Capitolo 15

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HARRY
Appena scorgo gli occhi pieni di meraviglia dello scricciolo sulle mie spalle, la fatica che ho fatto per portarla quassù scompare del tutto. Stringe leggermente la presa delle sue gambe su di me e stacca una mano dal mio collo per affondarla nella mia guancia, all'altezza della fossetta che appare quando rido.
"Ma tu mi hai portato in Paradiso" mi dice agitando il dito.
"Anche tu"
"Ma se hai guidato tu" risponde fermando per un attimo il suo movimento.
"Tu sei il mio Paradiso" le dico con una voce tranquilla che in realtà non rispecchia i battiti impazziti del mio cuore.
Le braccia di Rose tornano entrambe intorno al mio collo e sento il suo fiato caldo solleticarmi un punto tra la mascella e l'orecchio; ci lascia un bacio umido.
"Mi prometti che resterai sempre il mio posto sicuro nel mondo?" Mi chiede e poco dopo sento qualcosa di bagnato sulla pelle. Una sua lacrima.
Mi abbasso sulle ginocchia in modo che lei possa rimettere entrambi i piedi a terra e quando sono certo che sia in equilibrio, mi volto verso di lei poggiandole le mani sulle guance umide.
"Amore che ti succede?"
"Un attimo di malinconia -mi risponde con un'alzata di spalle-. Sai ho un lato sensibile anche io".
"Lo so bene. E mi sono innamorato di te quando hai deciso di mostrarmene solo un pezzettino. E ogni volta che non ti chiudi a riccio e mi lasci entrare dentro il tuo cuore e i tuoi pensieri, sono un pò più tuo".
La vedo sorridere e un luccichio le illumina gli occhi.
"Lo sai che ho avuto paura di perderti vero?". Mi chiede aggiustandomi un riccio ribelle.
"E lo sai che invece io non ho intenzione di andare proprio da nessuna parte?"
"Davvero?" Chiede mordendosi il labbro quasi pentita di essersi mostrata tanto debole.
"Davvero. Dove potrei mai andare? Sei bellissima, mi tieni testa, mi fai ragionare sulle cose, ma soprattutto non russi" dico per sdrammatizzare.
Infatti si lascia sfuggire una risata e mi getta le braccia al collo nascondendosi il viso con la mia maglietta.
"Ora che ne dici se diamo un'occhiata alla casa? -le chiedo lasciandole un bacio tra i capelli- è piccola ma vedrai che staremo benissimo".
Annuisce e mi prende per mano guidandomi fino all'ingresso. Appena apro la porta una marea di ricordi felici mi investono. Qui ho passato uno dei periodi più belli della mia vita, prima che entrassi in quella merda che finalmente sono riuscito a buttarmi alle spalle, prima che mio padre mi lasciasse solo.. prima di tutto questo.
"Ehi stai bene?" Mi chiede Rose poggiando le sue dita sul mio avambraccio.
"Certo. È solo che è da tanto che non venivo qui. Ci ho passato davvero dei giorni fantastici in questo posto e sono felice che ora ci sia anche tu per costruire altri ricordi insieme".
"Non mi starai diventando una femminuccia, vero?" Mi chiede dandomi una strizzatina al braccio. So che sta cercando di allontanarmi dai pensieri tristi e come sempre ci riesce.
"Vediamo la camera da letto?" Chiedo tirandola verso le scale e non appena arriviamo al primo gradino la racchiudo in un abbraccio poggiando le nostre mani poco sotto il suo seno; se solo volessi, potrei distendere le dita e stringerla a me.
"Ricordo che il letto era comodissimo. Ci facevo delle dormite fantastiche, ma credo che vada bene anche per fare altro. Vogliamo provare?"
La sento trattenere un respiro per poi rilasciarlo lentamente e quando mi sporgo verso di lei, noto le sue guance arrossate.
"Che.. ne dici se.. vediamo prima il bagno?"
Mi lascio andare ad una risata e scuoto la testa in segno di diniego.
"Dopo" sussurro spinegendola verso i gradini. Sale un pò riluttante i gradini e quando arriviamo in cima le sue mani stringono le mie.
"È bellissimo".
Tutto è come lo ricordavo: la mansarda con le assi in legno, il letto a due piazze al centro, il piccolo armadio a muro e una portafinestra che da direttamente su un piccolo terrazzino.
"Già. Non vedo l'ora di stare un pò solo con te". Le sussurro baciandole il collo.
"Ma siamo soli".
"Sai benissimo cosa volevo dire ma se ci tieni tanto, mi correggo: non vefo l'ora di stare un pò dentro di te".
La sua presa su di me si rafforza di nuovo.
"Meglio se vado a prendere prima i bagagli, vero?" Chiedo ironico.
Rose si schiarisce la voce e annuisce.
"Si è meglio.. così io metto un pò in ordine qui" gracchia.
Sorrido e le lascio un bacio sulla guancia, prima di liberarla dalla mia opprimente presenza.
ROSE
Dio mio, e chi resiste per 5 giorni con un Harry così? Si sta mostrando a me a 360 gradi: il suo lato ironico, il suo lato generoso, la sua impertinenza, la sua malizia, il suo amore. Rischio di ritrovarmi a tornare a casa con le gambe molli e irrimediabilmente sua.
La promessa implicita che mi ha fatto prima di scendere a prendere i bagagli mi ha lasciato il battito accelerato per qualche minuto. Non avrei mai pensato di provare nulla di tanto forte nei confronti di una persona che mi irritava così tanto.. e invece..
Appena rimasta sola, mi do da fare per evitare di lasciare spazio ai pensieri: apro le finestrae e do una spolverata; accendo il piccolo generatore di corrente in modo che il frigo si metta in funzione, scopo e lavo il pavimento.. ma alla fine nulla riesce a distrarmi dal fatto che per quanto le parole di Harry possano avermi imbarazzato, nutro anche io lo stesso desiderio nei suoi confronti.
Magari lo avrei espresso con termini più.. moderati ma so bene che questa non è una dote di Harry.
Non mi sono neanche resa conto di quanto tempo sia passato ma me lo ritrovo di nuovo davanti: ansimante e sudato.
"Come hai fatto a portare fin quassù tutta questa roba così in fretta?" Chiedo quando scarica le borse ai miei piedi.
"Guarda che non ho dimenticato il discorso che abbiamo lasciato in sospeso, questo mi ha dato la giusta carica." Dice facendomi un occhiolino.
"Senti perché non vai a farti una doccia mentre sistemo le nostre cose?" Chiedo.
Lui annuisce e riprende le nostre due valigie portandole al piano di sopra. Le poggia ai piedi del letto e ne estrae un asciugamani, un paio di boxer neri e una maglietta nera.
"Torno tra poco" mi dice dandomi un bacio a stampo e io rispondo con un sorriso.
Rimasta nuovamente sola ne approfitto per chiamare mia madre e mio padre per rassicurarli che la loro bambina è salva e poi mi decido a disfare i bagagli.
Inizio dalla valigia di Harry che è già aperta. Noto che ha portato anche delle lenzuola pulite e così ne approfitto per rifare il letto poggiando sul materasso anche una coperta pesante. Anche se siamo in estate, quassù deve far freddo la sera. Estraggo una, due, tre, quattro magliette nere (devo chiedergli se le compra in serie) e le ripongo nel primo cassetto dell'armadio destinando il secondo alle mie cose. Appendo l'unica camicia bianca che si è portato insieme a tre paia di jeans... neri.
Metto a posto calzini e boxer -non soffermandomi più di tanto su questi ultimi- e alla fine i miei occhi sono calamitati su qualcosa che c'è sul fondo della valigia, insieme ai suoi oggetti da bagno.
Una scatola di preservativi.
Premesso che so perfettamente che non siamo venuti qui solo per rilassarci guardando le montagne o per giocare a carte, beh le sue intenzioni sono alquanto esplicite.
Non so dove mettere la scatole e dopo averla presa la getto sul letto come se fosse incandescente.
Rapidamente metto a posto anche le mie cose lasciando per ultima la biancheria, che Poggio accanto a quella di Harry.
"Vedo che vuoi andare subito al sodo" la voce del riccio mi fa sobbalzare.
"Che vuoi dire?"
"Hai trovato il pezzo forte della mia valigia" afferma malizioso e anche se gli do ancora le spalle posso immaginare l'espressione compiaciuta del suo viso.
Mi decido a voltarmi verso di lui e lo trovo con i capelli gocciolanti, i vestiti puliti tra le mani e solo un asciugamano a coprirlo. Deglutisco più volte cercando di sciogliere il nodo che ho in gola ma invano. Così mi schiarisco la voce.
"Siediti sul letto così posso asciugarti i capelli"
Fa quello che gli dico e raccatto subito un telo più piccolo con cui iniziò a strofinargli i ricci. Il suo odore mi inebria, mi stordisce rendendomi quasi incapace di pensare e so che cosa sta succedendo in questo momento, il desiderio sta avendo la meglio su di me.
Harry fa quasi le fusa contro le mie dita e quando emette un mugolio non resisto più e Poggio le labbra sulla sua pelle umida facendo in modo di bearmi ancora di più del suo profumo. I miei baci scendono sempre di più fino ad arrivare alla spalla e mi fermo per un istante.
"Hai finito?" Mi chiede Harry con voce roca.
"Ho appena iniziato" sussurro senza staccare la mia bocca da lui. Rifaccio lo stesso percorso al contrario ma non faccio in tempo ad arrivare al punto da cui ero partita che lui si gira e mi prende per i fianchi facendomi alzare e mettere tra le sue gambe.
"Mi sei mancata anche tu" sussurra mentre guarda come le sue mani occupano praticamente tutta la mia vita. Pian piano sale portandosi dietro la mia maglietta finché non me la toglie del tutto.
Si lecca le labbra osservando il mio reggiseno bianco e rosa in pizzo e mi tira a sé facendomi sedere a cavalcioni su di lui. Anche se indosso ancora i pantaloni posso sentirlo sotto di me e a questa sensazione una scia di brividi mi arriva fino alla nuca lasciandomi in balia dei suoi occhi, della sua bocca e delle sue mani.
Mi abbasso famelica sulle sue labbra facendo entrare subito in contatto le nostre lingue, che si uniscono come preludio di quello che faranno tra poco i nostri corpi. Tracciò scie immaginarie lungo le sue braccia per poi seguire il contorno regolare dei suoi pettorali e degli addominali portandomi dietro i suoi brividi. Lui ricambia con El stesse bollenti carezze ed improvvisamente la temperatura della stanza si alza.
Si stacca un attimo da me in modo da potermi rimuovere i pantaloni e poi mi fa rimettere nella stessa posizione di prima, solo che ora lo sento molto di più.
Mi guarda negli occhi alla ricerca di un eventuale ripensamento ma sono sicura che non troverà altro che il mio desiderio per lui.
E ne ho la certezza quando lo sento sbottonarmi i gancetti del reggiseno e lasciar scivolare le bretelle lungo le mie braccia.
Mi bacia il collo, la gola, morde leggermente il punto in cui sente la vena pulsare in maniera incontrollata e poi sempre più giù fino a quando mi si pozza il respiro a sentire il contatto delle sue labbra contro il mio seno. Stringe le mani alla base della mia schiena come se stesse cercando di trattenersi nonostante i miei gemiti di piacere ma alla fine torna alle mie labbra prima di sollevarmi e stendermi con la schiena sul materasso.
In un unico gesto mi toglie gli slip e poi si libera del suo asciugamani tornando su di me.
"Sei mia"
Vorrei rispondergli ma quando lo sento strusciarsi contro di me come se stesse facendo le fusa e poi premersi contro il mio corpo per farmi capire con quanta convinzione ha pronunciato quelle due parole, il respiro mi si bocca in gola, e con esso la voce.
"Dillo" continua mentre non si decide a fermarsi.
"Si" è l'unica cosa che riesco a dire ma sembra che a lui non basti perché quasi ringhia mentre spinge le sue labbra sulle mie. Allunga una mano dietro di me afferrando un preservativo.
"Lo urlerai. Tutti sapranno che sei mia" mi ripete guardandomi con occhi ardenti.
Senza rendermi conto di quanto tempo sia passato, lo sento dentro di me e la sensazione di pienezza e di averlo così vicino, è incredibile. Stringo, di riflesso, le gambe attorno ai suoi fianchi e lui pensa a portare entrambi in un'altra dimensione. E io mantengo la sua promessa.
Si, credo che questa vacanza sarà davvero incredibile.

If I could fly (Sequel di No Control) -Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora