Capitolo 24

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NICOLE
Sto preparando le valigie: solo a pensare che appena un paio di mesi prima le stavo facendo per partire con Louis...
Ma cerco di prenderla nel modo giusto; è tanto che non vedo i nonni e ora come ora ho bisogno di un pò di tranquillità.
Prendo le magliette più larghe che ho perché ho il presentimento che non potrò tenere nascosto il mio piccolo muffin ancora per molto, recupero alcuni pamtaloncini di vecchie tute che ero solota portare in casa quando ero più piccola, scarpe basse e sandali e tutto quello che potrebbe servirmi.
Alla fine riesco a far entrare tutto in due valige e nel momento in cui sto cercando di chiudere la seconda (forse un pò troppo piena) Scott spalanca la porta.
"Tata ma allora vai via?"
È da quando gli ho detto che sarei stata via per qualche giorno che non fa altro che piagnucolare e dire che vuole venire con me.
"Si Scott. Ne abbiamo già parlato, ricordi?"
"E non posso venire?"
"No tesoro. Qui hai i tuoi amici, ci sono Ellie e la mamma. Dai nonni non avresti nessuno con cui giocare e io ho bisogno di stare un pò da sola"
"È per colpa mia? Prometto che non lo faccio più i capricci"
Mi abbasso e lo prendo in braccio per poi farlo sedere sul letto accanto a me. Gli prendo la manina e gliela metto sulla mia pancia.
"Scott sai cosa c'è qui dentro?" E lui mi fa segno di no. "C'è un bambino. Piccolo, molto più piccolo di te. Lui ha tanto bisogno di me e io in questo momento sono un pò triste e ho bisogno di tornare ad essere felice per essere una brava mamma".
La sua bocca assume la forma perfetta di una O.
"Tu diventerai una mamma come la mia?"
"Esatto. Sei felice di diventare zio?"
"Potrò guovare con lui?"
"Ma certo, appena verrà fuori dalla pancia?"
"E quanto devo aspettare?
"Tra qualche mese avrai un nuovo amico" gli dico accarezzandogli i capelli.
"Starai via fino ad allora?"
"Non lo so ancora piccolo, ma di sicuro tornerò spesso."
Mi alzo prendendo il calendario appeso dietro alla porta e gli indico il giorno in cui ho la prossima visita.
"Vedi ora siamo qui e mi rivedrai quando arriveremo qui".
"Ma è tanto tempo! Louis non è triste?"
"Lui... beh... Louis al momento è un pò confuso".
"Che vuoi dire?"
"Hai presente quando mamma ti porta in pasticceria e non sai se prendere il muffin al cioccolato o quello alla vaniglia?"
Annuisce.
"Ecco. È la stessa cosa. Pensa che nella mia pancia c'è un muffin al cioccolato e che da qualche altra parte ce n'è uno alla vaniglia. Lui non riesce ancora a scegliere".
"Alla fine vince sempre il cioccolato" mi dice prima di darmi un bacio sulla guancia.
"Senti, ti va di darmi una mano a chiudere la valigia. Siediti qua mentre io cerco di tirare la cerniera".

●●●
Appena finisco di aiutare mamma a sparecchiare, le dico che vado a letto visto che domani dobbiamo partire presto se vogliamo evitare di rimanere in auto quando fa più caldo. Sto per salire le scale quando suonano il campanello.
Mi do giusto un'occhiata per capire in che condizioni sono e alla fine decido che non deve importarmi. Quando apro la porta, mi trovo davanti Liam.
"Ehi" gli dico accennando un sorriso.
"Non mi sembra giusto non essere il primo a sapere che diventerò zio" mi dice lasciandomi un bacio sulla guancia ed entrando in casa. Saluta mia madre e Scott e poi se ne va in soggiorno mentre io sono ancora alla porta con la mano poggiata sulla maniglia.
"Allora? Vieni qui e mi racconti tutto?" Mi urla dal mio divano.
Mettendo svogliatamente un piede dietro l'altro, lo raggiungo e mi lascio andare accanto a lui.
"Chi te lo ha detto?"
"Il padre di questo fagiolino" mi dice poggiandomi una mano sulla pancia ma io la schiaffeggio.
"Non paragonare il mio piccolo muffin ad un fagiolo" lo rimprovero.
Lui scoppia a ridere e si appoggia allo schienale scuotendo la testa.
"E quindi? Louis?"
"Louis niente. Mi ha fatto capire che non ne vuole sapere nulla e prima lo accetto e meglio sarà per tutti e tre".
"Sai anche tu che è solo spaventato".
"E pensi che io non lo sia? Cavolo Liam, sono poco più di una bambina e mi ritrovo con un bambino che mi cresce nella pancia. Non ho avuto neppure la possibilità di farmi prendere dal panico visto che il tuo caro amico ha ben pensato di scappare come una femminuccia"
"Calma tigre! Tutta questa rabbia non fa bene al fagiolino"
"Muffin" ringhio facendolo ridere di nuovo. Ma poi all'improvviso torna serio.
"Sono serio Nicole. Me lo hai sempre detto che noi maschi siamo lenti a capire le cose. E questa è una cosa davvero grossa da capire. Ci ho parlato sai".
"Mmh"
"Mi ha detto che pensa che non sarà un buon padre e che crede che un giorno suo figlio potrebbe considerarlo un fallito dato il nostro passato"
"Sarà più deluso dal fatto di non conoscerlo affatto"
"Pensi di escluderlo dalla vostra vita?"
"Se lui non vuole impegnarsi seriamente, si. Se non vuole saperne nulla di me, almeno che si prenda le sue responsabilità come padre. Sai, ho sentito il suo battito oggi. Vuoi ascoltarlo?"
"Ma certo"
Afferro il cellulare e appena lo sblocco, avvio la registrazione.
"Ce l'avevi pronta?"
"Non riesco a smettere di ascoltarla"
Ben presto, una specie di tamburo riempie la stanza.
"Wow. È stranissimo ma allo stesso tempo bellissimo. Ti va di inviarmela?"
"Per farci cosa?"
"Voglio farla sentire a Lucy, magari si convince a sposarmi e diventare mamma"
"Certo che tu e Lucy la state prendendo proprio seriamente, eh?" Chiedo mentre faccio quello che mi ha chiesto.
"Si. Ho conosciuto praticamente un'altra persona e non riesco più a fare a meno di lei. Dovreste parlare un giorno di questi e chiarire una volta per tutte".
"Non penso di poterlo fare"
"Guarda che è cambiata davvero..."
"Parto Liam. Domani e starò via per un pò"
"Dove?"
"Non prendertela a male ma non posso dirtelo. Louis te lo chiederebbe di sicuro e non voglio metterti nella posizione di mentirgli. Ma ci rivedremo presto".
Uno sbadiglio si fa largo sul mio viso e Liam lo nota.
"Vedo che qualcuno qui è piuttosto stanco. Meglio lasciarvi riposare."
Mi da un bacio sulla guancia e poi passa la mano sulla mia pancia.
"Fagiolino, zio Liam ti aspetta qua"
"Liam!" Gli urlo dietro mentre lui è quasi alla porta.
"Si?" Chiede con finta aria innocente.
"Idiota".
"Non si dicono le parolacce. Lui potrebbe sentirti!" E detto questo si chiude la porta alle spalle.

●●●
La notte ultimamente è sempre troppo breve e io non vorrei far altro che dormire. Ma mi aspetta un viaggio importante così decido di svegliarmi solo il tempo necessario per vestirmi e aiutare mamma a caricare l'auto, con tutta l'idea di fare un sonnellino nel frattempo.
Arriviamo dai nonni in più o meno due ore e non appena scendo dall'auto le braccia di nonna mi accolgono stringendomi forte. So di avere in lei un'alleata e parlarle non potrà farmi altro che bene. Non vedo l'ora di rimanere un pò sola con lei.
"Su entrate. Ho preparato una torta e un buon pranzetto per voi tre".
"Mamma io e Scott rimaniamo solo fino a dopo pranzo, poi partiamo per tornare a casa" le dice mia mamma mentre mi aiuta a togliere le mie valige.
"Sempre indaffarata tu! Ma non preoccuparti, questa piccolina e il suo bambino qui staranno benone".
Lo spero nonna.
Il pranzo come al solito è un interminabile sequenza di portate tanto che alla fine preparo un caffè doppio a mia madre per paura che abbia un colpo di sonno per strada.
Mio fratello piagnucola un pò al momento di salutarci ma mamma lo corrompe con la promessa di un giro alle giostre.
Quando ci tocca salutarci, la stringo forte a me e lei mi liscia i capelli.
"Ci vediamo presto" dico scossa da un singhiozzo.
"Ma certo tesoro. Chiamami e volo da te, ma non ce ne sarà bisogno perché se hai bisogno di aouto, la persona migliore che possa aiutarti è la nonna"
"Lo so. Mamma ricordati quello che ti ho detto. Non devi dire niente a nessuno".
"Si tesoro, ma.."
"Niente ma, hai promesso" le dico.
Mi lascia un bacio sulla guancia e sale in auto e mentre vedo lei e mio fratello allontanarsi, mi lascio andare all'abbraccio di nonna.

LOUIS
Cavolo, il pugno di Liam mi fa male ancora anche se è passato quasi un giorno. E non è questa la parte peggiore. Sembra che tutti ce l'abbiano con me. Mia madre, Joe e i miei amici. Davvero perfetto.
E per giunta, oggi a lavoro non ho conbinato nulla. Do un pugno al motore di una vecchia auto che non ne vuole sapere di tornare a rombare e quando alzo il viso trovo di nuovo Liam davanti a me.
"Vuoi darmi un altro pugno per caso?"
"No voglio farti sentire una cosa".
Mi fa segno di seguirlo nello studio di Joe e così faccio. Chiudo la porta e mi poggio con le spalle contro il legno, in attesa. E poi lo sento.
Tum tum. Tum tum. Tum tum.
All'inizio non capisco cosa sia, ma poi il mio cuore accelera talmente tanto da sentire il sangue rimbombare nelle orecchie e all'improvviso il mio battito si sincronizza con quel suono. E capisco.
Stringo forte i pugni dietro la schiena e cerco di regolarizzare il respiro mentre abbasso la testa finché il mento non mi sfiora il petto.
"È lui, vero?" Chiedo.
"Già. È tuo figlio. E tu vorresti rinunciare a tutto questo? Non serve un genio per capire che l'emozione sta prendendo il sopravvento su di te. Pensa a quanti momenti come questi potresti vivere scegliendo Nicole, scegliendo la tua famiglia. Sei così convinto di non volerci neppure provare".
Cerco al volo le chiavi della moto e faccio per aprire la porta quando Liam mi ferma.
"E adesso dove vai?"
"Non lo immagini?"
"Spero solo che non sia troppo tardi". Lo sento a malapena mentre sfreccio verso la mia moto e in quel momento non do molta importanza alle sue parole. La mia mente è piena di immagini di un bambino dai capelli ricci e gli occhi azzurri che corre per casa, di Nicole che gli da da mangiare o gli fa il bagno o lo culla quando piange. E di me che lo tengo sulle mie ginocchia o che gioco con lui. No. Non rinuncerò a tutto questo.
Quando arrivo davanti casa di Nicole, busso ma non mi apre nessuno. Aspetto seduto sul primo gradino e riascolto l'audio che Liam mi ha inviato. Il battito è forte e veloce. Sarà un combattente il mio bambino.
Alzo lo sguardo dal cellulare solo quando una macchina si ferma davanti a me.
Scott con un mega gelato, mi passa accanto senza degnarmi di uno sguardo mentre la mamma di Nicole si ferma davanti a me.
"Dov'è?" Chiedo subito.
"Entra Louis. Penso che tu abbia bisogno di avere delle spiegazioni e di parlare" mi dice dandomi una pacca sulla spalla.

Angolo autrice:
Neppure questo è l'ultimo capitolo. Penso che chi è arrivato a leggere fin qui, non ne sarà dispiaciuto.
Ne approfitto comunque per ringraziarvi per il sostegno e bienre, se vi va lasciate una stellina o un commento :)

If I could fly (Sequel di No Control) -Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora