mio rapporto con Louis o sui sentimenti che io provo per lui.
"Vedo che nonostante tutto quello che è successo, siete rimasti insieme". Ghigna. Oh no.
"E tu che ne sai di quello che è successo?" Sbotta Louis.
"Ho letto qualcosa sui giornali
Certo, non ti hanno dedicato più di un trafiletto ma sono sicuro che se ti impegnassi potresti anche avere una prima pagina".
Queste continue provocazioni non porteranno a nulla di buono.
"Ti credi furbo eh? Ma in realtà sei solo un fallito che aspetta che io faccia qualcosa di sbagliato per prendersi la mia ragazza. Ma sai qual è la notizia del giorno? Non ho intenzione di lasciartela"
"E chi ti dice che non l'abbia già fatto?" Sento subito Louis irrigidirsi dietro di me. Logan è davvero uno stronzo.
"Logan credo che sia ora di andare. Come vedi la tua presenza non è gradita e se ti restasse un pò di dignità ed intelligenza, te ne andresti prima che Louis perda davvero la pazienza" sbotto.
"Vado via, tranquilla. A quanto vedo hai ancora qualcosa da dire a Louis e non sarò certo io a toglierti questo onore. La mia stanza è la 416. Se dopo che avrete parlato non avrai un posto dove dormire, basta che bussi e ti aprirò le porte del mio paradiso".
Detto ciò si gira e va via. Il mio sguardo resta fisso su di lui. Mi chiedo se sia davvero una dote naturale quella di essere tanto coglione e poi vorrei sapere che gusto ha avuto nel mettermi nei guai con Louis quando è stato lui a baciarmi e a prendersi uno schiaffo subito dopo.
Il mio ragazzo -anche se non so per quanto ancora potrò chiamarlo così- prende dei respiri profondi cercando di calmarsi, probabilmente per non urlarmi contro; poi si stacca da me e si abbassa ai miei piedi per prendere il mio vestito. Me lo porge e lo indosso rapidamente; poi mi prende per il gomito, spingendomi verso la stanza dove abbiamo fatto colazione che, ormai, è vuota.
Capisco che le cose non andranno bene, già dal fatto che non mi prende per mano e non mi guarda.
Arrivati lì, sbatte la porta e ci si poggia con le spalle contro permettendomi finalmente di vedere il suo viso che è una maschera di indifferenza.
"Che cosa intendeva quello stronzo prima?"
La mia gola diventa immediatamente asciutta. Ho sempre preteso sincerità da Louis e ora sono io a dover essere sincera con lui. Non mi fa paura il fatto di raccontargli quello che è successo ma la possibilità che lui non possa credermi.
Mi schiarisco la voce. "Ti dirò quello che vuoi sapere. Ti prego solo di lasciarmi parlare fino alla fine e di.. credermi"
Pronuncio queste parole a testa bassa e quando la alzo verso di lui, non ha ancora lasciato andare l'espressione dura che ha assunto non appena ha visto Logan.
"Il giorno dell'incidente, io avevo portato al parco Scott perché doveva vedersi con Ellie. Ci eravamo messi d'accordo per vederci direttamente lì ed evitare fraintendimenti e così è stato. Mentre i bambini giocavano, ci siamo messi a parlare e lui ha iniziato a dirmi che con lui sarei stata meglio, che non mi meritavi, che ero bella ed ero troppo per uno come te. Mi sono arrabbiata e ho reagito e lui si è subito scusato dicendomi che però aveva un interesse per me e non so quando ha avuto il tempo di farlo, ma mi ha.. baciata" tentenno leggermente sulla parte finale della storia ma poi prendo un respiro profondo e ricomincio "non mi sono resa conto subito di quello che aveva fatto ma quando ho sentito che voleva andare oltre il fatto di avere le labbra poggiate sulle mie, ho reagito e gli ho tirato uno schiaffo e sono andata via. Poi ho ricevuto la telefonata in cui mi dicevano di te e il resto lo sai. Non l'ho più sentito né visto. Non l'ho ricambiato Louis, te lo giuro" sussurro alla fine.
Alzo lo sguardo verso di lui e noto che le sue dita sono pressate sul pomello della porta. Ha lo sguardo fisso davanti a sé.
"Mi vuoi lasciare?" Chiedo.
"No. Però ora non voglio stare con te e non sopporto neppure l'idea di vederti".
Sento una morsa alla bocca dello stomaco alle sue parole. Non mi vuole. So che ha detto che è solo per ora, ma il suo rifiuto brucia.
"Vado a farmi un giro. Tu fa quello che vuoi". Mi dice per poi aprire la porta alle sue spalle e sparire, confondendosi con gli altri turisti.
Dopo qualche secondo in cui resto a fissare il vuoto, inizio a muovere qualche passo in avanti e torno in piscina per recuperare la borsa. Mi rendo conto di essere in lacrime solo quando un cameriere mi chiede se sia tutto a posto. Annuisco e rapidamente recupero la chiave della stanza. Mi chiudo la porta alle spalle e mi accovaccio sulla poltrona appoggiata accanto alla vetrata che fa da finestra. Mi porto le ginocchia al petto e lascio che le lacrime che ho trattenuto fino a farmi bruciare la gola, scorrano lungo le mie guance.
Non so quanto tempo resto a farmi dilaniare dai sensi di colpa, ma sono ancora così quando la porta della suite si apre e so che è entrato Louis. Tengo ancora la testa sulle ginocchia e sentendo il suo profumo propagarsi nell'aria, i miei singhiozzi non fanno altro che aumentare. Non ho il coraggio di alzare il viso e quindi resto come sto.
Lo sento muoversi per la stanza fin quando le sue braccia non si fermano, una sulle mia schiena e una sotto le mie ginocchia; mi solleva e si sposta sul bordo del letto, sedendosi su di esso.
Sono ancora rannicchiata e mi fanno male le braccia e le gambe per aver tenuto così tanto quella posizione.
Louis non dice ancora nulla, neppure una sillaba ma il suo respiro è calmo e si infrange sulla mia nuca, ridandomi un pò vita ogni volta.
Poi poggia la fronte sulla mia tempia.
"Ti credo" sussurra con voce roca.
Ma neanche le sue parole bastano a calmarmi perché la paura di perderlo è stata tanta.
Mi alza il viso verso il suo e quando nota i miei occhi rossi, vedo tremare la sua maschera di indifferenza.
"È andata come mi hai detto, vero?"
Annuisco e il mio cuore batte furioso nell'attesa della sua prossima mossa.
"Non potrei accettare un'altra versione. Non da te".
"Lavalo via. Lava via le sue parole dalle nostre menti. Ti amo Louis. Fa l'amore con me" sussurro avvicinandomi di un millimetro ad ogni parola.
"Io..."
"Ti prego Louis, l'unico modo che abbiamo per far tornare le cose a posto è questo. Voglio dimostrarti che il mio corpo è fatto per te, per accoglierti ed è tuo."
"Mio" sussurra prima di far combaciare le nostre labbra.
I suoi movimenti sono frenetici e rapidamente si libera della sua maglietta e del mio vestito. Mi sgancia la parte sopra del costume e poggia le sue mani sul mio seno come se volesse verificare che è ancora fatto per le sue mani.
Mi bacia il collo e si sofferma dove sente il sangue pulsare allo stesso ritmo forsennato del mio cuore.
Le mie mani si spostano sul suo corpo cercando di arrivare dove più mi è possibile. Mai avevamo avuto questa necessità viscerale di fonderci e la cosa mi lascia senza fiato.
Mi da un colpetto sull'anca invitandomi a sollevarmi leggermente e mi sfila il pezzo di sotto del costume lasciandomi nuda davanti a sé. Poi ripete la stessa operazione con il suo costume e finalmente siamo pelle contro pelle. Alzo lo sguardo verso i suoi occhi e noto una passione ed una determinazione che non avevo mai visto e sorrido quando mi giro mettendomi a cavalcioni su di lui e mettendo a contatto le nostre parti più intime. Mi muovo piano su di lui mentre ci baciamo lasciando andare ansimi e gemiti nella bocca dell'altro. Sentire che Louis mi vuole ancora, che è pronto per me e non lo disgusto, mi provoca la stessa morsa alla bocca dello stomaco che ho provato quando mi ha detto di non volermi vedere e un'ultima lacrima mi bagna la guancia.
Entra in me in maniera decisa e vorrei dirgli di mettere un preservativo ma le sue spinte in me sono così energiche da togliermi il respiro. Rapidamente capovolge la situazione e sono di nuovo con le spalle sul materasso.
"Sei mia" ringhia mentre continua a spingere. Non era mai stato così brutale ma capisco la sua necessità e la vedo come un modo di sfogare la rabbia che ha provato. Il fatto che io continui a gemere gli da solo una spinta in più.
"Fallo sentire tesoro. Fagli sentire che sei mia"
"Tua" riesco a dire in un sospiro.
"Lo devi urlare. Lo doveno sentire tutti".
Con una sola spinta mi manda in un'altra dimensione e non me ne rendo perfettamente conto, ma devo averlo accontentanto perché quando riapro gli occhi lui mi sta sorridendo. Non ha mai smesso di muoversi in me ma ha rallentato le spinte in attesa che mi riprendessi.
"Ancora principessa" mi dice riprendendo lo stesso ritmo di prima e anche se non credevo fosse possibile il mio piacere riprende ad aumentare e così il suo visto che lo sento pulsare dentro di me.
Veniamo contemporaneamente e lui crolla su di me sussurrandomi all'orecchio quanto mi ama e che sono sua.
E si, sono irrimediabilmente sua.

If I could fly (Sequel di No Control) -Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora