CAPITOLO 1

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COSTRUIRE

CAPITOLO 1

Non dovevo innamorarmi di lui...ogni mattina immancabilmente lo pensavo...ogni dannata mattina mi convincevo che sarebbe stata la volta buona...la giornata in cui non ci avrei pensato ininterrottamente per 24 ore...la giornata in cui avrei vissuto la mia vita senza pensare "ma cosa starà facendo lui?".."ma cosa starà pensando in questo momento?".."è felice?"..
Non dovevo innamorarmi di lui invece è successo. Perché non lo programmi l'amore, arriva quando meno te lo aspetti e ti travolge come un treno in corsa. Anche quando sembra impossibile arriva...anche quando pensi che non potrà mai succedere...anche quando hai chiuso il tuo cuore...lucchettato a tripla mandata..ma poi..poi arriva lui..LUI...l'AMORE...
Non so se credere a Cupido, quello stupido angioletto con la freccia sempre pronta a colpire qualcuno...non so se credere al destino, che un momento prima sembra farsi beffe di te ed il momento dopo manda nella tua vita una persona che definire speciale è riduttivo...non so se credere semplicemente al caso...a quello stupido caso che ti fa incontrare la persona giusta al momento sbagliato...il mio momento era sicuramente sbagliato...perché non ero psicologicamente pronta ad innamorarmi. Forse per la prima volta veramente di qualcuno. Perché questo amore fa apparire gli altri tutti sbiaditi...tutti incolore...tutti...sbagliati...lui sembra l'unico giusto. Perché nei suoi occhi c'è una luce particolare..perché il suo sorriso è l'unico capace di farti sorridere di rimando. E anche se ci sono 300 motivi per cui questo sarebbe il classico caso di "amore impossibile" per me è l'unico possibile. Questa è la storia del mio amore impossibile...

"Marzia! Ma mi stai ascoltando?"
"Certo...assolutamente si..." la mia amica Renata, rigorosamente da chiamare Reny pena il linciaggio, mi offrì la sua faccia più dubbiosa ma non commentò ulteriormente. In realtà non la stavo minimamente ascoltando. Eravamo sedute nell'ultima fila dell'affollatissima aula 303 dell'Università Statale di Milano. Fra poco meno di due minuti il professore sarebbe entrato per dissertare su faraoni e geroglifici, tombe egizie e strane leggende...la lezione di Storia dell'Arte Egizia era una delle mie preferite, ma faticavo a concentrarmi anche in quelle due ore ultimamente "Stai pensando a Luca?"
"Chi? Ma assolutamente no" Luca era il mio ex, per lui eravamo ancora fidanzati, in punto di convolare a nozze praticamente. Per me la nostra storia era morta e sepolta...
No, non stavo pensando a lui...sbuffai e guardai fuori dalla finestra in quell'assolato pomeriggio di maggio. La finestra dell'aula dava...su un muro...altroché cielo azzurro e prati verdi...un muro grigio e deprimente. La mano che reggeva il mento, lo sguardo lontano...potevo sembrare la tipica ragazza senza voglia di studiare, che prendeva l'Università sottogamba e che tirava a prendere un 18..invece non ero così..anzi..
Mentre le altre sfoggiavano canottierine attillate e che facevano arrivare le tette in gola io portavo un maglia larga, come i pantaloni, scarpe da ginnastica e i miei capelli blu legati in una coda banale e anonima. Quando il professore entrò feci scattare la penna e iniziai a prendere ossessivamente appunti, scrissi sei pagine...oltre a copiare il disegno alla lavagna..dei geroglifici che simboleggiavano la parola "amore eterno". Amavo disegnare e spesso quando la gente vedeva "le mie opere" mi chiedeva perché non avessi studiato per diventare architetto, invece di dedicarmi alla ormai inflazionata Archeologia. Io alzavo le spalle e rispondevo che non lo sapevo..era stato un impulso del momento..
"Dove scappi così di fretta?"
"Ho la lezione di arabo...ci vediamo domani..." salutai Reny e schizzai via ma lei mi raggiunse "Ma sai che sei strana forte ultimamente?"
"Io? Non più del solito credo...dai lo sai che è un momento così...ho la testa fra le nuvole.."
"Hai poi pensato a quella cosa?"
"Quale cosa?"
"Lo stage a Roma..."
"Si...ma credo che rifiuterò" arrivai davanti all'aula e mi girai per guardarla "Lo sai che non sono per i grandi cambiamenti...insomma mi mancano gli ultimi tre esami e poi dovrò preparare la tesi..e questi sei mesi a Roma...sono una grande opportunità ma...non lo so...sul serio..." mi sporsi per darle un bacio sulla guancia e poi entrai nell'aula. Mi ero lasciata i miei tre esami preferiti come ultimi...mentre tutti studiavano spagnolo o inglese io mi ero impuntata sull'arabo e non mi ero pentita della scelta.
Finita la lezione misi tutti i testi nello zaino e poi uscii. Vagai nei dintorni dell'Università..ormai a fine delle lezioni era vicina e per me sarebbe stata anche la fine della mia vita da studentessa universitaria. In ballo, oltre alla tesi, avevo questo benedetto stage a Roma che mi era stato offerto per meriti accademici ma che io faticavo ad accettare. Perché a Milano stavo bene...o almeno Milano era la mia culla, mi sentivo protetta e rifuggivo dai cambiamenti.
Attorno a me tutte coppiette. Non che rimpiangessi la mia storia con Luca, anzi..la nostra storiella che per lui era stata "epica", definizione sua, per me era stata normale, senza particolari scossoni. Fino a qualche mese prima pensavo addirittura di essere incapace di amare. Perché nessuno in 22 anni di vita mi aveva fatto battere il cuore..poi quel qualcuno era arrivato ma non era stato di certo Luca.
Una coppia poco distante da me attirò la mia attenzione e partii con i miei soliti viaggi mentali...come sarebbe stato abbracciarlo? Come sarebbe stato baciarlo? Mi sarei sentita in paradiso? Oppure tutto quello che mi ero immaginata sarebbero stato disatteso? Magari alla fine non mi sarebbe piaciuto..scossi la testa e mi diedi mentalmente della cretina. Facevo sogni così dettagliati su di lui che a volte la mattina dovevo bagnarmi la faccia con l'acqua gelida per scrollarmi di dosso gli strascichi. I sogni erano così vividi che quando aprivo gli occhi dovevo fare mente locale su dove mi trovassi. Com'era iniziata? Non me lo ricordavo..con una foto credo..no, non con un incontro fortuito in Università, né al bar...ma con una dannata foto. Perché lui io l'avrei potuto vedere solo in foto, o in tv...
Io, studentessa universitaria milanese di 23 anni ero innamorata di una ragazzo che, si ok era reale, ma non era e non sarebbe mai stata la mia realtà..la mia vita era fatta di aule le cui finestre davano su un muro grigio..la sua di sfavillanti locali in cui delle troie in minigonna e tacchi lo potevano abbracciare...mentre io potevo solo postare sue foto sui social con frasi sdolcinate e tanti cuoricini..lui era il mio amore impossibile e così sarebbe stato per sempre. Perché non esisteva il lieto fine per me..
Mi alzai e dopo aver indossato il casco sgasai sul mio scassato motorino. Le lacrime minacciavano di scendere copiose e io dopo un pò le lasciai fare..piangevo ancora quando arrivai a casa e mi chiusi nella mia cameretta..
Solo quando presi in mano il telefono e iniziai a scorrere le sue foto mi calmai. Lui era l'unico capace di farmi piangere ma anche l'unico capace di farmi sorridere...era diventato la mia ragione di vita e lui non avrebbe mai saputo della mia esistenza.

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