COSTRUIRE
CAPITOLO 3
"Stai calma, mi sembra che tu debba andare al patibolo..." io presi un bel respiro e strinsi la mano di Reny che era seduta accanto a me sul Frecciarossa che stava lasciando in quel momento la Stazione Centrale di Milano, direzione Stazione Termini a Roma. Era la mattina del 30 maggio ed ero in ansia...anzi dire che ero in ansia sarebbe stato molto riduttivo. Avevo il cuore in gola e le mani non smettevano di tremarmi. Nel giorno precedenti io e mia madre avevamo raggiunto una specie di tregua armata, lei aveva lasciato definitivamente perdere il suo proposito di farmi cambiare idea quando avevo iniziato a mettere le mie cose in un borsone. In parte erano i miei soliti vestiti, in parte erano il frutto della giornata di shopping con Reny.
Lei mi aveva praticamente costretta a comprare due vestitini, qualche gonna, jeans strappati e maglie che mettessero in mostra quel poco di fisico che avevo. E in un attimo di follia mi aveva trascinata dal parrucchiere..ora sfoggiavo un caschetto lungo scuro con le punte rosso fuoco, alle mani unghie rosse e ai piedi scarpe con il tacco, per ora 12 centimetri.
Da quello scambio di messaggi, due soli ma era già tanto, su Instagram Stephan aveva preso l'abitudine di mettere mi piace a qualche mia foto. Ad una in cui maledicevo il tempo milanese che mi aveva colta in giro con un bel diluvio aveva anche commentato con una risata. Insomma...non sapevo cosa significasse tutto quello ma sicuramente era un passettino in avanti. Avevo prenotato le visite a 5 monolocali a Roma, uno per quel pomeriggio e gli altri nei giorni successivi. Avevamo lasciato libero martedì 31, Reny era sempre convinta a seguire la nazionale italiana. Aveva scoperto che si sarebbero ritrovati all'Hotel Parco dei Principi e il suo 'piano' era di cercare di avvicinare Stephan e poi, secondo lei, il destino avrebbe fatto il suo corso. Si era fissata che noi due eravamo tipo destinati a stare assieme per qualche non meglio precisato motivo. Io ero molto più scettica ma l'ottimismo della mia amica mi stava contagiando "Sono agitata...tu stai bene vero?"
"Benissimo...non preoccuparti. Ho le mie amiche pastigliette magiche e poi mi farà sicuramente bene vedere tutti quei bei ragazzi. Comunque...tu ti sei accaparrata uno dei migliori ma ce ne sono altri niente male...poi io non sono gelosa quindi...anche se hanno la fidanzata non me ne frega"
"Magari a loro si"
"Cazzi loro...insomma la vita è troppo breve per aspettare che si mollino..." scoppiai a ridere e scossi la testa "Comunque cara Marzia...questo cambiamento ti sta benissimo addosso"
"Mi ci trovo bene in effetti..."
"Ora hai bisogno del tuo Principe azzurro...ma non fare come le principesse che si sposano e basta...devi darti da fare" Reny mimò un gesto inequivocabile ed io la fissai "Credo proprio di essere pronta sai..." abbassai gli occhi e arrossii "Insomma...prima di lui non mi è piaciuto così tanto qualcuno da desiderare di farci...tutto insomma.."
"Doveva arrivare lui eh"
"Sono scema vero?"
"No Marzia...secondo me non sei scema...vedilo come un ragazzo qualunque anche se non lo è. Insomma cerca di vivertela come se fosse uno normale"
"Non è normale Reny"
"No..però quando lo conoscerai cerca di comportarti come se lui lo fosse. Per te lui è Stephan, punto e stop. Fregatene di quelle che si mettono ad urlare quando lo vedono..."
"Ma cosa gli dico?"
"Ti sbatterei volentieri su un tavolo o dove vuoi te"
"Ma sei cretina?"
"Magari ti risponde...quando vuoi" la fissai scandalizzata e lei scoppiò a ridere. Io la seguii a ruota e continuammo così per tutto il viaggio. Non so cosa sarebbe successo ma lei era la mia compagna di viaggio perfetta.Per il nostro soggiorno romano io e Reny avevamo prenotato in un b&b vicino alla stazione Termini. Da lì ci saremmo spostate con i mezzi, o a piedi. La struttura si rivelò carina e accogliente, con sole tre stanze da letto, un bagno in comune e una cucina spaziosa. Al momento solo un'altra delle stanze era occupata ma il proprietario ci aveva detto che era affittata ad una ragazza che lavorava tutto il giorno e non si vedeva quasi mai. Ero stata a Roma altre due volte, una in gita scolastica e una con mia madre per una mini vacanza di una settimana due anni prima. Per quanto amassi Milano, Roma aveva un'atmosfera tutta sua. Edifici storici fiacheggiavano strutture moderne, si respirava qualcosa di unico e già sapevo che mi ci sarei trovata benissimo. L'ansia per questa nuova avventura che avrei vissuto tutta da sola era tanta, insomma come aveva detto mia madre non ero abituata a fare le cose da sola, ma era ora che mi rendessi indipendente. L'appartamento che visitammo quel pomeriggio era in zona Primavalle, era piccolo ma carino, non ci avrei passato chissà quanto tempo e quindi non avevo grandi pretese. Reny mi aveva chiesto se non preferissi condividere l'appartamento con qualcuno ma io avevo detto che preferivo essere completamente indipendente.
Avevo postato varie foto di Roma, e avevo sperato che Stephan mettesse il suo mi piace ma erano già due giorni che non succedeva. Ok che magari non teneva sotto controllo in modo ossessivo il mio profilo ma avevo pensato che notando la mia mini vacanza a Roma, magari avrebbe fatto qualche commento. Invece nulla...
Sapevo che i giocatori della nazionale avrebbero raggiunto Roma nella mattinata di martedì 31, forse avevo sperato che ci scappasse un semplice "potremmo vederci". Ma in fondo avevamo scambiato si e no due frasi e qualche suo like non significava nulla.
A mezzogiorno del 31 Reny mi trascinò fin davanti all'Hotel Parco dei Principi, c'era già un buon numero di tifosi che aspettavano i giocatori. Io e la mia amica ci mettemmo di lato, lei attaccò subito bottone con uno dei ragazzi con la divisa della nazionale che distribuivano gadget e magliette. Riuscì a scoprire che Stephan sarebbe arrivato a breve, e strappò la promessa di una foto con lui "per la sua amica". Io cercai di rimanere calma, ma scavai praticamente un solco sul marciapiede da quanto andai avanti ed indietro. Ad ogni macchina nera che accostava davanti all'Hotel il cuore mi saliva in gola, e quando vedevo scendere gli altri giocatori sbuffavo e tornavo a guardare in giro. Mentre aspettavo lasciai in modalità silenziosa il telefono e quando lo guardai vidi parecchie notifiche. Stephan aveva messo mi piace a tutte le mie foto di Roma e alla mia ultima dell'esterno dell'Hotel con la didascalia "waiting" aveva anche commentato con la bandiera italiana. Proprio in quel momento una macchina nera si fermò poco distante da me. Dato che davanti all'Hotel erano già ferme due auto, l'ultima arrivata si fermò un pò più distante dall'ingresso, praticamente a ridosso di una curva. Ne scese lui, occhiali da sole, jeans e maglietta bianca, scarpe della Nike e il suo immancabile sorriso. Fui una delle prime a notarlo, ma fui praticamente sommersa da una ventina di ragazzine che reclamarono la sua attenzione. Lui scaricò la valigia dal bagagliaio e si prestò a fare foto e firmare autografi. Le ragazze lo abbracciarono e baciarono, alcune ci scambiarono due parole e a lui sembrarono non pesare assolutamente le varie richieste. Per una frazione di secondo i nostri sguardi si allacciarono ma fu probabilmente solo una mia impressione..
Reny era impegnata a flirtare con due ragazzi contemporaneamente ed io rimasi inchiodata a terra, sulle mie nuove scarpe tacco 12, con le braccia lungo i fianchi e le lacrime che minacciavano di scendere rischiando di rovinarmi il bellissimo trucco che la mia amica mi aveva fatto. Avevo voglia di piangere perché semplicemente sarei voluta essere come le altre, che non si facevano problemi ad avvicinarlo, pur essendo più piccole di me. Avrei voluto schiodarmi da quel rettangolo di marciapiede. E avrei voluto piangere per quanto lui era bello...come in tv, o in foto ma tremila volte meglio ancora.
Sentii Reny che mi afferrava il gomito e mi spingeva in avanti urlandomi "Vieni" ma io scossi la testa ed indietreggiai. Scossi il braccio e lei mi lasciò andare. Mi girai, incapace di fare altro se non scappare e mossi qualche passo.
"Marzia" la sua voce mi raggiunse quando ormai avevo svoltato l'angolo. Mi bloccai e mi voltai "Dove stai andando?"
"Via...insomma...lascia perdere..avrei voluto solo una foto con te...e basta..ma.."
"Vieni" lui mi prese per mano, ma non come avrebbe fatto con una bambina, sfiorando semplicemente le dita ma intrecciò la mia mano alla sua, tenendomi stretta. Mi fece entrare da una parta laterale, da cui ero passata anche prima ma che non avevo degnato di una seconda occhiata. Ora un addetto in completo scuro la teneva aperta per noi e la richiuse a chiave quando noi fummo dentro "Segui lui...io faccio il giro da davanti...aspettami dentro..."
Io annuii con la testa semplicemente "Reny...la mia amica"
"Se riesco a schiodarla dai ragazzi fuori la faccio entrare...ma la vedo dura" poi mi sorrise ed ricambiai. Quando lui uscì da un'altra porta ancora rimasi un attimo ferma prima di riscuotermi e seguire Saverio, come si era presentato lui, fino a ritrovarmi in una sala enorme. Da una parte c'era un ricco buffet, dall'altra dei tavoli, alcuni da due, tre persone, altri anche con una quindicina di sedie attorno. Ma la cosa più stupefacente fu che mi ritrovai a guardare Buffon e gli altri giocatori azzurri che mi sorridevano "Aspetti qui..." io non potei fare altro che annuire e mettermi in un angolo. Stephan mi ritrovò così "Certo che tu e la tua amica non potreste essere più diverse...lei fa pubbliche relazioni anche con i muri...tu invece...sei rimasta attaccata al muro tutto il tempo?"
"Se ti dico di si che fai?"
"Niente, ho capito un pò come sei...vieni che ti presento gli altri...poi mangiamo qualcosa. Ho due ore libere, poi ci sarà una riunione tecnica.." per i successivi dieci minuti strinsi mani e feci sorrisi, accennati dato che non ci stavo a capire molto, a persone che fino a mezz'ora prima consideravo vip, o comunque inavvicinabili per una comune mortale come me.
"Mangi qualcosa vero?"
"Si, si...altrimenti svengo fra poco" Stephan scosse la testa e mi riempì un piatto con tremila cose prima di precedermi ad un tavolo d'angolo "Ma posso stare qua?"
"Se non potessi starci non staresti qua. Alcune fidanzate o mogli degli altri sono in stanza..soprattutto quelle con i figli...Non che tu...insomma hai capito no?"
"Cosa? Si cioè...lo so benissimo...a proposito come mai mi hai portato qua?"
"A parte che Reny mi ha praticamente fulminato e mi ha detto 'Se ne sta andando...adesso piangerà per giorni..' poi mi ha insultato anche? Perché ho visto che la tua foto postata da qua fuori, con scritto che stavi aspettando qualcuno...e ho pensato stessi aspettando me...e quindi mi è sembrato carino invitarti dentro"
"E tutte le altre? Mica ero l'unica che ti aspettava"
"Da quando hai scritto quel post ho pensato molto a te...cioè a quello che avevi scritto...e quindi...non sei contenta? Se vuoi invito qualcun'altra.."
"Non ci provare" gli misi la mano sul braccio ed in quel preciso momento mi accorsi di quanto quella situazione fosse assurda. Di quanto fosse tutto assolutamente inaspettato per me perché al massimo avevo pensato che lui potesse dirmi "ciao" e basta...invece stavo pranzando con lui..
"Vuoi spiegarmi quel post?"
"Oddio...quel post...mi avrai presa per psicopatica e stalker...passavo una giornata strana..e tu, insomma, negli ultimi tempi sei stata, inconsapevolmente, una delle persone che mi ha sollevato le giornate a volte..o per meglio dire, spesso...forse ho usato parole forti ma...quello che ho scritto lo provo veramente. Potrò sembrare strana o visionaria, insomma mi sono legata ad una persone che non conosco...ma è così.."
"Sembrava soffrissi di questa cosa...come se volessi che non fosse così"
"In alcuni momenti è così...perché non sarai mai mio...cioè...tu appartieni ad un mondo che non è il mio...non mio nel senso di mio mio...hai capito no?"
"Si, si..ma mi pare che stiamo pranzando assieme adesso. Non sono un extraterrestre Marzia...faccio un lavoro che mi porta a far parte di un mondo diverso dal tuo ma questo non vuol dire che non possiamo farli incontrare questi due mondi...tu sarai a Roma per sei mesi no? Io dovrei rimanere a Roma..quindi..."
"Se tu tornassi a Milano...insomma annullo lo stage. Ho accettato anche un pò per avvicinarmi a te..Non solo per quello eh ma ha influito"
"Posso chiederti una cosa? Una curiosità che non riguarda solo te ma anche le altre ragazze che si legano ad una persona che in realtà non conoscono.."
"Vuoi chiedermi..perché tu? Non lo so...me lo sono chiesto anche io. Come hai detto tu nel messaggio non c'è una spiegazione. A volte le persone che conosci veramente ti deludono e allora pensi...forse è meglio amare, in senso generale naturalmente, una persona che non conosci di persona perché lei non ti potrà mai deludere. Sai che lui ci sarà sempre e comunque. Se mi stai chiedendo perché io mi sia legata a te...non lo so..destino forse" avevo parlato con gli occhi bassi...soprattutto dopo che avevo pronunciato la parola 'amare'. Quando rialzai lo sguardo mi ritrovai a fissare i suoi di occhi. Stephan mi fissava, non mi guardava, mi fissava. In un modo in cui non ero mai stata fissata. Come se mi vedesse...mi vedesse veramente. Per quella che ero, con i miei tremila difetti...lui sembrava riuscire a leggere dentro di me come poche persone erano riuscite a fare. E non importava cosa indossassi, come avessi i capelli, se fossi truccata o meno, importava chi ero io, chi era la vera Marzia arrivata ai 23 anni, con i suoi momenti bui e i suoi successi. Sorrisi "Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo. Perché mi hai dimostrato che il destino ha scelto bene per me"
Lui non parlò ma prese il mio telefono che avevo appoggiato sul tavolo, sbloccò lo schermo sorridendo quando rifece la lettera 'S' che mi aveva visto fare poco prima quando avevo risposto ad un messaggio e poi si avvicinò a me per scattarci una fotografia. Mi ritrovai con la guancia attaccata alla sua, il suo braccio sinistro attorno alle mie spalle e con la coda dell'occhio vidi Reny che ci fissava e alzava i pollici.
"Se vuoi pubblica pure la foto"
"No..me la terrò come ricordo..." intanto lui smanettava con il mio telefono "Che fai scusa?"
"Ti ho memorizzato il mio numero...poi mandarmi la foto dopo?"
"Certo..ma ora? Non so neanche come farti la domanda..."
"Mi vuoi chiedere una cosa tipo 'cosa siamo'?"
"Si...lo so che è una cosa cretina"
"Siamo due ragazzi che si stanno conoscendo..."
"Ok...bene...mi sa che devi andare.."
"Manca una cosa da fare"
"Cosa?" Stephan si alzò, mi diede la mano e mi aiutò a fare lo stesso poi mi abbracciò. Non una cosa di un secondo e stop. No...mi avvolse fra le sue braccia e mi ci tenne per un pò, con io che dopo un attimo di smarrimento ricambiai l'abbraccio. Inspirai il suo profumo, scoprendo che lui era capace di stordirmi come niente e nessuno era riuscito a fare prima. Quando mi staccai vacillai leggermente..era tutto troppo con lui...Stephan era 100mila volte meglio di come l'avevo immaginato..
Lui si allontanò ma si girò a guardarmi mimando un 'grazie' con le labbra e salutandomi con la mano. Io presi il telefono e mentre tutti i giocatori uscivano dalla sala cercai il suo numero tra i contatti WhatsApp "Non ti ho neanche fatto gli auguri per gli Europei"
"Me li farai stasera"
"Eh?"
"Tu e Reny avete due inviti per la serata all'Auditorium del Foro Italico. Li ritirate direttamente là. Poi potremo scambiare due parole.."
"Ma veramente? Oddio..Grazie"
"Grazie a te...non mi sono pentito di averti mandato quel messaggio, anzi. Dal vivo sei una bellissima persona...a stasera"
"Tu sei una bellissima persona...sul serio...a dopo"
![](https://img.wattpad.com/cover/73501702-288-k513162.jpg)
STAI LEGGENDO
COSTRUIRE
Fiksi PenggemarUn "amore impossibile", il cuore che sceglie al posto tuo...un percorso da fare in due per COSTRUIRE qualcosa di magico