capitolo 47

20 2 2
                                        

non ci posso credere ho appena incontrato mia madre e già rischio di perderla un'altra volta,non è giusto.di quello che è successo prima che io svenissi non mi ricordo niente. solo che mia madre mi urlava di stare attenta e basta non ricordo un'accidenti.pian piano mi risveglio,apro gli occhi ma lo scenario che ho davanti non è più quello del limbo..dove sono?

"ti sei svegliata cara nipotina.pensavi di farmela sotto il naso ma io sono più furbo di te" sento questa voce che parla e ride di me.

alzo lo sguardo e i miei occhi incontrano lo sguardo di mio zio.

-maledetto ti ucciderò io con le mie stesse mani!-

"oh aggressiva la piccola" ride "forse non hai capito con chi stai parlando" con uno schiocco di dita sulla sua mano compare una frusta infuocata "prova a fermare questa se ci riesci" me la tira e io provo a bloccarla ma non funziona e la ricevo sul mio corpo.

è dolorosissimo ogni centimetro del mio corpo va ha fuoco quando quel arnese mi tocca.

-perchè mi fai questo?? s-sono tua nipote!- urlo e nel mio sguardo ce solo rabbia

ride "ti sbagli,tu non sei mia nipote tu sei uno sbaglio,tu non dovresti nemmeno essere viva ma visto che sei riuscita a sopravvivere ora rimedio al mio sbaglio" sta per preparare un altro colpo.

-sei solo un bastardo!come hai potuto fare tutto quello che hai fatto a tua sorella!!il sangue del tuo sangue!-

lui si ferma e mi guarda malissimo, "pensi che mi sia piaciuto fare ciò che ho fatto a mia sorella?!"

-si! visto che lo hai fatto-

"non capisci non sai niente e ti permetti di giudicare."

-si mi permetto perché so come sono andate le cose e qui l'unico che ragiona male sei tu! non hai pensato che l'unione di un vampiro e un angelo nero potessero portare alla pace tra i due regni!?-

"la pace?" ride "non si può ottenere la pace con esseri senza anima e senza cuore"

-perché tu ce l'hai un cuore??non mi sembra-

"porta rispetto mocciosa!" mi tira una frustata. " non mi diverto" mi libera e io cado a terra senza forze.

-perché non mi uccidi?-lo guardo sofferente per i colpi subiti

"no voglio divertirmi con te" ride " fateli entrare!"

mi giro verso la porta e quello che vedo non mi fa per niente piacere. Austin e Andrea e dall'altra parte i miei genitori.

-Austin,Andrea!- mi giro verso mio zio -che vuoi da loro lasciali stare!-

"facciamo un giochino,vediamo a chi tieni di più se al tuo amico Andrea o al tuo caro e dolce fratellino,lasciateli"

le guardie li liberano e io alzandomi con fatica vado verso di loro e quando sono a un passo da loro mi scontro contro una barriera magica che mi fa cadere. -Austin!- lui mi guarda ma non parla sembra uno zombie vivente. - che gli hai fatto mostro!-

"ragazzina attenta ai termini che usi.li ho solo stregati,vediamo quanto il loro amore per te è forte,Andrea..mordila"

-cosa? no! Andrea non farlo! no!- lo guardo impaurita

lui si gira verso di me e i suoi occhi cambiano colore diventando rossi sangue. può farmi questo non lui no.io mi alzo pronta per difendermi a qualsiasi costo. lui si fa avanti un po' alla volta.

-Andrea fermati o tené pentirai! ricordati quello che ci siamo detti prima che io entrassi nel limbo! Andrea! so che mi senti so che sei li dentro. non puoi crollare cosi non puoi!- piango per paura.

" i-io..-i-io non posso..n-non v-voglio farti del male."

- allora fermati e ribellati mordendo lui non me!-

"non riuscirai a farlo tornare in se no signore! vai schiavo uccidila bevi il suo sangue fino a prosciugarla" lui ride mentre si impossessa della sua mente.

io tremo per la paura e quando Andrea è vicino a me io chiudo gli occhi per la paura. mi prende per i bracci.addio mondo,addio mamma,papà è stato bello vedervi anche solo per un solo minuto. quando sembra tutto finito,sento che cava le mani dai miei bracci e io per controllare cosa stia succedendo apro gli occhi. ce Andrea che sta guardando mio zio.

" non credere che sia così facile abbattere il principe dei vampiri! io la amo non le farei mai del male!"

è tornato in se finalmente! si piomba su di lui e iniziano a lottare mentre io corro da mio fratello e cerco di farlo tornare in se.

si gira e mi guarda.

"Rebeka sei qui?" la sua voce è rauca

-sono qui amore sono qui- lo abbraccio forte e lui fa lo stesso

"dov'è Andrea?"

indico andrea e mio zio -tu stai bene?-

"ora che sei qui si"

-ma tutti gli altri?-

"sono riusciti a scappare,ma i tuoi genitori?"

mi giro e li guardiamo -aiutami a liberarli-

andiamo da loro e meno male riusciamo nel nostro intento.

-mamma,papà- li guardo sorridendo

"figliola,finalmente"mamma mi abbraccia forte e anche se mi fa male alla schiena cerco di Non farlo vedere.

"Rebeka le tue ali!"

Guardo Austin e annuisce -lo so ma non mi importa-

"È solo per colpa nostra se ti ha strappato le ali" papà mi accarezza la schiena.

SUPERNATURALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora