CAPITOLO 11

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CAPITOLO 11

"Lo ami ancora?" la dottoressa mi fissò ed io cercai di rifuggire dal suo sgaurdo penetrante e che cercava di scovare qualsiasi sentimento cercassi di nascondere. Portai le ginocchia al petto abbracciandole con le mani e poggiai il mento sulle gambe. Guardai fuori dalla finestra e fissai il paesaggio di metà marzo...Milano si stava risvegliando, avrei dovuto farlo anche io...avrei...in realtà sembravo bloccata sempre nello stesso punto...
"Si...lo amerò per sempre"
"Pensi che il tuo amore per lui sia stata l'unica causa del tuo tentativo di suicidio?"
"No...ho tentato di uccidermi perché lui sta con un'altra...e io stavo male...il mio amore per lui è e rimarrà sempre intatto...ma credo di essere arrivata ad un punto in cui ero stufa di tutto. Il rapporto con mia madre..l'assenza di un padre...il senso di inadeguatezza verso gli altri...lo amo ancora ma non tenterei più il suicidio. Lui non sarà mai mio..."
"Lo seguì ancora?"
"Ho provato a non farlo...ma è impossibile..sarebbe come se mi chiedessero di non guardare più il sole o le stelle..."
"Se lo rivedessi? Cosa gli diresti?"
"Che per me non è cambiato nulla. Che come dice il tatuaggio sulla mia spalla io lo seguirò sempre e sarò sempre la persona su cui potrà contare"
Erano passati 3 mesi da quel giorno...90 giorni in cui avevo parlato con quella dottoressa almeno 20 volte..all'inizio io stavo zitta, poi pian piano avevo risposto alle sue domande...perché hai tentato il suicidio? Perché non volevo sentire quel dolore sordo al petto, perché quando li avevo visti assieme avevo capito che avrebbe solo potuto peggiorare, perché non volevo assistere anche se da lontano alla loro storia...magari ad un matrimonio e a dei figli. Pensare di guardare le loro foto mentre si giuravano amore eterno o la nascita di un bambino con i loro tratti sapientemente mixati era troppo. Ma soprattutto non potevo assistere a quello che lui si stava facendo...pian piano la luce nel suo sguardo si stava spegnendo ed io lo amavo troppo per vedere quella luce affievolirsi fino ad estinguersi. Il suo sorriso non era quello di prima...e Dio se lo amavo il suo strepitoso sorriso. Continuavo a pensare che lei non fosse quella giusta, che non gli facesse così bene...infatti il suo rendimento da gennaio in poi era drasticamente calato. Voci di una sua possibile cessione a fine campionato si rincorrevano e sembrava che alla fine neanche Roma sarebbe stata la sua isola della felicità.
L'altra domanda frequente era...pensi di dimenticarlo? Assolutamente no...come avrei potuto? Anche se gli avevo urlato dietro in ospedale, sapevo ma soprattutto sentivo che lui aveva provato qualcosa per me. Non per vantarmi ma quando lui mi guardava la corda invisibile che sembrava legarmi a lui non partiva solo da me..anche lui avvertiva qualcosa...per quanto lo definissi sempre un coglione ed un deficiente con Reny io a noi due, anche se molto debolmente, ci credevo. Ricordavo come se fosse stato ieri le sue mani su di me, la sua bocca sulla mia e le sue parole "Vuoi stare con me?"...a volte sorridevo da sola ricordando quella notte a casa sua a Milano. Spesso ci passavo davanti...chiudevo gli occhi e risentivo le stesse sensazioni.
"Hai fatto grossi passi in avanti in tre mesi Marzia...ma...speravo che tu pian piano riuscissi a staccarti da lui..."
"Lui è lui...Non riesco neanche a spiegare quello che è per me...ho sbagliato a fare quello che ho fatto...lo so...ma se lui adesso stesse male correrei anche a piedi da lui"
"Saresti pronta a rivederlo?"
"Lei pensa che sia pronta?"
"Questo lo lascio decidere a te..se lui te lo chiedesse andresti da lui? Gli hai chiesto di uscire dalla tua vita..."
"Certo che andrei da lui...Stephan non potrebbe mai uscire dalla mia vita...lui è la mia vita".
Quando uscii dallo studio della dottoressa decisi di andare a casa a piedi piuttosto che con i mezzi pubblici. Anche se non ero ancora tornata al mio peso precedente, ero faticosamente arrivata a 56 chili...tre in più da quel giorno...io lo chiamavo "il giorno 0". Avevo toccato il fondo e da lì c'erano due strade..la morte o la risalita. Per qualche giorno avevo accarezzato l'idea che la prima ipotesi fosse la più allettante oltre che la più facile. Poi mi ero data una spinta..faticosamente e non senza qualche momento di difficoltà pian piano ero risalita. Certo la via era lunga...faticavo ancora a stare a mio agio in mezzo agli altri, mangiavo ancora poco e dormivo ancora meno, prendevo sempre le mie pillole, andavo dalla psicologa e guardavo ancore le sue foto, una fissa che non mi sarebbe mai passata. Ma a poco a poco Marzia stava guarendo...
Quando entrai nel mio palazzo presi dalla buca delle lettere le solite pubblicità..in mezzo una busta azzurro chiaro. Salii nel mio appartamento e, buttate nel cestino le cavolate, mi concentrai su quella busta. La calligrafia disordinata sembrava la sua, anche se in realtà me la ricordavo solo dagli autografi che avevo visto..e da quello che avevo appeso vicino al letto.
La aprii lentamente e sedendomi sul divano iniziai a leggere "Marzia...ho deciso di scriverti perché in questi tre mesi ho cercato di mettere ordine nella mia vita ma sembra che non ci riesca. E visto che tu sei stata la mia più grande sconfitta, il mio più grande errore, per come ti ho trattata, forse devo partire da te per fare chiarezza. Fra pochi giorni la nazionale affronterà due impegni di qualificazione al prossimo mondiale ma purtroppo io non sarò fra i convocati. Ultimamente sto giocando poco e male e sembra lontano il 2016 quando ero titolare inamovibile della Roma e trascinavo l'Italia durante l'Europeo. Ora a distanza di pochi mesi sembra che tutto quello che tenevo con così forza fra le mani mi stia sfuggendo di nuovo di mano. Per questo ho deciso che quando la Roma si ritroverà dopo questo periodo di pausa per le nazionali parlerò con la società e chiederò di essere ceduto. Voglio lasciare l'Italia...Inghilterra, Spagna, Francia...dovunque ma devo ricominciare da capo. Speravo che Roma fosse la meta giusta ma ho incasinato di nuovo tutto.
Un mese fa ho definitivamente lasciato la mia ex. Non ho mai passato un intero mese senza sentirla e speravo che questo contribuisse a migliorare le cose..invece...sento sempre come se qualcosa non andasse. Ho capito che probabilmente quello che non va è il senso di colpa verso di te...sono stato un coglione...tu non meritavi quello che ti ho fatto..nessuna ragazza meritava quel trattamento, soprattutto tu. Non pensare che io volessi scopare con la fan per provare una nuova esperienza...quando ho risposto a quel tuo post su Instagram l'ho fatto perché ho sentito di doverlo fare e di volerlo fare con tutto me stesso. Come mi ha detto Reny probabilmente ho corso troppo..ho messo il piede sull'acceleratore...per paura che tutto mi sfuggisse dalle mani..come poi è successo.
Il mio più grande rimpianto sei tu..perché continuo a pensare che noi saremmo potuti essere qualcosa di veramente grande e bello assieme..ma come mi ha detto Reny devo dimenticarti...perché ti ho quasi uccisa...
Ti auguro di trovare qualcuno che ti apprezzi per quella che sei, una ragazza fantastica e speciale...Stephan
P.s. starò qualche giorno a Savona...vorrei vederti, lo so che è da egoisti ma sei l'unico pensiero bello in questo periodo

Quando finii di leggere ero...sconvolta...ma non in senso negativo. Avevo tanto aspettato un suo cenno, un suo ripensamento, qualcosa che mi permettesse di non affogare del tutto in quel mare di tristezza e grigiore. Ero pronta a rivederlo? Sarei crollata o ce l'avrei fatta ad affrontarlo da persona adulta? Ci pensai fino a quando Reny non mi raggiunse portando una pizza da dividere per cena...naturalmente lei ne avrebbe mangiata tre quarti ed io a malapena la parte rimanente. La mia amica passava a trovarmi una sera si e l'altra pure..sapevo che era il suo modo neanche tanto velato di controllarmi. Sapevo che aveva preso un bello spavento a dicembre trovandomi più di là che di qua e per questo non mi lamentavo delle sue attenzioni a volte eccessive.
"Reny...devo dirti una cosa...ho preso una decisione"
"Dimmi..." la mia amica mi guardò sbocconcellando un quarto di pizza "Che c'è?"
"Vado a Savona da Stephan"
Lei prima di dire qualunque cosa bevve la sua birra direttamente dalla bottiglietta poi mi fissò "Vuoi la mia benedizione o qualcosa del genere?"
"No...te lo sto solo dicendo...e voglio sapere cosa ne pensi" le allungai la lettera e la guardai mentre la leggeva aggrottando le sopracciglia "Sei pronta a vederlo? L'ultima volta gli hai urlato dietro e la penultima ha portato a quello che sappiamo"
"Puoi anche dirlo...ho tentato il suicidio..."
"Giusto...quindi? Sei pronta? Insomma le sue parole sono bellissime e tutto ma...sono appunto parole..a conti fatti lui ora sta nella merda diciamo...e torna alla carica con te...comodo..sa che a prescindere da tutto tu ci sarai sempre...Non vorrei che ti usasse come ancora di salvataggio e poi ti buttasse via...di nuovo"
"Pensi che non sia sincero?"
"Lo è mai stato? Ok scusa sai come la penso...ma sono stata io a tirarti su da terra Marzia...e ci stavi per colpa sua...lui ha fatto i cazzi suoi bellamente e se ne è fregato di come stavi..ora dice tutte belle parole..."
"Ma io lo amo"
"Ma va? Non l'avrei mai detto...senti so che non ti farò mai cambiare idea...tu andrai a Savona, lo vedrai e quello che sarà sarà...ma...non dargli vita facile...se ti vuole veramente, permetti che lui ti conquisti...Non ha dovuto faticare per averti la prima volta...ora fallo stare in pena per un pò...digli che potete essere solo amici per adesso..."
"Facile..."
"Dai Marzia...sei impossibile quando si parla di Stephan..."
"Parli tu...anche tu hai il tuo punto debole..."
"La nostra situazione è diversa..."
"Certo...perché il tuo innamorato è perfetto vero? Anche lui ha ancora in ballo la sua ex"
"Non nominarla...comunque quando parti?"
"Domani...oggi con la psicologa abbiamo parlato della possibilità che io sia pronta a rivederlo...credo di esserlo Reny..se mi accorgessi di starci troppo male...prometto di tornare indietro...sono più forte di tre mesi fa"
"Lo so...ma come hai detto tu è la tua debolezza no? Lo capisco...Mattia è la mia...insomma fra noi non c'è stato nulla e come hai detto tu Giulia gira ancora attorno a lui..ma so cosa vuol dire...però sia chiaro...se fa ancora lo stronzo stavolta non mi limito a urlargli dietro..." risi e poi la abbracciai..sapevo che lei mi avrebbe capito..soprattutto avrebbe capito il mio bisogno viscerale di vederlo...mi mancava...ma se fino a qualche tempo prima questa voglia mi avrebbe fatto salire l'ansia ora c'era solo una grande aspettativa.
Per tutta la notte ci pensai e alle sei e mezza di mattina, non sapendo cosa altro fare per prendere sonno, mi alzai. Sapevo che c'era un treno per Savona alle 8 05, così buttai due cose in una valigia e poi uscii di casa. Se i miei calcoli erano giusti lui sarebbe arrivato quel giorno in Liguria..
Dopo aver fatto il biglietto presi il cellulare e mandai un messaggio su WhatsApp a Stephan. Erano circa 5 mesi che non gli mandavo un messaggio ma ogni tanto sbirciavo il suo profilo. Il suo stato di Wapp ora era "Sei il mio più grande rimpianto...M" e la foto un tramonto sul mare, probabilmente della città in cui entrambi stavamo andando. Digitai "Sto partendo per Savona in treno..."
"Io arrivo fra poco...ti vengo a prendere in stazione?"
"Se non ti dà fastidio..."
"Ti aspetto fuori..."
"Ok...a dopo" presi un bel respiro e salii sul treno. Dopo essermi seduta vicino al finestrino tirai fuori dalla borsa il mio quadernino e iniziai a scrivere "Oggi lo rivedrò...ho bisogno di capire cosa questa storia può ancora darmi. Perché sono sicura che può regalarmi ancora qualcosa. Magari sono troppo ottimista, magari sono solo un'illusa ...magari dopo tanta sofferenza riuscirò finalmente a capire cosa mi lega a lui...perché lui è quella persona a cui io sono legata da un filo invisibile ma resistente a tutto..mi ha fatto male, sono quasi morta ma lui è anche l'unico che riesca a riportarmi in vita. La settimana scorsa Reny mi ha presentato un suo amico...casualmente ha detto lei...il fatto è che anche sforzandomi non sono riuscita a trovargli un qualcosa che mi potesse interessare un minimo...carino, educato, simpatico, battuta pronta ma....insignificante...solo lui riesce a dare colore al mio mondo altrimenti grigio...solo lui mi dà la spinta per andare oltre. Anche se lui è stato una delle cause scatenanti del mio tentativo di suicidio è anche quello a cui ho pensato quando sono dovuta faticosamente risalire....ora so che può anche farmi del male ma spero che questa volta qualcosa cambi...io ci credo..."
Quando posai la penna, il treno sfrecciava lontano da Milano...ero veramente pronta? Si, perché ora sapevo che avrei lottato per lui...sarei andata contro il mondo intero per lui...sarei stata la sua forza..sperando che lui fosse la mia...

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